29/09/09

Bratti (quello più anziano)


"I nuovi sviuppi urbani hanno fatto male ai giovani. Oggi le case sono come fortini, ci si chiude dentro si guarda la tv e del prossimo chissenefrega. Una volta le case si affacciavano sul cortile comune, ci si frequentava, era una palestra di vita collettiva"
Sulla Nuova Ferrara di oggi

In missione a Catania

Oggi a Catania per l'emergenza rifiuti in Sicilia, in missione per conto della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti, i cui resoconti delle riunioni e audizioni potete trovare qui

28/09/09

Google climate simulator


Attraverso il suo blog ufficiale, Google ha annunciato di aver sviluppato alcune caratteristiche, in coincidenza con la conferenza sul clima di Copenaghen, in cui all’interno del software sarà possibile esplorare il potenziale impatto dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta e le soluzioni per la sua gestione. Lavorare con i dati provenienti dal Panel intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) permetterà a Google Earth di mostrare la gamma di temperatura prevista e dei cambiamenti delle precipitazioni in differenti scenari globali delle emissioni che potrebbero verificarsi durante questo secolo.
Via Ecologiae

Gli imprenditori globali sui cambiamenti climatici

Il problema del cambiamento climatico è risolvibile, molte delle tecnologie richieste sono oggi disponibili mentre altre possono essere ancora sviluppate sulla base di incentivi adeguati. Le politiche richieste sono chiare ed i costi di transizione sono gestibili anche nell’attuale clima economico. La sola cosa che ci manca è il tempo. Il ritardo nell’affrontare il cambiamento climatico non rientra tra le opzioni possibili.
Così si conclude l'appello presentato a New York da un gruppo di imprenditori, in preparazione del prossimo Summit di Copenaghen
L'appello è stato promosso dal Gruppo sul cambiamento climatico degli amministratori delegati d'impresa (Corporate leaders group on climate change) coordinato dal Principe di Galles tramite il programma dell'Università di Cambridge sulla leadership per la sostenibilità. Ad oggi, 603 dirigenti d'impresa hanno aderito all'appello tra cui gli italiani di Enel, Indesit e Telecom Italia.

Via Nextville

Privatizzazione dei servizi pubblici locali: ecco il testo del DDL

Ddl 135, 25/09/2009, art.15
Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia
di servizi pubblici locali di rilevanza economica
1. All'articolo 23-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, terzo periodo, dopo le parole: «in materia di distribuzione del gas naturale», sono inserite le seguenti: «, le disposizioni del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, e della legge 23 agosto 2004, n. 239, in materia di distribuzione di energia elettrica, nonchè quelle del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, relativamente alla disciplina del trasporto ferroviario regionale.».
b) i commi 2, 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti:
«2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria:
a) a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato che istituisce la Comunità europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità;


b) a società a partecipazione mista pubblica e privata, a condizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a), le quali abbiano ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l'attribuzione dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio e che al socio sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento.
3. In deroga alle modalità di affidamento ordinario di cui al comma 2, per situazioni eccezionali che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace e utile ricorso al mercato, l'affidamento può avvenire a favore di società a capitale interamente pubblico, partecipata dall'ente locale, che abbia i requisiti richiesti dall'ordinamento comunitario per la gestione cosiddetta "in house" e, comunque, nel rispetto dei principi della disciplina comunitaria in materia di controllo analogo sulla società e di prevalenza dell'attività svolta dalla stessa con l'ente o gli enti pubblici che la controllano.
4. Nei casi di cui al comma 3, l'ente affidante deve dare adeguata pubblicità alla scelta, motivandola in base ad un'analisi del mercato e contestualmente trasmettere una relazione contenente gli esiti della predetta verifica all'Autorità garante della concorrenza e del mercato per l'espressione di un parere preventivo, da rendere entro sessanta giorni dalla ricezione della predetta relazione. Decorso il termine, il parere, se non reso, si intende espresso in senso favorevole.»;
c) dopo il comma 4, è inserito il seguente: «4-bis. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, in forza dell'autonomia organizzativa e funzionale attribuita dalla legge 10 ottobre 1990, n. 287, e successive modificazioni, individua, con propria delibera, le soglie oltre le quali gli affidamenti di servizi pubblici locali assumono rilevanza ai fini dell'espressione del parere di cui al comma 4.»;
d) i commi 8 e 9 sono sostituiti dai seguenti:
«8. Il regime transitorio degli affidamenti non conformi a quanto stabilito ai commi 2 e 3 è il seguente:
a) le gestioni in essere alla data del 22 agosto 2008 affidate conformemente ai principi comunitari in materia di cosiddetta "in house" cessano, improrogabilmente e senza necessità di deliberazione da parte dell'ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011;
b) le gestioni affidate direttamente a società a partecipazione mista pubblica e privata, qualora la selezione del socio sia avvenuta mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a) del comma 2, le quali non abbiano avuto ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l'attribuzione dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio, cessano, improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011;
c) le gestioni affidate direttamente a società a partecipazione mista pubblica e privata, qualora la selezione del socio sia avvenuta mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a) del comma 2, le quali abbiano avuto ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l'attribuzione dei compiti operativi connessi alla gestione del servizio, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio;
d) gli affidamenti diretti assentiti alla data del 1° ottobre 2003 a società a partecipazione pubblica già quotate in borsa a tale data e a quelle da esse controllate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio, a condizione che la partecipazione pubblica, si riduca anche progressivamente, attraverso procedure ad evidenza pubblica ovvero forme di collocamento privato presso investitori qualificati e operatori industriali, ad una quota non superiore al 30 per cento entro il 31 dicembre 2012; ove siffatta condizione non si verifichi, gli affidamenti cessano, improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante, alla data del 31 dicembre 2012;
e) le gestioni affidate che non rientrano nei casi di cui alle lettere da a) a d) cessano comunque entro e non oltre la data del 31 dicembre 2010, senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante.
9. Le società, le loro controllate, controllanti e controllate da una medesima controllante, anche non appartenenti a Stati membri dell'Unione europea, che, in Italia o all'estero, gestiscono di fatto o per disposizioni di legge, di atto amministrativo o per contratto servizi pubblici locali in virtù di affidamento diretto, di una procedura non ad evidenza pubblica ovvero ai sensi del comma 2, lettera b), nonchè i soggetti cui è affidata la gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali degli enti locali, qualora separata dall'attività di erogazione dei servizi, non possono acquisire la gestione di servizi ulteriori ovvero in ambiti territoriali diversi, nè svolgere servizi o attività per altri enti pubblici o privati, nè direttamente, nè tramite loro controllanti o altre società che siano da essi controllate o partecipate, nè partecipando a gare. Il divieto di cui al primo periodo opera per tutta la durata della gestione e non si applica alle società quotate in mercati regolamentati. I soggetti affidatari diretti di servizi pubblici locali possono comunque concorrere alla prima gara svolta per l'affidamento, mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica, dello specifico servizio già a loro affidato.»;
e) al comma 10, primo periodo, le parole: «centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto» sono sostituite dalle seguenti: «il 31 dicembre 2009»;
f) al comma 10, alla lettera a) la parola: «diretti» è sostituita dalle seguenti: «cosiddetti in house» e dopo le parole: «patto di stabilità interno» sono inserite le seguenti: «, tenendo conto delle scadenze fissate al comma 8,»;
g) al comma 10, la lettera e) è soppressa.
2. All'articolo 9-bis, comma 6, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, il quarto periodo è soppresso.

