30/05/12
Da repubblica.it: terremoto
IL GOVERNO
Terremoto, scadenze rinviate per tasse e mutui
il rincaro della benzina finanzierà l'emergenza
Le misure urgenti adottate dal consiglio dei ministri: deroga al patto di stabilità per le spese della ricostruzione, incentivi alle imprese, contributi a fondo perduto e sospensione degli sfratti. Il 4 giugno giornata di lutto nazionale. Altri fondi reperiti dalla spending review
Aumento del prezzo della benzina - A copertura degli interventi a sostegno dei terremotati, il Consiglio dei ministri ha deciso l'aumento di 2 centesimi dell'accisa sui carburanti per autotrasporto e di destinare all'emergenza i fondi resi già disponibili dagli interventi di revisione della spesa (la cosiddetta spending review).
Credito agevolato per ripresa economica. Il testo varato preannuncia "l'individuazione di misure per la ripresa dell'attività economica. In particolare sono previsti un credito agevolato su fondo di rotazione Cassa depositi e prestiti e sul fondo di garanzia del Mediocredito Centrale".
Delocalizzazione delle imprese. Tra le misure misure per la ripresa dell'attività economica, il decreto prevede anche misure per agevolare la delocalizzazione delle imprese produttive nei territori colpiti dal terremoto.
Rinvio per mutui e scadenze fiscali - Si è deciso di rinviare a settembre i versamenti fiscali e di contributi in scadenza a giugno. Il rinvio è stato deciso anche per le rate dei mutui, mentre vengono sospesi gli sfratti e i termini per gli adempimenti processuali.
Deroga al patto di stabilità - Per quanto riguarda le amministrazioni e gli enti locali, il Consiglio dei ministri ha deciso di consentire la deroga ai vincoli di spesa imposti dal Patto di Stabilità. Le eccezioni saranno consentite entro un certo limite e solo per le spese per la ricostruzione.
Contributi ai privati per la ricostruzione - Il decreto legge prevede, poi, la concessione di contributi a fondo perduto "per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dal sisma, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici (in particolare le scuole), per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali".
Esteso stato d'emergenza - Lo stato d'emergenza è stato esteso alle province di Reggio Emilia e Rovigo. I compiti di commissario per la ricostruzione è stato affidato al presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, mentre ai sindaci dei Comuni colpiti sono affidate le funzioni di vice commissari.
Il decreto, sottolinea Palazzo Chigi, segue ai primi interventi di soccorso predisposti ieri dal Comitato operativo della Protezione Civile, che aveva già operato dal 20 maggio al 23 maggio. Il Comitato ha potenziato i Centri operativi per la gestione dell'emergenza con l'attivazione di un nuovo Centro Coordinamento Soccorsi a Bologna. Il Capo del Dipartimento, accompagnato da un team di esperti, ha avviato un sopralluogo nei territori colpiti dal sisma. Contestualmente le strutture operative del servizio nazionale della Protezione civile continuano a operare nel territorio con un ulteriore potenziamento delle forze. Le strutture di accoglienza già attive sono state potenziate ciascuna del 20% per un totale di ulteriori 1250 posti letto. L'eventuale restante fabbisogno assistenziale sarà soddisfatto con il ricorso alle strutture alberghiere presenti nel territorio regionale.
29/05/12
TERREMOTO: BRATTI (PD), PAURA E PREOCCUPAZIONE PER RICOSTRUZIONE/ VIDEO | |||
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24/05/12
160 milioni dei Partiti ai terremotati
Proposta del relatore su legge finanziamento dei partiti Pd Bressa: 160 milioni di euro risparmiati sul finanziamento dei partiti ai terremotati dal 2009 al 2012. Spero che sia un segnale che qualcosa sta cambiando !! Poi noi come Pd abbiamo già aperto un controcorrente su cui versare i contributi volontari. L'idea è stata di Franceschini che ha ripreso un ordine del giorno presentato da noi parlamentari emiliani e trasformato in un emendamento alla legge sul finanziamento dei partiti e quindi eseguibile in tempi brevi
Rifiuti: Corcolle ; Bratti (Pd), Polverini non aspetti Governo
(ANSA) - ROMA, 24 MAG - 'La Governatrice Polverini farebbe meglio ad assumersi le sue responsabilita' in merito alla pianificazione della gestione integrata dei rifiuti, anziche' aspettare le decisioni del governo, come ha detto di voler fare.
Oltretutto, nel Lazio non c'e' un'emergenza rifiuti e non si comprende la scelta di rinnovare il mandato al commissario straordinario. Dunque, e' chiaro che c'e' un gioco per rinviare ad altri oneri che sono chiaramente della Regione'. Lo afferma Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella Commissione parlamentare Rifiuti. (ANSA).
Oltretutto, nel Lazio non c'e' un'emergenza rifiuti e non si comprende la scelta di rinnovare il mandato al commissario straordinario. Dunque, e' chiaro che c'e' un gioco per rinviare ad altri oneri che sono chiaramente della Regione'. Lo afferma Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella Commissione parlamentare Rifiuti. (ANSA).
23/05/12
Terremoto. Bratti (PD): Governo fermi stoccaggio gas di Rivara
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RIFIUTI: PD, Monti riferisca in aula su fiducia a Pecoraro
(ANSA) - ROMA, 23 MAG - 'Il presidente Monti riferisca in Aula dopo la conferma da parte del sottosegretario Antonio Catricala' della fiducia al prefetto Pecoraro. Vogliamo capire quale sia la posizione del governo in merito alla contestata individuazione del sito di Corcolle per la costruzione della nuova discarica: non solo il ministro Clini ma anche altri organismi, come l'Autorita' di Bacino del Tevere, hanno espresso posizioni ben diverse da quelle emerse oggi dalla nota del sottosegretario. Dunque, si rende necessario un chiarimento urgente'. Lo ha detto nell'aula di Montecitorio Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella commissione Rifiuti. (ANSA)
22/05/12
Il mio intervento in Aula
(Resoconto stenografico) Signor Presidente, signor sottosegretario, onorevoli colleghi, le poche vittime e i non numerosi feriti, ai cui familiari va il nostro primo pensiero, non devono far pensare che questo evento non sia un evento di proporzioni enormi e gigantesche. Sono stati riscontrati danni che, da una prima ricognizione, evidenziano gravissime situazioni ai monumenti storici ed ecclesiastici e anche alle attività produttive, purtroppo maggiori di quelli che si pensava in un primo momento.
Le diverse migliaia di sfollati dovranno affrontare un viatico verso la normalità non breve e soprattutto doloroso. La risposta immediata è stata sicuramente all'altezza della situazione. Anche noi vogliamo ringraziare la Protezione civile, le istituzioni locali, la regione, le associazioni di volontariato, che hanno risposto con efficienza e prontezza alle necessità della cittadinanza, così come è encomiabile la rete di solidarietà che esercizi commerciali, imprese e strutture hanno attivato sin dalla prima ore.
