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 | (9Colonne) Roma, 30 nov - "Il lavoro della Commissione  d'inchiesta sui rifiuti ha da sempre indicato la Lombardia come situazione da  tenere sotto controllo riguardo all'infiltrazione malavitosa nel settore delle  bonifiche e dei rifiuti. Gli arresti scattati oggi in questa regione, purtroppo,  ci danno ragione. Lo stesso si può dire nel caso della Calabria, dove è stata  chiesta l'interdizione per il Commissario straordinario che si occupa  dell'emergenza rifiuti. Soprattutto in questo momento di crisi economica, i  piccoli imprenditori trovano personaggi spregiudicati spesso legati alla  malavita che offrono condizioni particolarmente vantaggiose per lo smaltimento  dei rifiuti. Se a questo si aggiunge la corruzione che spesso può coinvolgere  decisori politici e funzionari della pubblica amministrazione il mix diventa  esplosivo". Lo dichiara Alessandro Bratti, capogruppo del PD in  Commissione ecomafia, sottolineando che "il tema dei traffici illeciti collegati  ai settori delle bonifiche e dei rifiuti non è un fenomeno che si manifesta solo  nelle Regioni meridionali. Diventa indispensabile rivedere alcuni aspetti della  normativa legata al ciclo dei rifiuti e rivedere anche l'organizzazione del  sistema dei controlli, comprese le funzioni delle ARPA regionali che dovrebbero  sempre di più essere enti terzi e non subordinati alle Regioni. In Lombardia non  è casuale che l'ARPA, grazie ad una decisione della Giunta regionale, abbia  eliminato la figura dell'Ufficiale di Polizia Giudiziaria che dipende  funzionalmente non solo dalla Direzione dell'Agenzia ma anche direttamente dai  procuratori".
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