Sobri (anche nelle doccie)...

"Avevamo il pozzo dell’acqua a circa 200 metri e quando ci lavavamo nella vasca da bagno ci entrava prima mio padre, poi mia madre, poi i miei fratelli e poi io, il più piccolo, in un acqua lurida. È così che sono cresciuto, perché usare poco le risorse era normale in Europa, soprattutto perché sono cresciuto dopo la seconda guerra mondiale. Non c’era niente da mangiare, c’era poca elettricità, non c’era nulla. Dopo la guerra era peggio che durante la guerra. Così non abbiamo avuto assolutamente nulla. Quando i miei figli vanno a fare la doccia mi siedo fuori la porta e aspetto 15 minuti. Se superano questo limite, apro la porta della doccia e chiudo l’acqua calda e loro inziano a gridare perché appunto l’acqua è diventata fredda. La regola è che una doccia dovrebbe durare 5 minuti.".
Arnold Schwarzenegger, Governatore dello Stato California, a proposito delle buone pratiche da adottare per diminuire le emissioni di C02.
Via ecoblog

Liberiamo il futuro: 10 discorsi


Qui il primo dei 10 discorsi di Franceschini, ai volontari.
Sopra il video introduttivo. Ciao

26/09/09

Il Rapporto Stiglitz

La scorsa settimana il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz ha presentato il rapporto finale del lavoro della Commission on the Measurement of Economic Performance and Social Progress, da lui coordinata insieme ad un altro importante premio Nobel per l'economia, Amartya Sen ed al noto economista francese Jean Paul Fitoussi, commissione voluta agli inizi del 2008 dal presidente francese Nicholas Sarkozy.
Su Greenreport oggi Gianfranco Bologna sostiene che la lettura del rapporto della commissione Stiglitz è obbligata.
Un messaggio chiave del rapporto è che è giunto il tempo per modificare i nostri sistemi di misurazione delle performance economiche e per porre quindi l'enfasi non più sulla misurazione della produzione economica ma sulla misurazione del reale benessere delle persone. E, il rapporto aggiunge altrettanto chiaramente, che le misure del reale benessere devono essere poste in un contesto di sostenibilità.
Il rapporto ha analizzato a fondo tre tematiche centrali relativamente alla misurazione delle performance economiche e del progresso sociale: il PIL, la qualità della vita e la sostenibilità. Il rapporto si sviluppa in 12 raccomandazioni su come individuare buoni indicatori di misurazione del benessere sociale.

24/09/09

Mentre il mondo svolta verso la green economy, da noi..

Ancora una volta nella Finanziaria è stato azzerato lo sgravio fiscale del 55%, cioè il contributo per il solare termico e l'efficienza energetica, che consente alle famiglie e alle imprese di installare impianti con sostanziosi vantaggi per l'ambiente e per le tasche dei contribuenti.
Via Greenreport

Verso il 20

Il disegno di legge che comprende il Pacchetto Clima 20-20-20 è stato approvato oggi alla Camera, ora si attende il passaggio in Senato.
Entro il 2020, secondo i dettami del Pacchetto Clima, il Governo dovrà incentivare al risparmio energetico puntando al raggiungimento di obiettivi quali l’incremento dell’efficienza energetica del 20%, la riduzione dei consumi energetici del 20% nonché l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili di un ulteriore 20%.
Via Rinnovabili.it

23/09/09

22/09/09

Rifiuti, navi dei veleni, Bratti PD: Ministri in Bicamerale

(DIRE) Roma, 22 set. - Quella delle 'navi dei veleni' e' "una situazione complessa che necessita' di approfondimenti": e' questo cio' che "emerge nella prima seduta della Bicamerale sul tema dell'affondamento della nave Cunski, del ritrovamento di rifiuti pericolosi e dell' attivita' criminale organizzata e di eventuali coinvolgimenti di alcuni apparati investigativi". E' quanto dichiarato da Alessandro Bratti, capogruppo del Pd in commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che chiede "un'audizione urgente in Bicamerale con il ministro dell'Ambiente, il ministro della Giustizia e quello degli Interni".
Per Bratti sono "troppi gli interrogativi rimasti senza risposta nel passato e che oggi vengono riproposti dalle dichiarazioni del pentito Francesco Fonti". Il Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Paola, Bruno Giordano, ha aggiunto Bratti, "ha segnalato la grande difficolta'" in cui versa la stessa procura di Paola. "Molte di queste difficolta' legate al personale e ai mezzi- ha denunciato- le abbiamo riscontrate sia nelle visite effettuate in Campania che in Sicilia occidentale". Per l'esponente del Pd "in un momento dove le attivita' malavitose tendono ad espandere i loro interessi sempre di piu' verso i traffici legati ai rifiuti e' indispensabile che lo Stato sia presente a tutti i livelli per garantire la legalita'".