Proprio in queste situazioni, lo voglio sottolineare, ci si rende conto come il ruolo dei sindaci e dei presidenti delle province sia fondamentale per le comunità che amministrano. La richiesta dello stato di emergenza nazionale, presentata dal presidente Errani in accordo con le istituzioni locali e con il prefetto Gabrielli, che ringraziamo per l'impegno e per lo stile con cui ha gestito le prime fasi dell'emergenza, pensiamo e crediamo che sarà accolta dal Consiglio dei ministri. Questo denota appunto che siamo davanti ad un grande dramma di carattere nazionale.
Grande attenzione, signor sottosegretario, va posta anche per la provincia di Mantova, che è stata anch'essa in parte profondamente colpita. I suoi chiarimenti sul nuovo decreto riguardo alla Protezione civile in parte ci tranquillizzano, ma la discussione in Parlamento verificherà punto per punto un principio fondamentale, cioè che l'idea di un disimpegno dello Stato non è e non sarà accettabile.
Chiediamo una precisa road map che porti dalla situazione dell'emergenza alla fase della ricostruzione. Per la popolazione civile la priorità deve essere il rientro nelle case, qualora agibili. Attendiamo al più presto l'ordinanza per la copertura delle spese per gli interventi emergenziali. Poi, parallelamente, bisognerà individuare strumenti legislativi per evitare il pagamento dell'IMU e di altri tributi fiscali ai proprietari delle case colpite e delle attività produttive, compresa l'agricoltura, che hanno visto danneggiati, e in alcuni casi distrutti, i manufatti relativi.
Occorre necessariamente un provvedimento ad hoc per i beni culturali e religiosi, patrimonio inestimabile della storia delle nostre zone. Vi è, poi, da verificare subito, in accordo con la regione, la possibilità immediata di un sostegno al credito per le imprese, per il ripristino delle attività. Vi sono aziende la cui chiusura, anche di una settimana, può pregiudicare seriamente la loro sopravvivenza. Questo, ovviamente, oltre il riconoscimento del danno. Allo stesso modo, è importante l'attivazione immediata per i lavoratori degli ammortizzatori in deroga.
Poi vi sarà la ricostruzione. Chiediamo l'apertura di un tavolo permanente, sottolineando che il problema - lo ripeto - è di carattere nazionale. Qui la priorità è di consentire, attraverso l'allentamento del Patto di stabilità, ai comuni, che non possono più pagare oltre, di spendere, da subito, le risorse disponibili. Non vi può essere nessuna ragione di copertura tale da impedire ai sindaci di spendere le proprie risorse. I nostri comuni e le nostre istituzioni, signor sottosegretario, come le abbiamo detto anche ieri a Ferrara, non useranno l'emergenza per altro. È una cattiva abitudine, usata forse da qualcuno nel passato, che non ci appartiene. Verifichiamo tutte le situazioni che immediatamente possono mettere a disposizione delle risorse.
Concludo, signor Presidente, chiedendo al Governo un provvedimento immediato. Questo terribile terremoto, che già ha provocato disastri imponenti, poteva avere conseguenze di proporzioni inimmaginabili se noi, come Partito Democratico, non ci fossimo opposti, da anni, alla costruzione di un deposito di gas di milioni di metri cubi a Rivara, località a pochi chilometri dall'epicentro del terremoto. Le motivazioni che avevamo portato, condivise dalla regione, erano proprio relative alla pericolosità legata ad eventuali eventi sismici. Ecco, spero che dopo ciò che è capitato la vicenda sia chiusa definitivamente, a dimostrazione che i «no» qualche volta possono servire. È una piccola consolazione, in una situazione di devastazione che va affrontata con la necessaria determinazione da parte del Governo, determinazione che non mancherà ai cittadini emiliani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Le diverse migliaia di sfollati dovranno affrontare un viatico verso la normalità non breve e soprattutto doloroso. La risposta immediata è stata sicuramente all'altezza della situazione. Anche noi vogliamo ringraziare la Protezione civile, le istituzioni locali, la regione, le associazioni di volontariato, che hanno risposto con efficienza e prontezza alle necessità della cittadinanza, così come è encomiabile la rete di solidarietà che esercizi commerciali, imprese e strutture hanno attivato sin dalla prima ore.
Proprio in queste situazioni, lo voglio sottolineare, ci si rende conto come il ruolo dei sindaci e dei presidenti delle province sia fondamentale per le comunità che amministrano. La richiesta dello stato di emergenza nazionale, presentata dal presidente Errani in accordo con le istituzioni locali e con il prefetto Gabrielli, che ringraziamo per l'impegno e per lo stile con cui ha gestito le prime fasi dell'emergenza, pensiamo e crediamo che sarà accolta dal Consiglio dei ministri. Questo denota appunto che siamo davanti ad un grande dramma di carattere nazionale.
Grande attenzione, signor sottosegretario, va posta anche per la provincia di Mantova, che è stata anch'essa in parte profondamente colpita. I suoi chiarimenti sul nuovo decreto riguardo alla Protezione civile in parte ci tranquillizzano, ma la discussione in Parlamento verificherà punto per punto un principio fondamentale, cioè che l'idea di un disimpegno dello Stato non è e non sarà accettabile.
Chiediamo una precisa road map che porti dalla situazione dell'emergenza alla fase della ricostruzione. Per la popolazione civile la priorità deve essere il rientro nelle case, qualora agibili. Attendiamo al più presto l'ordinanza per la copertura delle spese per gli interventi emergenziali. Poi, parallelamente, bisognerà individuare strumenti legislativi per evitare il pagamento dell'IMU e di altri tributi fiscali ai proprietari delle case colpite e delle attività produttive, compresa l'agricoltura, che hanno visto danneggiati, e in alcuni casi distrutti, i manufatti relativi.
Occorre necessariamente un provvedimento ad hoc per i beni culturali e religiosi, patrimonio inestimabile della storia delle nostre zone. Vi è, poi, da verificare subito, in accordo con la regione, la possibilità immediata di un sostegno al credito per le imprese, per il ripristino delle attività. Vi sono aziende la cui chiusura, anche di una settimana, può pregiudicare seriamente la loro sopravvivenza. Questo, ovviamente, oltre il riconoscimento del danno. Allo stesso modo, è importante l'attivazione immediata per i lavoratori degli ammortizzatori in deroga.
Poi vi sarà la ricostruzione. Chiediamo l'apertura di un tavolo permanente, sottolineando che il problema - lo ripeto - è di carattere nazionale. Qui la priorità è di consentire, attraverso l'allentamento del Patto di stabilità, ai comuni, che non possono più pagare oltre, di spendere, da subito, le risorse disponibili. Non vi può essere nessuna ragione di copertura tale da impedire ai sindaci di spendere le proprie risorse. I nostri comuni e le nostre istituzioni, signor sottosegretario, come le abbiamo detto anche ieri a Ferrara, non useranno l'emergenza per altro. È una cattiva abitudine, usata forse da qualcuno nel passato, che non ci appartiene. Verifichiamo tutte le situazioni che immediatamente possono mettere a disposizione delle risorse.
