Una rassicura, l'altra solleva qualche dubbio. La prima è la Sogin che
sulla contaminazione di una minima porzione di terreno causata da una
piccola perdita riscontrata in una delle vasche di stoccaggio
dell'impianto Eurex di Saluggia, nel corso di lavori di copertura,
specifica che il problemaè stato già risolto senza conseguenze per
l'ambiente; la seconda è Legambiente che sebbene concordi sul basso
livello di preoccupazione destato dalla perdita, solleva dubbi sulla
sicurezza di un impianto "che ospita oltre il 90% della radioattività
italiana e sorge a 20 metri dalla Dora Baltea", dice all'Adnkronos
Giampiero Godio, responsabile Energia Legambiente Piemonte.
La
questione riguarda una delle due vasche che accolgono le acque destinate
allo scarico in Dora, acque per le quali Sogin si assicura "che
l'impatto ambientale sia al di sotto del limite di rilevanza radiologica
dei 10 microsievert, procedendo con attività di depurazione prima di
scaricare l'acqua", spiega all'Adnkronos Davide Galli, responsabile
Sogin disattivazione impianti del nord Italia. La settimana scorsa,
durante i lavori di copertura, e' stato effettuato uno scavo attorno
alle vasche per realizzare i supporti in cemento armato e facendo questo
sono comparse due macchie di umidità
"Dalle verifiche fatte continua Galli abbiamo constatato che non si trattava di acqua
piovana ma dell'acqua contenuta nella piscina, una fuoriuscita piccola
che ha contaminato circa 3-4 kg di terreno che e' stato asportato, e che
comunque ha riguardato un'area circoscritta della zona controllata". A
quel punto, Sogin ha comunicato quanto rilevato alle istituzioni
inviando un'informativa. Messa in sicurezza la piscina, ora continuano
le operazioni che prevedono purificazione dell'acqua e bonifica della
vasca "che poi non verra' più utilizzata perchè useremo un sistema
alternativo".(segue)
Ma se Sogin minimizza, Legambiente non
drammatizza ma neanche sorvola. "Non sarà Chernobyl ma che la vasca
contenesse in maniera anomala una quantità di americio, che tra gli
elementi radioattivi è quello che fa più paura insieme al plutonio, si
sapeva e si poteva intervenire da mesi commenta Giampiero Godio di
Legambiente Nullaè stato fatto e ora si scopre che la vasca perde.
Per
carità, non e' una situazione da calamita' naturale, si tratta 'solo'
di banali infiltrazioni nel terreno da parte di sostanze radioattive,
non in grande quantità, ma che destano preoccupazione perchè non c'e'
una soglia al di sotto della quale la radio attività non fa male".
"I valori non sono preoccupanti, ma quello che è successo dice molto sull'affidabilità di questi enti che continuano a costruire depositi nuovi di zecca con esborsi importanti invece di investire in un deposito nazionale", aggiunge, riportando l'attenzione sulla questione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi, ancora non realizzato. "Se le istituzioni avessero fatto il loro dovere, dal 1986 tutti quei rifiuti oggi sarebbero solidificati e messi in sicurezza nel deposito nazionale, mentre si continuano a costruire depositi locali, facendo correre all'Italia intera il rischio peggiore".
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