Un congresso sobrio...


La lettera di Franceschini ai candidati alla segreteria


Cari Pierluigi e Ignazio,

Da diversi giorni mi arrivano messaggi da iscritti ed elettori di tutte le regioni italiane che lamentano l’affissione di manifesti in spazi a pagamento a sostegno della candidatura di Pierluigi.

Sono lamentele a mio avviso giustificate.

I partiti provinciali e i Circoli vivono , come sapete, tra mille difficoltà finanziarie e capiscono a fatica perché vengono impiegate risorse e costosissimi spazi pubblicitari per la competizione tra noi, anziché essere utilizzati per il partito o per contrastare le scelte del governo. Anche per questo la Commissione congressuale ha previsto un tetto di spesa per i candidati.

Per altro penso che gli iscritti e gli elettori siano in grado di fare le loro libere scelte ascoltandoci nei dibattiti o nelle presentazioni delle diverse mozioni nei Circoli, senza bisogno di vedere le nostre facce, che conoscono bene, sui muri o alle fermate degli autobus…

Ancora molti giorni ci separano dalle primarie. Per questo vi propongo una “autoregolamentazione” tra noi candidati che preveda di bloccare tutte le forme di pubblicità personale a pagamento in spazi pubblicitari sui muri, nelle tv e sui giornali.

In un momento di crisi del paese, con famiglie e lavoratori in difficoltà e con i Circoli del Pd che vorrebbero risorse per le loro sedi e le loro attività, è meglio una competizione tra di noi basata sulla qualità delle proposte politiche piuttosto che su costosissime campagne personali a pagamento.

Sarebbe importante, credo, se facessimo tutti insieme la scelta che vi propongo con questa lettera.



Dario

19/09/09

La Commissione UE sceglie Agenda21 per l'azione sulla lotta ai cambiamenti climatici

“La risposta delle città italiane – commenta Pedro Ballesteros Torres, responsabile del Patto dei Sindaci lanciato dalla Commissione Europea – è stata veramente buona fin dall’inizio. Ciò dimostra che questo paese in realtà è già pronto a prendere impegni sempre più seri sul fronte dei cambiamenti climatici rispondendo alle preoccupazioni e alle esigenze dei cittadini con iniziative e progetti concreti.”
L’accordo, che riconosce ad Agenda 21 il ruolo di struttura di supporto, è stato siglato ufficialmente stamane in occasione della decima Assemblea annuale del Coordinamento a Genova
Via Tutti Sostenibili

17/09/09

Finita la prima missione in Sicilia


(DIRE) Roma, 17 set. - "Il tema dei rifiuti in tutte le sue complesse connessioni rappresenta una priorita' assoluta per il paese. Troppi interrogativi che non trovano risposte soddisfacenti, troppe situazioni che sfuggono all'iter legale.
Paradossalmente mentre la commissione bicamerale era in visita nella Sicilia occidentale si e' scoperta da parte della Guardia di Finanza una discarica abusiva di rifiuti pericolosi". Lo dice Alessandro Bratti, capogruppo Pd in commissione bicamerale sui traffici illeciti dei rifiuti. "Questa scoperta- prosegue Bratti - e' in contraddizione con le notizie provenienti da vari rappresentati istituzionali a diversi livelli tese a rassicurare la commissione di una non presenza di attivita' criminose organizzate nella regione riguardo ai rifiuti".
La sensazione dice il parlamentare democratico, "e' che in presenza di un sistema di gestione dei rifiuti che non funziona ne' per i rapporti fra enti, ne' per la gestione e programmazione degli impianti ne' tanto meno per le politiche di attivazione della raccolta differenziata le probabilita' di infiltrazione della criminalita' organizzata crescano in maniera esponenziale".
Il gruppo del Pd della commissione bicamerale sui traffici illeciti dei rifiuti "e' impegnato gia' dalla prossima settimana ad affrontare le questioni legate all'affondamento delle navi nel mediterraneo", conclude Bratti.

Le navi dei veleni in Bicamerale

"Il direttivo del gruppo parlamentare del Pd ha approvato, su indicazione del presidente Soro, la proposta di investire la commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti del ritrovamento della nave 'Cunsky' e dell'intera vicenda dei traffici illeciti di rifiuti nel Mediterraneo. A tal fine il direttivo ha dato mandato al capogruppo in commissione, Alessandro Bratti, di chiedere al presidente Gaetano Pecorella l'immediata calendarizzazione di un ciclo di audizioni dei magistrati delle procure che si stanno occupando dell'affondamento di diverse navi sospette lungo le coste italiane nonché l'acquisizione di tutta la documentazione inerente il traffico illecito di rifiuti emersa dalle audizioni svolte nella XIV legislatura dalla commissione d'inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, in particolare le audizioni del ing. Comerio, del dott. Neri e del sig. Fonti". Lo comunica una nota del gruppo parlamentare del Pd.
Via Gruppo parlamentare Partito Democratico - Camera dei Deputati