Concludo, signor Presidente, chiedendo al Governo un provvedimento immediato. Questo terribile terremoto, che già ha provocato disastri imponenti, poteva avere conseguenze di proporzioni inimmaginabili se noi, come Partito Democratico, non ci fossimo opposti, da anni, alla costruzione di un deposito di gas di milioni di metri cubi a Rivara, località a pochi chilometri dall'epicentro del terremoto. Le motivazioni che avevamo portato, condivise dalla regione, erano proprio relative alla pericolosità legata ad eventuali eventi sismici. Ecco, spero che dopo ciò che è capitato la vicenda sia chiusa definitivamente, a dimostrazione che i «no» qualche volta possono servire. È una piccola consolazione, in una situazione di devastazione che va affrontata con la necessaria determinazione da parte del Governo, determinazione che non mancherà ai cittadini emiliani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
21/05/12
Parlamentari PD Emilia-Romagna: Il nostro impegno per le comunità colpite dal sisma
Con il nuovo decreto di riforma della Protezione Civile gli oneri di riparazione e costruzione ricadono su comunità, cittadini e imprese. “Ci impegneremo perché venga sospesa Imu e slittino le imposte per cittadini e imprese colpiti. Uscire dal Patto di stabilità per gli investimenti pubblici legati alla ricostruzione”
Come parlamentari del Partito Democratico dell’Emilia-Romagna siamo vicini alle comunità e ai parenti delle vittime del sisma che ha colpito le province di Modena e Ferrara. Le istituzioni locali, la Regione, la protezione civile e le associazioni di volontariato hanno risposto con efficienza e prontezza alle necessità della cittadinanza, così come è encomiabile la rete di solidarietà che esercizi commerciali, imprese e strutture hanno attivato sin dalle prime ore. Non possiamo purtroppo dimenticare che alle vittime, ai feriti, si aggiungono migliaia di sfollati, a cui occorre dare risposta per i danni alle abitazioni, alle strutture produttive e al patrimonio artistico che di quei territori rappresenta l’identità e anche risorsa economica.
La richiesta di stato di emergenza nazionale richiesta dal presidente Errani, in accordo con istituzioni locali e con il Prefetto Gabrielli, sarà come sembra accolta e decretata nel Consiglio dei Ministri di domani. Va segnalato che per la prima volta saranno applicate le misure previste nel decreto di riforma della Protezione Civile che, pur introducendo importanti novità nella gestione delle fasi di emergenza, presenta ancora criticità sia per la sua natura di ‘decreto’ anziché ‘disegno di legge’ , sia per le modalità di “messa in carico” alle comunità territoriali, alle imprese e ai cittadini degli oneri di riparazione e ricostruzione. Le nuove norme, infatti, fanno carico alle Regioni di agire con aumenti delle accise e ai cittadini e alle imprese di premunirsi con assicurazioni detraibili fiscalmente: misure, è evidente, non praticabili nella situazione che si è venuta a creare. Ci impegneremo quindi affinché nell’emanazione del decreto per lo stato di emergenza, si usino criteri di gradualità, si consideri l’entità dei danni reali, la gravità complessiva dell’evento, e il tema della ricostruzione post-emergenza, perché la Regione e le autonomie locali non possono essere lasciate sole (a partire dai vincoli del Patto di stabilità). Inoltre, è necessario che i fabbricati che hanno subito danni siano esclusi dal pagamento dell’Imu fino al loro ripristino, così come va previsto uno slittamento per i termini di corresponsione delle imposte per le realtà produttive e i singoli cittadini che hanno subito danni dal sisma.
La Risoluzione che presentammo alla Camera per il deposito a Rivara: leggetela attentamente
Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00537
presentata da
ALESSANDRO BRATTI
martedì 29 marzo 2011, seduta n.454
La VIII Commissione,
premesso che:
le infrastrutture di stoccaggio del gas svolgono un ruolo strategico per il Paese ai fini della garanzia della sicurezza delle forniture, sia in caso di eventi climatici eccezionali, sia in caso di rischi di interruzione delle importazioni;
a tal fine la politica del Governo è volta all'incentivazione della costruzione dei depositi sotterranei di gas, generalmente attraverso la reiniezione del gas nei giacimenti esauriti, con ristabilizzazione delle pressioni originarie;
il progetto per la realizzazione del deposito di gas a Rivara, nella regione Emilia Romagna, diversamente da tutti gli altri casi di realizzazione di depositi sotterranei nel territorio nazionale, prevede lo stoccaggio di gas in un acquifero profondo con permeabilità per fatturazione naturale, ad una profondità di circa 2.500-2.800 metri;
la regione Emilia-Romagna si è dotata di un piano energetico regionale nel rispetto dei criteri stabiliti dall'Unione europea che punta sulla diversificazione delle fonti energetiche e che non prevede la realizzazione di un impianto di stoccaggio del gas a Rivara;
il progetto è stato presentato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare già nel 2006, ai fini della procedura di valutazione di impatto ambientale, che si è conclusa con un esito «interlocutorio negativo»; successivamente, nel 2009, il progetto è stato ripresentato al Ministero, con una serie di integrazioni ai fini di una nuova valutazione, attualmente in corso di esame;
sul progetto si sono espressi in senso contrario tutti gli enti locali competenti e la regione Emilia Romagna, la cui giunta ha formulato un parere negativo nell'ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale nazionale;
la posizione di contrarietà suddetta è frutto del lavoro di tavoli tecnici provinciali e regionali;
le problematiche principali connesse all'esercizio degli stoccaggi in acquifero sono riconducibili al rischio di fughe di gas, in quanto non si può prescindere dal superamento delle pressioni iniziali della formazione;
in particolare, le ragioni di tipo geologico che fanno ritenere non fattibile in sicurezza il deposito di gas a Rivara sono legate alla fessurazione delle rocce in cui si vuole immettere il gas, che raggiunge il piano di campagna o una quota prossima ad esso come dimostra la presenza di:
a) acque salate (provenienti dalla struttura geologica profonda che si vuole utilizzare) in superficie nelle valli retrostanti il sito prescelto per l'impianto principale;
b) gas ed acqua salata in un pozzo di ridotta profondità (eseguito dall'amministrazione comunale nel 1948 a scopi idropotabili nel centro abitato di San Felice) circondato a distanza di qualche centinaio di metri da pozzi simili, ma con acqua dolce;
c) venute in superficie addirittura di petrolio (segnalato dai geologi dell'800) fra Medolla e San Felice;
