Il mio Professore all’Università di Bologna quando gli presentavo i
lavori da pubblicare mi diceva sempre scorrendo la Bibliografia e
notando gli errori minimi “Vedi se hai fatto degli errori nelle piccole
cose chissà in quelle importanti” e mi rigettava l’elaborato. Ora
leggendo sul Carlino il comunicato riportato del M5s riguardo alla
Basell credo che ci si trovi in situazione analoghe. E partiamo
dall’errore: il Presidente della Commissione dell’Università per
verificare l’impatto sulla qualità dell’aria della centrale turbogas era
Franco Prodi Fisico esperto di Fisica dell’atmosfera e non Vittorio
attuale Europarlamentare ed esperto anche lui di energia ma con una
professionalità diversa.
Nel merito dire che la Chimica in
Italia e quindi anche a Ferrara entra in crisi nel 2002 significa non
avere un’idea di che cosa sono stati gli ultimi anni della storia
industriale del Paese. La prima reindustralizzazione con procedimento di
bonifica e chiusura della lavorazione del Cvm avviene a Ferrara nel
1998-99 e riguarda la Solvay. Ricordo che anche allora alcuni sedicenti
ambientalisti denunciarono i comportamenti riguardo alle procedure di
bonifiche e persero la causa. Se non si fosse costruita la Centrale in
una condizione di mercato dell’energia elettrica completamente diversa
Basell probabilmente e non solo avrebbero abbandonato l’area del
petrolchimico già da qualche anno. La centrale non ha mai raggiunto dal
punto di vista delle emissioni il massimo consentito dei limiti a camino
che comunque erano già inferiori rispetto alla vecchia centrale ad
olio. La dimostrazione ne è che tutti i dati degli ultimi anni riguardo i
principali inquinanti presenti in atmosfera sono leggermente migliorati e
non peggiorati ! Ma questa polemica è stata abbondantemente presente
negli anni passati. L’unica cosa che non è stata rispettata e la
costruzione di una rete di teleriscaldamento collegata alla centrale (e
non “l’utilizzo della centrale per la geotermia cittadina” frase
sbagliata che non vuol dire nulla) Ora la crisi industriale ha investito
pesantemente anche la chimica e soprattutto il settore energetico che
si trova ormai da diversi decenni senza una politica strategica in
Italia. Il futuro quindi è da ricercarsi nel contenimento dei costi
energetici e nell’indirizzarsi all’interno di una politica nazionale
verso la cosiddetta “chimica verde”. A Ferrara le potenzialità e le
competenze ci sono e già si sta lavorando per questo. Poi i grillini
ovviamente scrivano quello che vogliono e facciano gli incontri che
ritengono necessari ma attenti agli errori… la gente che incontreranno è
preparata ..e vuole risposte serie non propaganda..
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