E il Coordinamento compie 10 anni


A Genova la Assemblea del Coordinamento AGENDE 21 Locali Italiane

16/09/09

Biciclette

In arrivo, pare il 18 settembre, 13 milioni di euro in ecoincentivi
Via Ecoblog

Sicilia verso emergenza per malagestione

(AGI) - Palermo, 15 set. - "Il problema della Sicilia non e' tanto se fare o non fare degli inceneritori. Dalle audizioni fatte dalla Commissione bicamerale emerge un quadro desolante della gestione del ciclo dei rifiuti con gravi responsabilita' delle amministrazioni pubbliche interessate". Lo dice Alessandro Bratti, capogruppo del Pd nella Commissione Bicamerale d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, a margine delle audizioni avviate oggi a Palermo.
Secondo Bratti, "vi e', da un lato, la grande difficolta' operativa dei Procuratori della repubblica siciliane, fortemente sotto organico, dall'altro, un piano regionale non realizzabile con obiettivi confusi e un sistema di gestione clientelare e inefficiente che sta portando inesorabilmente ad una situazione di emergenza rifiuti". Per Bratti, "i quasi 230 milioni di euro regalati dal governo all'amministrazione palermitana non saranno sufficienti per sanare una situazione debitoria dell'Amia e degli Ato quali il Coinres. L'illegalita' diffusa riguardo alle norme ambientali su tutto il territorio siciliano che si manifesta grazie anche alla compiacenza di pezzi interi dell'amministrazione pubblica rischia di provocare dei danni ambientali irreparabili". Mentre "il Piano basato su 4 grandi inceneritori non decolla e le discariche vengono continuamente ampliate pur non avendo i requisiti ambientali di legge". Dunque, conclude Bratti, "una situazione di estrema gravita' a cui il Governo della Regione e il ministro dell'Ambiente dovrebbero dare risposte concrete e risolutive".

14/09/09

Per conto della Bicamerale

Vado in missione per verificare lo stato degli illeciti amministrativi e penali in Sicilia relativamente alla gestione dei rifuti. Sulla emergenza rifiuti in Sicilia ho già scritto qui

Riflessioni di un militante da fb..

Riporto la riflessione che un elettore PD ha scritto in una nota su Facebook.....

Leader del movimento studentesco di sinistra negli anni '70. Direi per i miei ricordi del Liceo una delle menti più brillanti ..Perchè Franceschini


Il punto di partenza è ... il futuro. Cioè l'idea di Stato e, più in generale, di Paese e di mondo che emergono dalle tre proposte. Mi perdonerete tutti per la schematicità.

Sono d'accordo col sen. Ceccanti quando considera "incompleta" la candidatura stessa di Marino (vedi http://www.ceccanti.ilcannocchiale.it/). Essa infatti ruota quasi interamente attorno ad un unico tema, quello della laicità dello Stato, che è certamente fondamentale, ma che da solo non definisce certamente l'identità del PD, ma anche del Paese nel suo complesso. Non me ne vogliano i sostenitori del prof per questo giudizio lapidario.

Le altre due, a mio giudizio, si differenziano sostanzialmente su quattro tematiche: l’analisi della realtà italiana, la qualità dello sviluppo economico, la strategia delle alleanze e l'ipotesi di legge elettorale, la forma partito.

1. Mi convince e condivido l’analisi di Franceschini sulla situazione della società italiana: lo spartiacque fra destra e sinistra caratterizzato, da quella parte, dalla rendita della strategia della paura e da questa dalla voglia di futuro e di speranza (che è un modo diverso e secondo me molto più pregnante di definire l’ottimismo). Poi la necessità di rompere l’egemonia culturale della destra, che si è fatta senso comune per tanti durante gli ultimi 15 anni, grazie soprattutto all’uso spregiudicato dei media da quando Berlusconi è entrato in politica e che ha prodotto effetti esiziali sulla percezione che molti italiani hanno della realtà del Paese.
La soluzione del conflitto di interessi deve perciò tornare ad essere una priorità dell’azione del PD.

Sulle medesime tematiche mi pare invece di cogliere sul fronte bersaniano accenti e sfumature diverse; come se in nome del realismo della politica si potesse dimenticare l’assoluta anomalia democratica costituita da Berlusconi e fosse possibile assimilare la situazione italiana di oggi a quella di una normale democrazia dell’alternanza. Quanti altri vani tentativi di accordo dobbiamo tentare per comprendere che Berlusconi, grazie al controllo diretto dell’informazione, non è riconducibile ad un leader politico “normale”?
Dopo le rivelazioni su escort e festini, se è vero che il consenso degli italiani nei suoi confronti non è diminuito significativamente e immaginando che la maggioranza del Paese in condizioni “normali” non avrebbe accettato da un premier un comportamento di quel tipo, emerge con chiarezza che oggi gli italiani continuano ad appoggiare Berlusconi perché non intravedono un’alternativa credibile, nonostante il degrado dimostrato ed anche la disistima nei suoi confronti. Questa condizione, assimilabile a quella di chi “ha venduto l’anima al diavolo”, è molto pericolosa in quanto, una volta rotto il muro dell’etica condivisa, lascia le persone indifese anche nei confronti delle ipotesi più abbiette (xenofobia, razzismo, egoismo territoriale e di status).

2. L'idea di sviluppo che emerge dal testo di Bersani mi pare di stampo tradizionale e per certi versi solo difensiva. Certo c'è la crisi e bisogna prioritariamente difendere chi ha perso o rischia di perdere il lavoro (ma su questo credo siamo tutti d'accordo).
C'è però il dopo. Quella cosa che una volta si chiamava "modello di sviluppo", che non può, a mio avviso, ridursi ad una semplice riproposizione in chiave di maggiore efficienza dell'esistente. Servono un cambio di passo ed un salto di qualità.
In quest'ottica la posizione sul nucleare perde ogni connotazione ideologica (nucleare "cattivo" a prescindere), ma assume un significato emblematico e dà, in un certo senso, la misura della subalternità rispetto alla visione del mondo neoliberista che ha imperversato, non solo in Italia, negli ultimi 10 anni.