d) anomalie geotermiche (ossia temperature anomale elevate) addirittura in superficie sempre fra Medolla e San Felice, che denotano anch'esse inequivocabilmente la risalita di acqua calda da grandi profondità e quindi una intensa fessurazione della roccia;
e) un'anomalia geotermica nel sottosuolo di una località prossima all'impianto d'immissione del gas nel sottosuolo che renderebbe più costosa la compressione del gas in un ambiente a temperature elevate, con conseguenti perdite di competitività sul mercato;
f) scavernamenti nei terreni agricoli ascritti dall'università di Bologna a venute di gas in superficie con anomalie geochimiche nelle acque;
g) una lunga frattura in superficie che parte dalla località Canalazzo in comune di Finale Emilia (ad est del sito scelto) e che giunge sino a Mirandola, rilevata negli anni '80 dall'università di Modena che, congiuntamente alle anomalie del punto precedente indica come la zona sia soggetta a movimenti;
inoltre esistono una serie di ragioni di tipo sismologico che fanno ritenere non fattibile in sicurezza il deposito di gas a Rivara che, in particolare, sono dovute al fatto che:
a) la struttura geologica in cui s'intende immettere il gas genera già spontaneamente frequenti terremoti sia alla sua estremità orientale dove sono risultati addirittura catastrofici (nel 1500 la città di Ferrara fu semidistrutta), sia alla sua estremità occidentale dove sono piuttosto energici (l'ultimo episodio risale ad una decina d'anni fa con epicentro nel basso reggiano), mentre nella parte centrale dove si vuole costruire il deposito, a pochi chilometri di distanza dal sito prescelto, si trovano gli ipocentri di sismi, uno di intensità 5o-6o grado della scala Mercalli con ipocentro proprio a Rivara, nel 1987, altri d'intensità più modesta, uno dei quali recentemente è risultato posto alla profondità in cui si vuole immagazzinare il gas;
b) i depositi di gas generano sempre sismicità indotta e non esistono attualmente al mondo modelli (supportati da basi sperimentali a scala reale e convalidati da una considerevole casistica storica) che prevedano l'intensità dei terremoti, in una struttura che già spontaneamente genera terremoti, che possono essere provocati dalla compressione e dalla decompressione di miliardi di metri cubi di metano che in essa vengono iniettati ed estratti con frequenza semestrale;
le suesposte ragioni si aggiungono ad altre ragioni di carattere ambientale, che aggravano le condizioni di inquinamento atmosferico ed acustico in un territorio ampiamente antropizzato e oramai saturo di inquinanti;
in particolare, la centrale di pompaggio del metano consta di 4 compressori centrifughi, movimentati da turbine a gas che, bruciando 24 ore su 24, producono inquinanti come CO2 (anidride carbonica), NOx (ossidi di azoto) e HC (acetilene) in una zona scarsamente ventilata e poco piovosa. Tali inquinanti si aggiungono a quelli rilasciati dal termocombustore, ove vengono bruciati in continuo tutti gli sfiati, i drenaggi, i vapori dei rigeneratori glicole, i gas dei degasatori e altro;
il rumore prodotto durante l'iniezione del gas in estate dai turbo-compressori e dai raffreddatori ad aria (air cooler), durante l'estrazione del gas d'inverno dai rigeneratori glicole e disidratatori raggiunge livelli di circa 60 dB(A) a 500 metri, mentre il centro di Rivara è a 1000 metri;
come in tutto il mondo, anche nel nostro Paese esistono già da parecchio tempo giacimenti di idrocarburi esauriti od in via di esaurimento, che vengono attrezzati per essere riempiti nuovamente di gas e che risultano una valida e sicura alternativa al deposito di gas di Rivara;
tale soluzione non farebbe correre i rischi sopra elencati perché nei giacimenti esauriti o in via d'esaurimento si conoscono con grande precisione la situazione del sottosuolo nonché le pressioni che aveva il metano nel giacimento allo stato naturale, per cui è possibile ripristinare la situazione naturale preesistente allo svuotamento del giacimento che ha permesso la conservazione per milioni d'anni del metano nel sottosuolo, anche in condizioni sismiche probabilmente più energiche di quelle attuali;
oltretutto in provincia di Modena esistono due grandissimi giacimenti rispettivamente a Spilamberto ed a Novi in via d'esaurimento, uno dei quali, quello di Novi, è posto a solo una decina di chilometri da Rivara per cui, se la posizione Rivara è ritenuta «strategica» per il Governo, lo è altrettanto quella di Novi e non si discosta molto quella di Spilamberto;
anche con riferimento alle ragioni di carattere economico, l'utilizzazione dei giacimenti esauriti ed in via d'esaurimento è senz'altro più conveniente sotto il profilo economico rispetto alla costruzione ex novo del deposito di gas in acquifero perché non richiede gli enormi costi dovuti soprattutto:
a) alle prospezioni geologiche ante opera più prolungate nel tempo ed approfondite, per ottenere un grado accettabile di garanzia di tenuta del serbatoio, esente cioè dal rischio di perdite verso la superficie (inquinamento degli acquiferi meno profondi per uso potabile o irriguo) con fuoriuscita del gas in atmosfera e/o verso le formazioni geologiche vicine, e ai controlli assidui durante l'esercizio;
b) alla costruzione di nuovi metanodotti;
c) alle indennità per le servitù e gli espropri con conseguente enorme riduzione dei tempi necessari per iniziare e quindi rendere produttivo l'impianto;
d) alla perforazione di nuovi pozzi;
e) al risarcimento dei danni provocati dai sismi indotti alle persone ed alle cose, essendo la sismicità provocata dal riempimento e dallo svuotamento dei giacimenti esauriti talmente bassa da essere rilevata solo a livello strumentale e non dalla popolazione (quindi non si ha un deterioramento della qualità della vita e un deprezzamento dei beni immobili);
va tenuto conto degli eventi sismici che negli ultimi anni hanno interessato il territorio nazionale nonché delle devastanti catastrofi naturali che negli ultimi giorni hanno colpito duramente in Giappone,
impegna il Governo:
ad assumere una posizione politica precisa sull'inopportunità della scelta della realizzazione del deposito di gas a Rivara, allo scopo di evitare di sottoporre il territorio e i cittadini a rischi imprevedibili conseguenti alla mancanza di sicurezza sismica e geologica del sito che dovrebbe ospitare il deposito, oltre che per ragioni di criticità ambientale come esposte in premessa;
ad elaborare un piano energetico nazionale che coordini l'impegno delle regioni con lo scopo di rispettare gli impegni presi con la stipula del protocollo di Kyoto;
ad investire con forza sulle energie alternative e rinnovabili;
a non rilasciare titoli di concessione mineraria per l'impianto di stoccaggio di gas in acquifero a Rivara.
«Bratti, Mariani, Benamati, Bocci, Braga, Esposito, Ginoble, Iannuzzi, Marantelli, Margiotta, Morassut, Motta, Realacci, Viola».
