(AGI) - Palermo, 15 set. - "Il problema della Sicilia non e' tanto se fare o non fare degli inceneritori. Dalle audizioni fatte dalla Commissione bicamerale emerge un quadro desolante della gestione del ciclo dei rifiuti con gravi responsabilita' delle amministrazioni pubbliche interessate". Lo dice Alessandro Bratti, capogruppo del Pd nella Commissione Bicamerale d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, a margine delle audizioni avviate oggi a Palermo.
Secondo Bratti, "vi e', da un lato, la grande difficolta' operativa dei Procuratori della repubblica siciliane, fortemente sotto organico, dall'altro, un piano regionale non realizzabile con obiettivi confusi e un sistema di gestione clientelare e inefficiente che sta portando inesorabilmente ad una situazione di emergenza rifiuti". Per Bratti, "i quasi 230 milioni di euro regalati dal governo all'amministrazione palermitana non saranno sufficienti per sanare una situazione debitoria dell'Amia e degli Ato quali il Coinres. L'illegalita' diffusa riguardo alle norme ambientali su tutto il territorio siciliano che si manifesta grazie anche alla compiacenza di pezzi interi dell'amministrazione pubblica rischia di provocare dei danni ambientali irreparabili". Mentre "il Piano basato su 4 grandi inceneritori non decolla e le discariche vengono continuamente ampliate pur non avendo i requisiti ambientali di legge". Dunque, conclude Bratti, "una situazione di estrema gravita' a cui il Governo della Regione e il ministro dell'Ambiente dovrebbero dare risposte concrete e risolutive".
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