Sono anch’io convinto che questa crisi sia la prima di una serie che l'occidente è destinato a subire finché non avrà cambiato radicalmente il proprio modo di consumare e di rapportarsi con il resto del mondo e, più in generale, con le risorse del pianeta. Le sue radici sono infatti riconducibili ad un problema di eccessivo indebitamento (pubblico o privato importa poco), che negli ultimi due decenni è stato tollerato (quando non incentivato o addirittura indotto) dalle autorità economiche per alimentare uno sviluppo drogato, senza il quale le economie occidentali avrebbero rischiato di collassare.
Continuare su questa strada per il futuro non è possibile: la riduzione dei consumi e dell'impatto ambientale sono le uniche soluzioni possibili dell'equazione, a maggior ragione ora che Cina e India iniziano a reclamare con forza la loro parte. Prima ancora di essere un tema etico, è una questione di compatibilità ambientali ed economiche.
In questo contesto il possibilismo sul nucleare di Bersani, tenendo anche conto dei tempi di realizzazione delle centrali, prefigura il rifiuto di una scommessa di un modello economico diverso per il futuro. La rinuncia ad ogni lungimiranza in nome di una'ipotetica concretezza di corto respiro e peraltro tutta da dimostrare. In sostanza, della discontinuità in atto non vengono colte le opportunità, ma solo i rischi, per i quali si propongono rimedi già noti.

3. Sempre Ceccanti nel suo blog utilmente contrappone il "modello Ulivo" (1996) al "modello Unione" (2006). Si tratta evidentemente di una piccola forzatura, nella misura in cui non si può certo affermare che tutto il bene sia da una parte e tutto il male dall'altra. L'Ulivo era senz'altro una compagine più coesa dell'Unione: peccato non avesse una maggioranza autonoma e fosse perciò soggetta ai condizionamenti di Rifondazione.
L'Unione però è stato un tentativo sbagliato dalle fondamenta: un'accozzaglia di partiti e partitini, ognuno dei quali si è trovato nelle condizioni di poter esprimere un potere di veto. L'enciclopedico e ipertrofico programma elettorale del 2006 è la dimostrazione tangibile dell'inconciliabilità intrinseca delle posizioni/interessi presenti nella coalizione.

L'ipotesi di sistema elettorale sponsorizzata a più riprese da Bersani (maggioritario alla tedesca) prefigura inesorabilmente uno scenario in cui, in un contesto semplificato rispetto a quello del 2006 grazie allo sbarramento, un partito di centro (Casini/Montezemolo/(Rutelli ?)/ecc.) diventa l'ago della bilancia e decide di volta in volta con chi allearsi a seconda di chi concede le condizioni migliori.
Il risultato non può che essere un sistema politico bloccato e che non riesce a decidere sulle questioni più significative; una sorta di riedizione dei governi dell’ultima parte della prima repubblica (che a volte par di intuire molti sembrano rimpiangere) dove le lobby e le clientele la facevano da padroni e dove la pratica consociativa era la prassi per realizzare qualunque minimo cambiamento, che per forza di cose non poteva mai assurgere al livello di una riforma organica e avveniva comunque sempre al di fuori del Parlamento.
E' preferibile allora un'ipotesi più lineare dove due schieramenti coesi si contendono il governo del paese. La legge elettorale deve perciò essere basata su meccanismi che obblighino all'accordo prima delle elezioni: l'uninominale più o meno corretto (però allora con sbarramento) mi sembra da questo punto di vista preferibile.
Mentre il concetto di “vocazione maggioritaria”, così come espresso originariamente da Veltroni non mi ha mai convinto (andare alle elezioni da soli; cioè quasi), la rilettura che ne fa Franceschini, che ne allarga la portata ad una coalizione coesa (modello Ulivo) e la svincola così da un’ipotesi bipartitica stretta, mi sembra molto più realistica e adeguata alla realtà italiana.

4. L’idea di ridurre il PD ad un partito socialista (europeo) è strategicamente sbagliata. Non solo per una questione di numeri (i DS erano già un partito socialista), ma soprattutto perché il movimento di ispirazione socialista è in crisi in tutta Europa, per ragioni che rimandano direttamente all’evoluzione delle società occidentali negli ultimi 50 anni. Le battaglie del socialismo in Europa hanno portato quasi ovunque, sia pure con accenti diversi, alla nascita di sistemi di protezione per il lavoro dipendente, di sistemi di stato sociale e di legislazioni che impediscono lo sfruttamento selvaggio dei lavoratori. Dove i socialdemocratici hanno governato a lungo, p.e. nei Paesi Scandinavi, sono state costruite società che hanno fatto prevalere maggiore equità e parità di trattamento fra i propri cittadini.
Ora, tuttavia, di fronte alle sfide della globalizzazione, tutte quelle esperienze mostrano segni di crisi profonda, che danno ragione del prevalere delle destre a livello continentale, e sembrano incapaci di fornire risposte adeguate ai bisogni dei cittadini.
Personalmente ritengo che il problema in radice sia costituito dal fatto che tutta l’ideologia che ha prevalso nelle socialdemocrazie è fondata su un’ipotesi implicita di continuo e sempre crescente sviluppo economico, che l’occidente ha realizzato in passato attingendo, in ultima analisi, materie prime ed energia dal terzo mondo sottosviluppato. Le rivendicazioni dei movimenti socialisti hanno sempre di fatto semplicemente richiesto una redistribuzione più equa dei profitti generati da questo modello di sviluppo, senza però mai metterlo sul serio in discussione proponendone uno più equo.
Ora questa strategia mostra i propri limiti e sarà sempre meno praticabile. Occorrono invece visioni del mondo più ampie, che solo forze in grado di raccogliere gli stimoli e le analisi emerse in questi anni al di fuori del campo socialista, possono essere in grado di promuovere. Questo spiega l’interesse che i partiti dell’Internazionale Socialista rivolgono all’esperienza italiana del PD.


