03/02/13

Question time pubblico della Cgil con esponenti di alcuni dei principali partiti


Cinque esponenti di partiti che si presentano alle elezioni, cinque domande e cinque risposte per ognuno di loro. È la formula del question time, domanda con risposta immediata, quella pensata dalla Cgil di Ferrara per scrutare programmi e intenzioni delle principali sigle che si contenderanno il voto dei lavoratori il 24 e 25 febbraio. A Palazzo Bonacossi sono intervenuti nel dibattito “all’inglese” Alessandro Bratti candidato per il Pd, Neda Barbieri per l’Udc, Claudio Grassi di Rivoluzione Civile, Francesco Ferrara per Sel e Fabrizio Toselli per la lista del Pdl. 

Crescita e lavoro. Il primo tema trattato è il tema Politiche per la crescita e il lavoro, per il quale Neda Barbieri suggerisce di portare a modello il nostro territorio “che si basa su piccole e medie imprese, considerando quindi le priorità del territorio stesso e valorizzando le eccellenze di questo Paese”. Anche per Bratti bisogna puntare sulle energie e sul territorio “creando un piano antisismico di difesa del suolo e investendo nella ricerca”. Grassi propone il ribaltamento delle politiche del governo Monti mediante una riduzione drastica delle spese militari, l’introduzione di una politica di stabilizzazione del debito ed il ritiro dei militari dall’Afghanistan. Per un “capovolgimento dello schema Monti” concorda Ferrari che sottolinea un ritorno al tema dell’ecologia “anche con la messa in sicurezza di scuole ed ospedali e investendo su tecnologie e trasporti”. Per Toselli la soluzione è una politica di sgravi fiscali che comporti una minore tassazione per le imprese e un aumento dei salari ed una riforma “meritocratica” della Pubblica amministrazione. 

Sicurezza, giustizia e legalità. Sul tema Sicurezza, giustizia e legalità, tutti i candidati si vedono d’accordo sulle richieste del sindacato, che chiede una rivalutazione della legge Bossi-Fini e del reato di falso in bilancio, depenalizzato da Berlusconi. A tutti i partiti poi la camera del lavoro fa presente come sia imprescindibile una lotta più serrata a corruzione ed evasione fiscale. Secondo Bratti per combattere la criminalità organizzata “deve essere riformata tutta la giustizia, prima di tutto quella civile”, si devono introdurre i reati ambientali nel codice penale e devono essere rafforzati i controlli fiscali. Dello stesso avviso anche Ferrara, che aggiunge sulla questione immigrazione la questione dello ius soli: “i ragazzi che nascono e vivono qui devono essere considerati cittadini italiani”. Per Barbieri “è solo attraverso un diverso modello culturale che la legalità può vincere. Evadere è come copiare il compito a scuola: bisogna applicare il metodo della responsabilità e rendere chiare le modalità di scelta degli appalti”. Per Grassi “si deve introdurre il reato di tortura e chiudere gli inumani centri di permanenza temporanea avviati con la legge Bossi-Fini”. Per Toselli vantaggiosi possono essere gli appalti “a km zero”, usando le ditte presenti nel territorio.
Sindacati. Sul tema della Rappresentanza e democrazia sindacale, si è fatta luce sulla questione della contrattazione nazionale, sull’articolo 8 della legge 148/2011 – che consente di derogare alla contrattazione nazionale e alla legge nazionale – e sulla mancata applicazione dell’articolo 39. Per Bratti occorre una legge sulla rappresentanza, mentre la Barbieri sottolinea come “in agenda Monti non è contenuto questo tema, ma vi deve essere un riavvicinamento attraverso la partecipazione. La rappresentatività non è però elemento esclusivo dell’articolo 39”. Per Grassi e Ferrara i lavoratori hanno il diritto di votare i contratti nazionali di lavoro, affermando quest’ultimo che “attualmente la rappresentanza nei luoghi di lavoro snatura il sindacato, il lavoratore deve poter decidere all’interno del suo sindacato”. Per Toselli invece “bisogna dare possibilità alle aziende di scegliere le condizioni di lavoro”, vedendosi molto lontano da Cgil sul punto.
Pensioni e previdenza. In tema di Sistema previdenziale, sono state trattate le questioni degli “esodati”, della legge Fornero e dell’innalzamento delle pensioni minime. La Cgil chiede di garantire la ricollocazione dei primi e più flessibilità nell’accesso alla pensione. D’accordo sui punti Toselli, Bratti e anche Ferrara, il quale sottolinea che “la pensione deve essere valutata in relazione anche al lavoro che si è svolto”. Per Grassi bisogna invece “separare il concetto di previdenza da quello di assistenza e riconsiderare il tetto delle pensioni massime, evitandone il cumolo”. Per l’esponente della lista Monti non bisogna abrogare la legge Fornero ma solo modificarla, in quanto “per l’età pensionabile bisogna tenere presente anche dei cambiamenti demografici del Paese ed è indispensabile per l’aiuto concreto delle nuove generazioni”.
Precariato. Sulla questione Precariato e tutela dei lavoratori, la Cgil propone una riduzione dei contratti “precari”, il finanziamento di ammortizzatori sociali e maggiori tutele per chi perde il lavoro, reintegrando chi è stato licenziato illegalmente. Se Bratti propone di “riequilibrare la discriminazione tra generi e valutato il rapporto lavoro/salute”, la Barbieri ricorda come “la precarietà è uno dei problemi, ma si potrebbe risolvere dando di un salario maggiore ai lavoratori non a tempo indeterminato, come accade nel resto d’Europa, e facendo un ragionamento sul concetto di apprendistato”. Concorde Grassi nel ridurre le tipologie di lavoro, proponendo per i giovani un reddito minimo in attesa di trovare lavoro “che deve essere dignitoso, altrimenti non ne valorizza le competenze” e ripristinando un piano di edilizia pubblica più favorevole per i giovani. Per i vendoliani “bisogna difendere il lavoro sostenendo le imprese e investendo nelle politiche sociali”, mentre il candidato di Berlusconi sottolinea come il Pdl abbia già pronta una proposta di legge per riconoscere detrazioni fiscali alle imprese che assumono giovani con un contratto a tempo indeterminato.

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