11/07/12

Il mio intervento in Aula

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 5263-A/R) PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (vedi l'allegato A - A.C. 5263-A/R).
Avverto che l'ordine del giorno Albonetti n. 9/5263-AR/8 è stato sottoscritto anche dall'onorevole Mura.
L'onorevole Bratti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/5263-AR/1.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, questo ordine del giorno riguarda la parte del decreto-legge che comprende i cosiddetti comuni del cratere, in particolar modo l'articolo 1, comma 1, del decreto-legge indica specificatamente i comuni danneggiati. Da questo elenco vengono esclusi i comuni capoluogo e direi in gran parte a ragion veduta, perché le liste che ricordavo prima, sia nel decreto del Ministero dell'economia e delle finanze sia del decreto-legge, di fatto individuano i comuni che hanno subito ingentissimi danni.
È comunque prevista anche la possibilità - considerato che a suo tempo tutta una serie di analisi dettagliate riguardo al numero di danni e alla loro gravità non era stata effettuata - con ulteriori decreti da parte del Governo di rivedere o di inserire alcuni altri comuni che avessero appunto le caratteristiche per essere inseriti all'interno del novero dei comuni danneggiati.
Da una prima ricognizione, direi anche abbastanza dettagliata, vi sono due comuni capoluogo, in particolar modo i comuni di Mantova e di Ferrara - su quest'ultimo vorrei soffermarmi in quanto ho presente alcuni numeri significativi - di cui si chiede in questo ordine del giorno di poterne rivedere l'inserimento.
Per quanto riguarda infatti il comune di Ferrara, vorrei dare alcuni dati: ci sono circa 32 scuole comunali e 5 palestre danneggiate, una decina di scuole superiori con problemi di agibilità.
Sono state 8.200 le istanze pervenute globalmente, con ormai 6.400 verifiche effettuate e oltre 2 mila verifiche da ripetere, perché, come è noto, il terremoto si è sentito in maniera particolare in questi comuni nei due giorni tristemente noti, quelli del 20 e 29 maggio.
Ora, oltre a questi dati che ho ricordato, vi è un'altra situazione che accomuna fortemente Mantova e Ferrara, ossia gli ingenti danni ricevuti al patrimonio artistico e monumentale. Voglio ricordare che, giustamente, nell'analisi che si è fatta nell'individuazione dei vari comuni che hanno ricevuto ingenti danneggiamenti alle attività produttive e che ne hanno consentito l'inserimento nel cratere, uno dei criteri fondamentali è stato proprio quello del danno alle attività produttive.
Voglio ricordare che per queste due città il cuore produttivo, oltre che culturale, è appunto costituito dal patrimonio artistico, perché sono due città che vivono in maniera fondamentale dell'attività turistica. È evidente che, nel momento in cui una città come Ferrara presenta l'80 per cento delle chiese inagibili, il teatro comunale è chiuso, il Palazzo dei Diamanti (che è il palazzo dove avvengono le maggiori esposizioni culturali del Paese), il Palazzo Massari e il Palazzo Schifanoia hanno diverse inagibilità parziali, questo non è solo un danno al patrimonio culturale in senso generale, ma rappresenta un danno enorme per l'economia di quella città, che - lo ripeto - lo accomuna anche alla città capoluogo di Mantova, il cui patrimonio storico ha subito, più o meno, la stessa tipologia di danni.
Quindi, con questo ordine del giorno - e concludo -, di fatto chiediamo al Governo per queste motivazioni la possibilità di inserire, attraverso un successivo provvedimento legislativo, anche questi due comuni tra quelli del cratere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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