"Il Pd sarà alleato con chi vuole il premier a casa"


(Da L'Unità) Franceschini: "Il Pd non è una parentesi per poi ricominciare daccapo come prima...». Dario Franceschini è segretario da sette mesi, ha preso sulle spalle la difficile eredità di Veltroni, ha guidato il partito nella bufera della sconfitta e ora cerca la riconferma. «Il nostro obiettivo - dice subito scandendo le parole - deve essere chiaro: fare un Pd che sia in grado di mandare a casa Berlusconi...».



Segretario, cominciamo dal premier che provoca imbarazzi internazionali: è davvero un uomo in declino?
«Non vedo più tracce di equilibrio in lui, è un uomo impaurito e nervoso. Credo che siamo in presenza di una forma di moderno autoritarismo e tutte le forme di autoritarismo, anche quelle mascherate, sono più pericolose nella fase del declino perché riservano colpi di coda».

Quindi il dopo Berlusconi è già cominciato?
«Riportiamo l’orologio indietro, alle europee. Tutti ci aspettavamo un Pdl sopra il 40% e il crollo del Pd. Ma questo non è avvenuto. Il dopo Berlusconi è cominciato lì. Attenzione, però: il percorso sarà lungo e doloroso. Per questo dobbiamo vigilare e fare più opposizione».

Fini è sotto tiro nella destra per avere criticato il capo. Il Pd deve fargli da sponda come dice Enrico Letta?
«Mi pare una posizione politologica. Siamo proprio messi male se parole di buonsenso espresse da chi ha un ruolo istituzionale diventano atti di eroismo civico».

A dire la verità non è che la vostra opposizione si veda così tanto. Il paese è in crisi e voi state lì a discutere…
«Sono mesi che denunciamo le omissioni del governo che nega la crisi e non prende alcuna misura per fronteggiarla. Sono mesi che presentiamo proposte che in aula vengono regolarmente bocciate. Ma al circuito comunicativo interessa poco. Fa più notizia la frase a effetto. Per questo il tema dell’informazione oggi è decisivo».

Per le nomine a Raitre perché si deve aspettare il congresso del Pd?
«Le scelte sulle persone le fa il Cda, il nostro congresso non c’entra nulla. Noi però dobbiamo fare di tutto per difendere gli spazi di libertà e Raitre è un importante spazio di libertà. Oggi l’informazione è a rischio, soprattutto per responsabilità di Berlusconi. C’è una parte della stampa condizionata dal conflitto di interessi e dobbiamo ripetere che è stato un grande errore non avere fatto la legge. L’altra parte viene intimidita. Per questo il 19 noi saremo in piazza per difendere la libertà di stampa».

Franceschini, per battere la destra servono buone alleanze. Con Di Pietro e la sinistra, oppure con l’Udc di Casini?
«Così è una domanda fuorviante. Dico che dobbiamo costruire un sistema di alleanze tenendo fermo un punto: che non si deve ridurre la capacità di espansione del Pd. Le nostre alleanze vanno cercate tutte nel campo alternativo alla destra. Se l’Udc si riconosce in questo campo l’allargamento si può fare. Però, sia chiaro: devono essere alleanze vere su programmi precisi. Le vecchie alleanze di venti partiti, frammentate e litigiose, non le vogliamo più vedere».

Nei momenti di confusione in Italia torna sempre il fantasma del grande centro. Lei che ne pensa?
«Io penso che la sfida del Pd è essere la casa dei riformisti, laici e cattolici. È sbagliato pensare che il rapporto con il mondo cattolico vada appaltato. Non abbiamo bisogno di costruire un soggetto al centro per parlare ai cattolici».

Però Rutelli ieri ha aperto a Casini e Fini, prefigurando quas una nuova forza di centro. Che ne dice?
«Dico che se ha proposto un allargamento all’Udc dell’alleanza per battere la destra, è quello su cui sta lavorando il Pd in alcune regioni italiane, per le elezioni del prossimo anno».

Bersani usa una parola chiave senza vergognarsi: sinistra. Qual è la sua parola chiave?
«Sinistra è una parola bellissima che mi appartiene. Vengo dalla sinistra dc, dall’esperienza di Zaccagnini e Moro. La sinistra è un pezzo della storia italiana piena di valori, lotte e conquiste e anche del presente. Ma fare un grande partito è avere dentro tante identità: la sinistra, il centro, i laici, i cattolici».

D’accordo, ma il Pd una propria identità dovrà pure avercela, non crede?
«La nostra sfida è fare delle diverse identità una ricchezza e non un problema. Altrimenti ognuno restava dove era prima, nei Ds e nella Margherita. Se devo usare una parola chiave dico: il Pd come grande forza progressista in cui si sono mescolate le storie. La cosa più bella me l’ha detta abbracciandomi un vecchio signore: “Sono l’ultimo segretario del Pci di Gallipoli ma voterò per te perché non mi interessa da dove vieni ma dove vuoi andare”».

I problemi del Pd nascono dagli errori di Veltroni?
«Le responsabilità sono di tutto il gruppo dirigente. Non si può fare che quando ci sono i meriti vanno divisi e quando ci sono responsabilità vanno addossate solo a uno. Ogni segretario nella nostra storia purtroppo ha avuto più problemi con il “fuoco amico” che con quello avversario. È ora di smetterla».