20/05/12
Terremoto
Una giornata terribile. Una grande mobilitazione delle istituzioni e dei volontari. Tutti impegnati a fare il massimo. Gabrielli volto nuovo e serio della Protezione civile. Una grande tristezza per le vittime. Moltissimi danni ! Ora occupiamoci dell'emergenza e poi della ricostruzione. E mi viene in mente la battaglia che come Pd abbiamo fatto per impedire il deposito di gas a Rivara a pochi km dall'epicentro. Noi avevamo sostenuto la pericolosità in quanto zona con problemi sismici !!! Avevamo visto giusto. Pensate che disastro poteva essere !!! E' la dimostrazione che dire a volte dei no è bene. Oltre 80 scosse, un terremoto con epicentro superficiale in grado di provocare tanti danni in aree ristrette. L'alto ferrarese sotto pressione, paura, preoccupazione del presente e per il futuro. Tutti stanno lavorando al meglio e questo fa sperare di riuscire ad affrontare con lucidità questo terribile evento
18/05/12
A Imola incontro "Fotovoltaico e rinnovabili:investire sul futuro"
(PD E.R.) Avrà luogo oggi, venerdì 18 maggio, alle
ore 15, presso l’Hotel Molino Rosso di Imola,
Strada Statale Selice 49, l’incontro “Fotovoltaico e rinnovabili: investire sul
futuro”, promosso dal PD dell’Emilia-Romagna per affrontare, insieme a
cittadini, associazioni e imprese il tema delle ripercussioni del nuovo Conto
Energia proposto dal governo sul settore delle rinnovabili.
L’appuntamento sarà aperto dalla relazione dell'on. Alessandro
Bratti, responsabile Ambiente ed Energia del PD regionale e proseguirà
con gli interventi di Daniele Manca, sindaco di Imola;
Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività Produttive,
Sviluppo Sostenibile ed Economia Verde della Regione Emilia-Romagna;
Marco Monari, capogruppo PD all’Assemblea Legislativa
regionale; Anna Pariani, coordinatrice dell’Esecutivo del PD
regionale. Dopo la fase di dibattito, le conclusioni saranno affidate a
Stella Bianchi, responsabile Ambiente del PD nazionale e a
Stefano Bonaccini, segretario del PD
dell’Emilia-Romagna.
L’incontro si inserisce
all’interno di un percorso di sensibilizzazione che il PD sta portando avanti da
oltre un anno, sia a livello regionale che parlamentare, per salvaguardare il
settore della green economy da tagli che minerebbero lo sviluppo di un comparto
che dà lavoro a decine di migliaia di operatori e che può essere una delle
chiavi per superare la crisi economica. Per questo,
all’appuntamento sono state invitate a partecipare e ad intervenire,
organizzazioni di categoria, associazioni e imprese del settore. Hanno già
assicurato il proprio intervento: Confindustria; Elettronica Santerno; Ubisol;
Micro-Vett; Legambiente Emilia-Romagna; Azione Energia Solare; Asssociazione “Sì
alle rinnovabili, no al nucleare”; CNA Emilia-Romagna; Università di
Bologna.
Sarà possibile seguire in diretta twitter l'incontro su @pdernetwork, il profilo del PD
dell'Emilia-Romagna.
Località: Imola
15/05/12
Rinnovabili: Franceschini a Passera, serve intesa con Regioni
(ANSA) - ROMA, 15 MAG - 'I decreti ministeriali per l'incentivazione del fotovoltaico e per le altre fonti di energie rinnovabili appaiono carenti e discutibili ed hanno inevitabilmente sollevato le proteste degli operatori e le osservazioni delle Regioni'. E' quanto scrive in una lettera il presidente dei deputati del Pd Dario Franceschini al ministro dello sviluppo economico Corrado Passera.
Dopo aver espresso al ministro 'la preoccupazione che il 'conto energia' non alimenti bolle speculative e ricadute dannose sul territorio', Franceschini ha osservato di condividere 'il proposito di alzare i traguardi della politica nazionale per il raggiungimento e il superamento degli obiettivi del programma Europa 2020 per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili, il risparmio energetico e il taglio delle emissioni di CO2' e questo perche', secondo il capogruppo democratico, 'soltanto una strategia capace di combinare 'cambiamento del paradigma energetico' 'liberalizzazioni e mercato' e 'sviluppo di una filiera nazionale di imprese dedicate alla produzione e alla efficienza energetica' potra' garantire al paese la sicurezza degli approvvigionamenti e la riduzione dei costi della bolletta energetica a carico delle famiglie e delle imprese'.
E proprio per queste considerazioni che deriva, secondo Franceschini, la carenza dei decreti per l'incentivazione del fotovoltaico e delle altre fonti di energie rinnovabili. 'E' del tutto evidente - sottolinea - che una strategia energetica per il futuro del paese non puo' mettere al centro la crescita del consumo (e la importazione) di idrocarburi. Al contrario, occorre accelerare le politiche a favore dell'efficienza energetica e il ricorso diffuso alle fonti energetiche rinnovabili, facendo leva sulla ricerca, sulla crescita e l'innovazione dell'industria nazionale e sull'impegno coerente delle Regioni e degli Enti Locali. E' nostra opinione - conclude - che un accordo con le Regioni sia necessario, anche alla luce delle proposte presentate da queste ultime al Tavolo Governo Regioni'. (ANSA).
Ambiente: Bratti (PD), Governo sostenga settore bioplastiche
(AGENPARL) - Roma, 15 mag - "La ricerca presentata oggi da Assobioplast a Roma conferma che quello delle bioplastich e è un settore fondamentale della green economy, per questo noi lo sosterremo con convinzione. Nella discussione sul decreto precedente per le aziende che ancora non rispettano, soprattutto per quanto riguarda i bioshopper, i criteri previsti a livello comunitario, sono stati ottenuti anche grazie al nostro lavoro una deroga sull'entrat a in vigore delle sanzioni e finanziamenti per la riconversio ne degli impianti". Lo dichiara Alessandro Bratti, deputato Pd della commissione Ambiente secondo il quale "è necessario che il Governo proceda speditamente con norme chiare verso l'affermazione di queste nuove tecnologie su cui le aziende italiane vantano un know how di eccellenza a livello internazionale. Occorre anche precisare, nel rispetto del voto della Camera, che sulla biodegrabilità gli shopper sono quelli biodegradabili e compostabili conformi alla EN 13432".
Una persona sobria, un ambientalista vero
Ieri è morto Giuseppe Gavioli uomo di sinistra, persona sobria e semplice ma acuto e attento alla vita politica. Ambientalista moderno, mi piace definirlo così, perchè accanto alla cultura del rispetto dell'ambiente poneva sempre proposte concrete. Fondamentale la sua conoscenza delle politiche per la difesa del territorio e il contributo dato in questi anni per la difesa di uno dei beni comuni più importanti: l'acqua. Per me e per altri colleghi in Commissione Ambiente era un interlocutore fondamentale. L'abbiamo spesso fatto venire a Roma a frequentare riunioni in cui gli chiedevamo consigli preziosi per emendare una legge, per dare un parere. Gavioli seppur spesso critico nei confronti del nostro partito non si è mai sottratto a dare una mano. La passione per quello che faceva gli faceva superare anche pregiudiziali politiche: l'importante da uomo politico serio con un'etica pubblica vera era lavorare per il bene comune.
