Al Ministro dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Premesso che:
- la Legge 133/2008 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112. Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008, prevede all’articolo la modifica della denominazione dell'IRPA, istituita con il DL, in Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA);
-l’ISPRA svolge le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT) di cui all’articolo 38 del Decreto Legislativo n. 300 del 30 luglio 1999 e successive modificazioni, dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157 e successive modificazioni, e dell’Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare (ICRAM) di cui all’articolo 1-bis del decreto-legge 4 dicembre 1993, n.496, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 21 gennaio 1994, n. 61; Firmata:Bratti,Mastromauro, Braga, Mariani, Viola, Bocci, Marchignoli, Zampa, Martino, Losacco, Iannuzzi, Cuomo, Franceschini,Realacci,Lenzi, Bossa, Pes, Santagata, esposito, Mecacci, Marchioni, Brandolini, Farinone, Margiotta, Morassut, Ginoble, Luongo, Garavini, Motta, Bellanova, Migliavacca, Ghizzoni, Bernardini
I suddetti istituti (APAT, ICRAM, INFS) svolgevano e svolgono compiti di rilevanza nazionale quali:
- controlli ed ispezioni ambientali;
- raccolta, elaborazione e divulgazione di dati di pubblico interesse sullo stato dell’ambiente;
-supporto tecnico al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la gestione dei procedimenti autorizzatori inerenti VIA, VAS, IPPC, AIA, siti contaminati;
- predisposizione di linee guida tecniche a supporto delle politiche per lo sviluppo sostenibile;
- esprimere, sulle materie di competenza, i pareri tecnico-scientifici richiesti dallo Stato, dalle Regioni e dalle Province, nonché dagli enti locali;
- diffondere e divulgare le conoscenze in campo ambientale
- salvaguardia della biodiversità in ambiente terrestre, marino e costiero e nelle politiche per la pesca e la maricoltura sostenibile.
- censire il patrimonio costituito dalla fauna selvatica, studiarne lo stato, l'evoluzione ed i rapporti con le altre componenti ambientali; controllare e valutare gli interventi faunistici operati dalle Regioni e dalle Province;
- fornire allo Stato e alle Regioni supporto per l’applicazione delle convenzioni e direttive internazionali aventi come oggetto la conservazione della fauna selvatica e degli habitat;
- fornire alle Regioni supporto per la predisposizione dei piani regionali faunistico-venatori;
Il personale precario rappresenta una parte importante del personale del nuovo Istituto, ed ammonta a più di 700 unità con contratti di vario tipo e nella maggior parte dei casi con una anzianità di durata pluriennale.
La esagerata proporzione tra lavoratori precari e personale a tempo indeterminato è evidente in tutti gli enti ed è particolarmente gravosa per l’ex-ICRAM, anche a causa di una pianta organica sicuramente non adeguata alle attività che l’Istituto ha svolto sin ora e per la mancanza di un piano triennale dei fabbisogni di personale, che si protrae ormai da molto tempo.
In materia di stabilizzazione del personale precario, per l’ex-APAT è stato sottoscritto un protocollo d’intesa in data 11 Luglio 2007 con le rappresentanze sindacali dell’Ente (FLC-CGIL, UILPA-UR, ANPRI, USI-RDB) e sono stati identificati percorsi di stabilizzazione, che hanno portato nel 2007 all’assunzione di un primo gruppo di 158 persone con vari profili. Tuttavia si è ancora in attesa del completamento delle procedure di stabilizzazione già avviate, ovvero della applicazione completa della Disposizione Commissariale APAT n° 347 del 23 ottobre 2007, All. D, graduatoria B, relativa a ulteriori 152 posizioni di personale, peraltro già vincitore di concorso pubblico nazionale, e della relativa proroga sine die dei contratti nelle more della stabilizzazione (rif. art 3 L.244/2007 commi 92 e 95), anche questa più volte richiesta. Si è, inoltre, in attesa dell’avvio delle procedure per l’applicazione della L.244/2007 in materia di ampliamento delle misure di stabilizzazione del personale precario a coloro che maturano i requisiti previsti (art.3 comma 90 e 94, lett. a e b), che dovrebbero consentire la stipula dei contratti a T.I. nell’anno 2008 per tutti coloro che abbiano maturato i requisiti previsti dalle leggi finanziarie L.296/2006 e L.244/2007.
All’ex-ICRAM, sulla base dell’ultima pianta organica approvata, sono stati banditi dei concorsi attraverso i quali si è proceduto alla assunzione di alcuni vincitori, anche con fondi ex legge 296/2006, mentre per altre 14 unità si deve ancora procedere all’assunzione. Inoltre, nel mese di luglio 2008 è stata prodotta la graduatoria ai sensi della stessa L.296/2006, relativa al personale da stabilizzare, per il quale è stata disposta la proroga sine die del contratto, nelle more delle procedure di stabilizzazione.
Presso l’ex-INFS non sono stati avviati processi di stabilizzazione, nonostante sia stata richiesta l’attivazione di procedure selettive sulla base dell’ultima pianta organica per l’acquisizione di personale dipendente. Dallo scorso giugno 2008, 6 unità di personale parasubordinato non hanno visto rinnovato il loro contratto.
Chiede al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di chiarire
• come Ella , a seguito di un eventuale applicazione della recente proposta di emendamento al DDL 1441-quater, in discussione presso la Commissione Lavoro della Camera che determina la cessazione delle procedure di stabilizzazione avviate dalle precedenti leggi finanziarie, e dispone il divieto di rinnovo per i contratti a tempo determinato e la cessazione entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge .per quelli gia’ prorogati sine die ai sensi dell’art. 1, comma 519, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dell’art. 3, commi 92 e 95, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, intenda garantire per la neo-costituita ISPRA la regolare prosecuzione delle attività dell’istituto, con particolare riferimento ai controlli ambientali sul territorio e alle attività di ricerca, stante la dotazione organica attuale, prevalentemente costituita da lavoratori precari storici dei tre enti di provenienza, che verrebbero “spazzati via” dall’emendamento, comportando una evidente perdita di professionalità all’interno dell’Istituto e determinando un conseguente stato di paralisi delle attività, a partire da quelle istituzionali previste da obblighi di legge vigenti.
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