Dalle inchieste di Bari arrivano notizie poco edificanti per voi: c’è una questione morale anche nel Pd?
«È ingiusto trasformare alcuni episodi in un giudizio collettivo sulla classe dirigente del Pd che è fatta di gente onesta e seria e tantomeno utilizzarli nelle vicende congressuali. Detto questo, il Pd che ho in mente deve pretendere rigore, distinzione tra pubblico e privato e comportamenti coerenti. Al di là di ogni rilevanza penale».

Non crede che il vostro dibattito congressuale sia troppo chiuso nelle stanze?
«Vedo che la rappresentazione è questa. Poi però quando vado nelle feste o nei circoli trovo altro: voglia di fare, passione, iscritti e elettori mescolati. L’opposto di quel che leggo».

Perché ce l’ha tanto con quelli che “c’erano prima”? Le hanno fatto notare che quasi tutti quelli che c’erano prima sono con lei...
«Non ce l’ho con nessuno, non attacco nessuno. Penso solo che il nostro dovere è passare il testimone alle nuove generazioni. La saggezza di quelli che hanno più esperienza va messa al servizio di questa opera di innovazione. Ma non si tratta di un fatto anagrafico. Dobbiamo cambiare noi stessi. Io voglio un partito che faccia della chiarezza la sua cifra. Voglio dei sì e dei no. Quando a Napoli mi hanno chiesto della candidatura di Bassolino a sindaco potevo rispondere con il politichese. E invece ho risposto: no, è ora di cambiare. Ecco, basta con prudenze e ipocrisie».

Secondo lei c’è il rischio di una scissione nel Pd?
«No. Questo partito darà una grande prova di maturità. Il 25 ottobre uno di noi vincerà e gli altri, stia sicuro, lo sosterranno. Chiunque sia. Questa sarà la nostra forza».

I am a 10:10 person!


Si chiama 10:10 ed è una iniziativa appena lanciata nel Regno Unito da un gruppo di associazioni sostenute dal quotidiano The Guardian. Possono aderire persone, aziende, scuole e associazioni che si impegnino a ridurre le proprie emissioni di CO2 entro il 2010.
"Se riusciamo a provare che si possono ridurre le emissioni in modo drastico in un tempo così ridotto il nostro esempio potrà  servire alle altre nazioni più inquinanti".
Anche su Twitter 10:10 (si chiama tentenuk) e sul The Guardian (che ha una interessante sezione Environmental)
Da Sostenibilitalia di Emilio D'Alessio

13/09/09

Monaco dice stop

"Non era mai era capitato che una metropoli decidesse di abbattere definitivamente le sue emissioni e darsi completamente all’energia rinnovabile.
Ci proverà Monaco di Baviera. La città tedesca, sede di colossi come Siemens e Bmw, ha deciso di affidarsi alla Stadtwerke Muenchen (SWM), l’azienda elettrica cittadina, dopo che la cancelliera Angela Merkel ha deciso, stando al piano di rientro dal nucleare, che la megacentrale che dà energia ad un quarto della città dovrà essere chiusa entro il 2020.
La SWM dovrà reinvestire tutti gli utili, fino all’ultimo centesimo, provenienti dalle centrali nucleari in tantissime piccole centrali idroelettriche, solari ed eoliche. In questo modo il piano prevede che entro il 2015 la totalità del fabbisogno energetico delle abitazioni private sarà coperto dalle energie rinnovabili, mentre le aziende e gli uffici continueranno ad accedere alle classiche fonti per altri 10 anni, fino al 2025 quando nel cielo di Monaco non verrà esalato nemmeno un grammo di CO2 proveniente dalle centrali elettriche."

Da Ecologiae

10/09/09

Yesterday


Da ieri è disponibile il catalogo dei Fab Four in versione rimasterizzata, nonché l’atteso videogioco “The Beatles: Rock Band”. Per la prima volta le canzoni dei Beatles saranno disponibili legalmente in formato mp3.

Via Internazionale

Confessioni di un eco-peccatore


E' il titolo di uno dei convegni dell'Internazionale a Ferrara 2009 dal 2 al 4 ottobre.
Da non perdere.

09/09/09

Non c’è scusa per chi non ci prova

Per tutti coloro che hanno dei figli.
Ma anche per chi non ne ha.
Il discorso di Obama agli studenti americani per l'avvio dell'anno scolastico.
"Non vi piacerà tutto quello che studiate. Non farete amicizia con tutti i professori. Non tutti i compiti vi sembreranno così fondamentali. E non avrete necessariamente successo al primo tentativo. È giusto così. Alcune tra le persone di maggior successo nel mondo hanno collezionato i più enormi fallimenti. Il primo Harry Potter di JK Rowling è stato rifiutato dodici volte prima di essere finalmente pubblicato. Michael Jordan fu espulso dalla squadra di basket alle superiori e perse centinaia di incontri e mancò migliaia di canestri durante la sua carriera. Ma una volta disse: «Ho fallito più e più volte nella mia vita. Ecco perché ce l’ho fatta».
Nessuno è nato capace di fare le cose, si impara sgobbando."


LASTAMPA.it

08/09/09

L'emergenza continua....

"Il Governo deve intervenire per affrontare le numerose emergenze riguardo alla gestione dei rifiuti, per condurre il Paese verso la normalita'". Lo chiedono Raffaella Mariani, capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, e Alessandro Bratti, capogruppo della commissione Bicamerale del Pd per le indagini sui traffici illeciti connessi alla gestione dei rifiuti.