Un uomo di altri tempi si potrebbe dire oggi...Una persona seria dico io ! Grazie Giuseppe
Un uomo di altri tempi si potrebbe dire oggi...Una persona seria dico io ! Grazie Giuseppe
14/05/12
Bratti(PD): si penalizza un settore che può fare da traino
«Dobbiamo investire sulle rinnovabili»
SECONDO Alessandro Bratti, onorevole Pd e membro della commissione Ambiente alla Camera, al di là delle modifiche che il decreto ministeriale recepirà in via definitiva, «la partita non è ancora chiusa e la mobilitazione deve continuare». Fatte sue le perplessità delle associazioni sull’iscrizione al registro e sulla necessità di arrivare a breve a una certezza del quadro normativo, Bratti sintetizza: «In un momento di disgrazia economica si sta penalizzando uno dei pochi settori che può fare da traino. Se passa il decreto, il comparto del fotovoltaico subirà una stangata enorme, sia sul fronte privato che pubblico. E’ vero che c’è un peso sulle bollette — ammette — ma la questione non può essere ridotta a questo e si può comunque ridiscutere la quantità di incentivi. Serve una revisione complessiva del sistema, a partire dallo snellimento burocratico». Al punto in cui siamo, per Bratti tempo da perdere non ce ne è più. «Se non si accettano le richiese degli operatori, si apre un problema politico. Serve una scelta definitiva. Dobbiamo decidere se puntare o no sulle energie rinnovabili, se guardare o meno al futuro. Non si può stare un po’ da una parte e un po’ dall’altra, un po’ spingere e un po’ frenare. La ‘green economy’ è un modo diverso di concepire lo sviluppo». Un modo diverso che a Ferrara potrebbe rivelarsi «idoneo. Il nostro territorio — chiude Bratti — non ha subìto la proliferazione di capannoni, c’è molto verde, ha una connotazione urbanistica che si presta e sensibilità culturale». Requisiti importanti anche sul fronte privato, dove si registra una brusca frenata. La conferma arriva da Guglielmo Piva, della Green Solar: «I cittadini interessati ci sono, ma noi per primi non riusciamo a dare loro risposte esaustive. E tutto questo è disincentivante, per noi e per loro».
«Dobbiamo investire sulle rinnovabili»
«Dobbiamo investire sulle rinnovabili»
SECONDO Alessandro Bratti, onorevole Pd e membro della commissione Ambiente alla Camera, al di là delle modifiche che il decreto ministeriale recepirà in via definitiva, «la partita non è ancora chiusa e la mobilitazione deve continuare». Fatte sue le perplessità delle associazioni sull’iscrizione al registro e sulla necessità di arrivare a breve a una certezza del quadro normativo, Bratti sintetizza: «In un momento di disgrazia economica si sta penalizzando uno dei pochi settori che può fare da traino. Se passa il decreto, il comparto del fotovoltaico subirà una stangata enorme, sia sul fronte privato che pubblico. E’ vero che c’è un peso sulle bollette — ammette — ma la questione non può essere ridotta a questo e si può comunque ridiscutere la quantità di incentivi. Serve una revisione complessiva del sistema, a partire dallo snellimento burocratico». Al punto in cui siamo, per Bratti tempo da perdere non ce ne è più. «Se non si accettano le richiese degli operatori, si apre un problema politico. Serve una scelta definitiva. Dobbiamo decidere se puntare o no sulle energie rinnovabili, se guardare o meno al futuro. Non si può stare un po’ da una parte e un po’ dall’altra, un po’ spingere e un po’ frenare. La ‘green economy’ è un modo diverso di concepire lo sviluppo». Un modo diverso che a Ferrara potrebbe rivelarsi «idoneo. Il nostro territorio — chiude Bratti — non ha subìto la proliferazione di capannoni, c’è molto verde, ha una connotazione urbanistica che si presta e sensibilità culturale». Requisiti importanti anche sul fronte privato, dove si registra una brusca frenata. La conferma arriva da Guglielmo Piva, della Green Solar: «I cittadini interessati ci sono, ma noi per primi non riusciamo a dare loro risposte esaustive. E tutto questo è disincentivante, per noi e per loro».
12/05/12
11/05/12
Come combattere le ecomafie
"Ambiente e legalità: come combattere le ecomafie": questo il titolo del nuovo incontro promosso in collaborazione da Democratica Scuola di Politica, l'unione comunale del Pd di Sant'Ilario d'Enza e dal circolo Pd di Cadelbosco di Sopra. L'iniziativa si terrà venerdì 11 maggio alle ore 20.45 presso il circolo culturalke Mavarta in via Piave 12 a Sant'Ilario d'Enza (Reggio Emilia).
Partecipano:
Alessandro Bratti, capogruppo Pd commissione parlamentare ecomafie
Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia
Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia
Sara Di Antonio, giornalista autrice del libro "Mafia. Le mani sul Nord"
10/05/12
Rifiuti. Bratti (PD): Governo faccia proposte per il nuovo Sistri
TUTELARE LE AZIENDE SANE E COMBATTERE LE ECOMAFIE.
(DIRE) Roma, 10 mag. - "Chiediamo al Governo di presentare una proposta operativa in merito all'esame del progetto di legge per rivedere il Sistema di tracciabilita' dei rifiuti (Sistri) in discussione in commissione Ambiente. Un intervento dell'esecutivo si rende ancor piu' necessario tenuto conto che il Sistri entrera' in vigore entro fine giugno". Lo dice Alessandro Bratti, deputato del Pd e capogruppo in commissione bicamerale di inchiesta sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
"La nostra posizione- prosegue Bratti- rimane quella di sempre: siamo per un sistema che agevoli le imprese nel rendicontare la loro attivita', passando da un sistema cartaceo ad uno informatizzato consentendo cosi' di avere dati e informazioni in tempi brevi". Uno strumento di questo genere "consentirebbe automaticamente un controllo da parte delle attivita' di polizia giudiziaria per individuare chi delinque".
Cio' detto, "rimaniamo dell'idea che senza una stretta collaborazione fra il ministero dell'Ambiente e le associazioni imprenditoriali difficilmente il sistema, innovativo e costoso, risulti efficace", dice il democratico. "Al di la' della vicenda giudiziaria che ha caratterizzato le modalita' di assegnazione del progetto Sistri e alcuni sub appalti che auspichiamo si chiuda rapidamente- conclude Bratti- non vi e' alcun dubbio che il Governo precedente ne ha combinate di tutti i colori consegnandoci oggi, dopo sette deroghe e numerosi provvedimenti legislativi, una situazione difficilissima da risolvere". Per quel che "ci riguarda- conclude- la nostra iniziativa sara' volta a tutelare le imprese sane, a combattere le ecomafie e a fare in modo che le risorse spese non vengano buttate via".
