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Con riferimento ai punti più critici del provvedimento in esame, sottolinea la necessità di correggere le disposizioni contenute nell’articolo 24 che consentono lo svolgimento e la prosecuzione di attività, certamente importanti dal punto di vista industriale, ma anche delicate dal punto di vista ambientale, come quelle delle perforazioni petrolifere. Infine, dopo avere espresso giudizio positivo sulle mo- difiche apportate al Codice ambientale (decreto legislativo 152 del 2006), salva l’esigenza di specificare con chiarezza che le semplificazioni in materia di movimentazione aziendale dei rifiuti abbiano come limite quello della produzione in azienda dei rifiuti medesimi, sottolinea la necessità di apportare alcune correzioni alle disposizioni contenute nell’articolo 57 e, in particolare, di fare in modo che le procedure semplificate in esso previste si applichino anche ai siti inquinati nei quali attualmente non sono svolte attività produttive, nonché di specificare che gli accordi di programma per il rilancio delle aree ricomprese nei siti inquinati vedono coinvolti a pieno titolo anche gli enti territoriali. Conclude, quindi, annunciando la presentazione da parte dei deputati del Partito Democratico di specifiche proposte emendative presso le Commissioni di merito su tutte le segnalate questioni e formulando, comunque, l’auspicio che le stesse questioni e proposte possano trovare una adeguata collocazione nel parere che la Commissione è chiamata ad esprimere sul provvedimento in titolo. Infine, richiama il Go- verno alla necessità di adottare gli atti di propria competenza che, già a legisla- zione vigente, potrebbero consentire un percorso di rafforzamento e consolidamento del sistema dei controlli ambientali. In tal senso, in via esplicativa, segnala l’urgenza della emanazione, da parte del Ministero dell’ambiente, del cosiddetto« decreto tariffe » in materia di controlli presso gli impianti a rischio di incidente rilevante che, colpevolmente, a distanza di troppi anni dal recepimento della normativa europea (cosiddetta «direttiva Seveso ») non è ancora stato adottato.
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