Secondo gli esponenti del Pd "considerata la drammaticita', ancora non risolta, in Campania, in cui lo stato di emergenza, come ha dichiarato il sottosegretario Bertolaso cessera' alla fine dell'anno; le recenti vicende calabresi con i ritrovamenti di rifiuti tossici nocivi e con sospetti di infiltrazioni della malavita organizzata; in Sicilia la situazione e' drammatica per la carenza impiantistica e per i debiti accumulati dagli enti gestori, si parla di circa un miliardo di euro. E' necessario intervenire al piu' presto in maniera organica investendo risorse per l'impiantistica, attuando politiche di riduzione dei rifiuti, aumentando la raccolta differenziata e rafforzando i controlli sui territori". "Attendiamo - concludono - di capire che cosa intenda fare il Governo riguardo ai comuni di Castel Volturno, San Marcellino, Aversa, Trentola Ducenta, Maddaloni, Casal di Principe e Casaluce in provincia di Caserta, Giugliano, Afragola, Qualiano e Nola in provincia di Napoli indicati da Bertolaso come inadempienti e quindi secondo la legge da commissariare. I provvedimenti a macchia di leopardo e la continua legiferazione non coordinata imposta dal Governo piu' che aiutare a risolvere l'emergenza rifiuti nel Paese hanno contribuito ad allargarla".

07/09/09

ありがとうございました

Il nuovo primo ministro giapponese, Yukio Hatoyama, che si insedierà il 16 settembre, ha annunciato che entro il 2020 il Giappone cercherà di ridurre del 25% le sue emissioni di gas serra rispetto al livello del 1990
Via La Nuova Ecologia.it
Il titolo? "Grazie", in giapponese (si pronuncia arigattoo)

06/09/09

Non solo PIL: cinque azioni per misurare meglio il progresso in un mondo in cambiamento

Così si chiama la comunicazione della Commissione europea del 20 agosto scorso, qui il testo in italiano
Le 5 azioni sono:
1.Completare il PIL con indicatori ambientali e sociali
2.Informazioni quasi in tempo reale a sostegno del processo decisionale
3.Informazioni più precise su distribuzione e diseguaglianze
4.Elaborare una tabella europea di valutazione dello sviluppo sostenibile
5.Estendere i conti nazionali alle questioni ambientali e sociali
La comunicazione sottolinea la necessità di indicatori più completi della
sola crescita del PIL, che includano in maniera concisa le conquiste sociali ed ambientali (come una migliore coesione sociale, l'accesso a beni e servizi primari a prezzi abbordabili, l'istruzione, la salute pubblica e la qualità dell'aria) e le perdite (quali l'aumento della povertà e della criminalità o l'impoverimento delle risorse naturali). Le riflessioni sugli indicatori contenute nella comunicazione potrebbero contribuire a fissare nuovi obiettivi strategici per la strategia di Lisbona dopo il 2010 e a livello nazionale, in particolare locale, potrebbero essere condivise e utilizzate dagli amministratori del PD

05/09/09

04/09/09

Questa sera a Ponte d'ambiente si parla di bonifiche


Non mancate, ciao!

La bonifica dei siti inquinati e le sfide
della nuova economia verde:
quali problemi e opportunità per lo
sviluppo e la qualificazione del
territorio?

Ore 21.00
Walter Ganapini - Assessore Ambiente
Regione Campania
Vito Belladonna - Direttore Tecnico Arpa
Emilia Romagna
Giuseppe Rossi - Esperto di bonifiche
Giorgio Bellini - Assessore all’Ambiente
Provincia di Ferrara
Coordina: Laura D’Aprile - ISPRA

Liberiamo il futuro

Segnali

Nel 2010 in Francia entrerà in vigore la carbon tax ed il primo ministro François Fillon ha annunciato su Le Figaro Magazine che verrà applicata «in maniera progressiva. Partendo dal prezzo della tonnellata sul mercato, cioè 14 euro».
Intanto la carbon tax, chiamata anche "contribution climat-énergie" (Cce) non verrà applicata uniformemente in tutta la Francia: i territori rurali, quelli con alti tassi di disoccupazione e meno sviluppati secondo Fillon «beneficeranno di misure di accompagnamento».
«La carbon tax - ha spiegato - è un trasferimento di fiscalità, non una nuova tassa. Per le imprese, sarà compensata con la soppressione della parte della tassa professionale basata sugli investimenti. Quanto alle famiglie, beneficeranno di una diminuzione della fiscalità sul lavoro, sia sull'importo sulle entrate, sia con un calo dei costi sociali».
Se la carbon tax vedrà davvero la luce dovrà essere «Per dare un segnale per i prezzi dei prodotti che contengono carbonio e per i loro processi produttivi. E' per fare in modo che abbiano progressivamente un costo superiore in funzione della quantità di carbonio utilizzata»,
Via Greenreport

Allarme clima. Appello di Ban ki Moon: Copenhagen non può fallire.

“Abbiamo il piede sull’acceleratore e ci stiamo dirigendo verso l’abisso”. In un intervento alla Terza Conferenza mondiale sul clima, in corso a Ginevra, davanti a quindici Capi di Stato e di Governo, ad oltre ottanta ministri e a centocinquanta delegazioni in rappresentanza di altrettanti Paesi di tutto il mondo, il segretario dell’Onu, Ban ki Moon ha esortato ad agire "adesso”. "Abbiamo scatenato forze potenti ed imprevedibili, il cui impatto è già visibile. L’ho osservato con i miei occhi”, ha aggiunto Ban ki Moon reduce da una missione all’Artico.
Via Rinnovabili.it

01/09/09

Settembre


Ricordandovi l'appuntamento di domani sera a Ponte d'Ambiente.....
Impressioni di settembre
Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odore della terra, odor di grano
sale adagio verso me,
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare l'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda...
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
respiro la nebbia, penso a te.
No, cosa sono, adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono, adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.
e intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.

Mogol - Pagani - Mussida, Battiato Cover PFM