08/05/12
E’ morto a 55 anni Stefano Tassinari, giornalista scrittore, intellettuale
di Filippo Vendemmiati
Era
un intellettuale coltissimo, duro e mai incline ai compromessi. Un
caratteraccio? Sì un brutto carattere per ruffiani e voltagabbana del
pensiero. Il necrologio buonista non lo permetterebbe nemmeno a chi
circa mezzo secolo fa è nato nello stesso pianerottolo della stessa
casa, Ferrara… città che in fondo non lo ha mai troppo amato, e che ormai insieme raggiungevamo solo per motivi familiar-sportivi.
Giornalista, scrittore, attore, musicista, organizzatore di eventi, i suoi reading teatrali all’Itc di San Lazzaro resteranno esemplari della sua capacità di narrare gli anni 70, crudo e impietoso con la sua stessa storia, sempre alla sinistra della sinistra e mai rinnegata.
D’Altri Tempi si chiama la sua ultima bella prova letteraria, una raccolta di racconti, pubblicata da Alegre, piccolo editore, che Stefano si era scelto dopo aver rotto con Tropea, perché così gli dissero, i racconti non vanno più. Il buon Tropea se ne è pentito. Per Radio Tre aveva da poco registrato quattro puntate di mezz’ora sullo scrittore argentino Osvaldo Soriano, andranno in onda postume, ma pur sempre alla modica cifra di 130 euro lordi, a puntata s’intende, perché la cultura non ha prezzo e Stefano lo aveva imparato bene sulla sua pelle. Bologna tra una settimana gli avrebbe voluto consegnare il Nettuno d’Oro. Ovviamente la notizia non l’ho saputa da lui e quando pochi giorni fa gliel’ho fatto notare mi ha risposto ironico: “i premi sono come le emorroidi, prima o poi arrivano a tutti”.
Troppo presto, Stefano, troppo presto
Giornalista, scrittore, attore, musicista, organizzatore di eventi, i suoi reading teatrali all’Itc di San Lazzaro resteranno esemplari della sua capacità di narrare gli anni 70, crudo e impietoso con la sua stessa storia, sempre alla sinistra della sinistra e mai rinnegata.
D’Altri Tempi si chiama la sua ultima bella prova letteraria, una raccolta di racconti, pubblicata da Alegre, piccolo editore, che Stefano si era scelto dopo aver rotto con Tropea, perché così gli dissero, i racconti non vanno più. Il buon Tropea se ne è pentito. Per Radio Tre aveva da poco registrato quattro puntate di mezz’ora sullo scrittore argentino Osvaldo Soriano, andranno in onda postume, ma pur sempre alla modica cifra di 130 euro lordi, a puntata s’intende, perché la cultura non ha prezzo e Stefano lo aveva imparato bene sulla sua pelle. Bologna tra una settimana gli avrebbe voluto consegnare il Nettuno d’Oro. Ovviamente la notizia non l’ho saputa da lui e quando pochi giorni fa gliel’ho fatto notare mi ha risposto ironico: “i premi sono come le emorroidi, prima o poi arrivano a tutti”.
07/05/12
Rinnovabili: Franceschini, stabilizzare sistema incentivi
(ANSA) - ROMA, 7 MAG - 'L'Italia si trova oggi al quarto posto nei G20 per investimenti in energia pulita, prima nella crescita degli investimenti degli ultimi 5 anni e sesta come energia pulita installata. Mentre gli altri Paesi hanno significativamente ridimensionato gli incentivi, il nostro Paese li ha protetti con risultati piu' che soddisfacenti. L'Italia deve continuare su questa strada dando stabilita' al quadro normativo ed evitando di cambiare le regole ogni sei mesi, come successo negli ultimi anni'. Lo afferma il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini.
'Perche' solo stabilizzando il sistema - rileva - possiamo dare certezza agli investitori e agli operatori del settore delle energie rinnovabili che hanno costituito e costituiscono una delle poche fonti di introito per i Comuni, oggi in grande difficolta' per aver subito tagli significativi e un patto di stabilita' eccessivo. Per queste ragioni i decreti del cosidetto 'V Conto energia' vanno profondamente modificati garantendo in ogni caso gli investimenti in corso, con l'obiettivo di favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica. E' paradossale, infatti, che si rischi di affossare uno dei pochi settori trainanti dell'economia italiana. Perche' puntare su un sistema di energia distribuita aiuta alla liberalizzazione di un mercato, quello energetico, che e' ancora pesantemente condizionato dai grandi produttori di energia elettrica', conclude. (ANSA).
04/05/12
A Savignano sul Rubicone Convegno "Energia pulita, la sfida dell'Europa"
ENERGHEIA
Le energie rinnovabili, a che punto siamo?
(Comune di Savignano sul Rubicone)"L’azione locale muove il mondo” è il titolo di un documento scaturito dalla conferenza mondiale per uno sviluppo sostenibile dell'ONU che si è tenuta nel settembre 2002 a Johannesburg in Sudafrica. Sono passati dieci anni da allora e il tema dello sviluppo sostenibile è ancora al centro delle agende di amministratori e politici, dal sindaco del più piccolo comune ai presidenti delle grandi nazioni del mondo”. Così il Vice Sindaco e Assessore all'Ambiente e alle Politiche Energetiche Matteo Tosi ha presentato stamane in conferenza stampa il senso delle iniziative collegate al 27^ gemellaggio Savignano sul Rubicone-Vals Les Bains che ha per tema le energie rinnovabili. Le attività del gemellaggio hanno preso il via lo scorso mese di marzo con la partenza di 29 studenti della scuola media Giulio Cesare alla volta della cittadina gemella francese di Vals Les Bains. Ora prendono il via le iniziative di interesse pubblico, la prima delle quali il convegno di sabato 5 maggio 2012 dal titolo “Energia pulita, la sfida dell'Europa” in programma alle ore 10,30 nella Sala Allende. Il tema sarà trattato dal livello locale a quello europeo, con una introduzione del Sindaco e Assessore ai Gemellaggi Elena Battistini e un intervento del Vice Sindaco e Assessore all'Ambiente Matteo Tosi su “Ambiente e politiche energetiche. Il livello locale”. Seguirà l'Assessore Provinciale all'Ambiente Luciana Garbuglia che parlerà di “Energie rinnovabili sul territorio” per poi passare la parola all'Onorevole Alessandro Bratti, della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati che interverrà su “Energie rinnovabili? Un'opportunità di sviluppo per il paese”. In conclusione l'Onorevole Vittorio Prodi parlerà delle “Prospettive europee per rinnovabili, rete elettrica intelligente e manutenzione del territorio”.
Le energie rinnovabili, a che punto siamo?
