ANSA
15/03/13
Ilva: ambientalisti, l'Ispra smentisce il ministro Clini .
'Anche l'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nella recentissima relazione di sei pagine, documenta altre gravi inadempienze delle prescrizioni Aia. I tecnici dell'Ispra, che hanno ispezionato l'Ilva nei giorni 5-6-7 marzo 2013, segnalano la mancanza di numerosi interventi, le cui attuazioni risultano differite rispetto alle prescrizioni e comunicano, altresi', di aver accertato talune violazioni dei limiti emissivi prescritti'. Lo scrivono in una nota Fabio Matacchiera, presidente Fondo Antidiossina Onlus, e Alessandro Marescotti e Fulvia Gravame di Peacelink, secondo i quali sia la relazione dell'Ispra sia un documento dell'Arpa Puglia smentiscono le dichiarazioni rilasciate dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini, che aveva 'promosso l'Ilva di Taranto non riscontrando inadempienze nell'applicazione dell'Aia'. Secondo gli ambientalisti la relazione dell'Ispra segnala diverse anomalie. 'La cosa piu' grave - scrivono Matacchiera, Marescotti e Gravame - e' che Ilva non riesce anche a rispettare le prescrizioni per gli interventi strutturali di confinamento di quelle aree in cui possono movimentarsi e disperdersi polveri contaminate da diossina. Parliamo della base del camino E-312 e di tutto l'impianto di agglomerazione. Infatti, il 'confinamento delle polveri' non avviene per le 'aree di gestione e movimentazione dei materiali polverulenti', la cui pericolosita' e' nota'. Tale confinamento, concludono gli ambientalisti, 'doveva servire per evitare le emissioni diffuse e fuggitive, vera 'bestia nera' dello stabilimento e vera questione centrale e spinosa emersa nella perizia dei tecnici della Procura'.
Pubblicato da
Alessandro Bratti
alle
20:20
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