19/03/10

Bersani attacca la Lega: spariti 180 milioni per il Po


Per il Po serve un'autorità unica, ha detto il segretario del Pd. Con i milioni spariti chissà quante ampolle avrebbe potuto comprare il Carroccio, ha ironizzato.

di Sandro Mortari
Subito un'autorità unica per difendere il Po e farlo diventare uno straordinario motore di sviluppo per il paese. A chiederlo è il Pd con il convegno organizzato ieri al Bibiena, a cui ha partecipato il segretario nazionale Pierluigi Bersani. Che ha attaccato la Lega nord.

«Il Governo, e quindi anche il Carroccio - ha detto -, ha fatto sparire i 180 milioni di euro inizialmente stanziati per il progetto valle del fiume Po e che avrebbero dovuto servire sia per interventi integrati di salvaguardia, sia per affrontare il problema della governace»; «chissà quante ampolle si comprano con quei soldi» si è chiesto ironicamente Bersani riferendosi al rito leghista di prelevare le acque del grande fiume dalla sorgente del Monviso per versarle nel mare Adriatico.

«Vogliamo un'autorità di distretto» ha proseguito, concetto illustrato poi dal presidente dell'Emilia Romagna Errani («Il Po, purtroppo, è stato appaltato alla Lega»), dal presidente della Provincia di Parma Bernazzoli e dal candidato governatore lombardo per il Pd, Penati («ciò che è successo nel Lambro è frutto del mancato coordinamento tra regioni»). La proposta dei democratici per un'autorità unica va contro l'idea leghista di bacinizzazione del Po che «fa gli interessi solo dei produttori di energia elettrica» ha sottolineato il deputato Bratti.

Per il Pd serve un'autorità di distretto con tutte le competenze ora sparse tra tanti enti, ma per far questo è necessario un patto tra Regioni e Stato; «regioni - ha puntualizzato Errani - che non sono solo le quattro rivierasche ma le otto del bacino padano: il problema, dunque, è nazionale, e le regioni devono dare il loro contributo per risolverlo». D'accordo con la proposta del Pd si sono dichiarati i rappresentanti delle organizzazioni agricole, di Legambiente Lombardia e dei sindacati confederali. Bersani ha poi concluso attaccando ancora la Lega: «La smetta di trasferire i problemi in ideologia e risolva il problema del Po; riprenda l'idea di territorio e la smetta di colorare tutto di verde».

Ricordando le tradizioni di operosità e solidarietà che si sono irradiate dalle terre bagnate dal Grande fiume, il leader del Pd ha affermato che «qui c'è l'Italia e non la Padania». E ha chiuso con un accenno a Prodi: «Non so voi, ma io non dimentico che lui partì proprio da Cremona parlando dei temi legati al Po».

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