(Comune di Savignano sul Rubicone)"L’azione locale muove il mondo” è il titolo di un documento scaturito dalla conferenza mondiale per uno sviluppo sostenibile dell'ONU che si è tenuta nel settembre 2002 a Johannesburg in Sudafrica. Sono passati dieci anni da allora e il tema dello sviluppo sostenibile è ancora al centro delle agende di amministratori e politici, dal sindaco del più piccolo comune ai presidenti delle grandi nazioni del mondo”. Così il Vice Sindaco e Assessore all'Ambiente e alle Politiche Energetiche Matteo Tosi ha presentato stamane in conferenza stampa il senso delle iniziative collegate al 27^ gemellaggio Savignano sul Rubicone-Vals Les Bains che ha per tema le energie rinnovabili. Le attività del gemellaggio hanno preso il via lo scorso mese di marzo con la partenza di 29 studenti della scuola media Giulio Cesare alla volta della cittadina gemella francese di Vals Les Bains. Ora prendono il via le iniziative di interesse pubblico, la prima delle quali il convegno di sabato 5 maggio 2012 dal titolo “Energia pulita, la sfida dell'Europa” in programma alle ore 10,30 nella Sala Allende. Il tema sarà trattato dal livello locale a quello europeo, con una introduzione del Sindaco e Assessore ai Gemellaggi Elena Battistini e un intervento del Vice Sindaco e Assessore all'Ambiente Matteo Tosi su “Ambiente e politiche energetiche. Il livello locale”. Seguirà l'Assessore Provinciale all'Ambiente Luciana Garbuglia che parlerà di “Energie rinnovabili sul territorio” per poi passare la parola all'Onorevole Alessandro Bratti, della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati che interverrà su “Energie rinnovabili? Un'opportunità di sviluppo per il paese”. In conclusione l'Onorevole Vittorio Prodi parlerà delle “Prospettive europee per rinnovabili, rete elettrica intelligente e manutenzione del territorio”.
02/05/12
Energia. PD. Da Rimini pressing su Governo pro fotovoltaico
"CONTO ENERGIA COME UNA SCURE"; IL 18 A IMOLA INCONTRO REGIONALE
(DIRE) Rimini, 2 mag. - Parte oggi da Rimini la mobilitazione del Pd sulle modifiche da apportare alla bozza del quinto Conto Energia per il sostegno alle rinnovabili. L'obiettivo a breve termine, come emerge dal convegno di stamattina allo Spazio Duomo, e' quello di approfondire i temi e avanzare proposte in vista della Conferenza Stato-Regioni del 10 maggio, che vagliera' in maniera definitiva i documenti varati dai ministeri (il 9 maggio il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e' atteso ad un confronto con le associazioni di categoria).
Il Pd riminese definisce al momento le nuove norme del Governo "una scure che taglia gli investimenti in corso, aprendo di fatto la crisi di tutti gli operatori del settore". Tra le richieste sostenute dai Democratici, quella di rivedere la norma del quinto Conto Energia (la cui bozza e' stata pubblicata sul sito internet del ministero dello Sviluppo Economico il 16 aprile scorso) che prevede per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 12 chilowatt l'iscrizione ai registri del Gse per accedere agli incentivi, "creando un ulteriore carico burocratico che rischia di diventare insostenibile per le aziende", si legge in una nota della federazione di Rimini. Gli altri traguardi sono la reintroduzione dei premi per lo smaltimento dell'amianto e la revisione della disciplina dello scambio sul posto.
L'appuntamento successivo al 10 sara' quello del 18 maggio a Imola, con l'incontro organizzato dal Pd regionale con tutti gli operatori del settore dell'Emilia-Romagna. "Il Pd parte dal territorio con la sua mobilitazione e con l'impegno per modificare il decreto del V Conto energia in occasione del passaggio all'esame della Conferenza Stato-Regioni. Ma la questione non si chiude il 10 maggio: sul tema delle rinnovabili e del fotovoltaico occorre un'attenzione continua", sottolinea in una nota il segretario provinciale riminese Emma Petitti, presente alla riunione di oggi insieme con i deputati Alessandro Bratti ed Elisa Marchioni, con l'assessore provinciale Stefania Sabba e con i rappresentanti delle associazioni di categoria (intervenuti anche Francesco Rinaldi, amministratore delegato di Ubisol, e Mauro Bulgarelli della Marano Solar, altra azienda riminese del fotovoltaico).
In provincia (dati 2011) il fotovoltaico raggruppa oltre trenta imprese, 544 addetti (cui si aggiungono un migliaio tra artigiani e indiretti) per un'eta' media di 30 anni, 256 milioni di euro di fatturato. Proprio a Rimini poco piu' di un anno fa, il 7 marzo 2011, le imprese del fotovoltaico emiliano-romagnole avevano gia' lanciato pubblicamente un appello a sostegno del settore.
01/05/12
Difendere l'unica attività in crescita in Italia: le rinnovabili
Da “Who’s winning The Clean Energy Race?” Report 2011 The PEW Charitable Trusts
L’Italia si distingue come uno dei mercati solari più dinamici con un record di crescita e un investimento di 28 miliardi di dollari. Quasi tutti questi investimenti sono stati diretti al solare con una capacità di generazione attorno agli 8 GW. Il Paese ha anche installato 1 GW di eolico. L’Italia oggi si trova al quarto posto nei G20 per investimenti in energia pulita, prima nella crescita degli investimenti degli ultimi 5 anni e sesta come energia pulita installata. Mentre gli altri Paesi hanno significativamente ridimensionato gli incentivi , l’Italia ha protetto questi incentivi nella speranza di stimolare la crescita economica.
Ecco poiché questo è l’unico settore che funziona, di stimolo alla crescita pur cambiando i Governi anche l’attuale esecutivo presieduto da Monti con il V Conto energia rischia di mandare al macero questi risultati. Ritengo che il Pd su questo tema, se è vero che il lavoro è al centro della nostra base programmatica, non debba arretrare di un millimetro
L’Italia si distingue come uno dei mercati solari più dinamici con un record di crescita e un investimento di 28 miliardi di dollari. Quasi tutti questi investimenti sono stati diretti al solare con una capacità di generazione attorno agli 8 GW. Il Paese ha anche installato 1 GW di eolico. L’Italia oggi si trova al quarto posto nei G20 per investimenti in energia pulita, prima nella crescita degli investimenti degli ultimi 5 anni e sesta come energia pulita installata. Mentre gli altri Paesi hanno significativamente ridimensionato gli incentivi , l’Italia ha protetto questi incentivi nella speranza di stimolare la crescita economica.
Ecco poiché questo è l’unico settore che funziona, di stimolo alla crescita pur cambiando i Governi anche l’attuale esecutivo presieduto da Monti con il V Conto energia rischia di mandare al macero questi risultati. Ritengo che il Pd su questo tema, se è vero che il lavoro è al centro della nostra base programmatica, non debba arretrare di un millimetro