Tanto valeva l’obiettivo del 70% di riciclo fissato al 2030 dalla Ue e
oggi cancellato, più della candidatura all’Olimpiade voluta da Renzi
Una grande occasione mancata. L’Europa congela il
pacchetto sull’economia circolare e mette a rischio un tesoretto da 15
miliardi di euro. La denuncia arriva da WAS, il think tank di Althesys
che poche settimane fa ha pubblicato il report 2014 sul settore dei
rifiuti. L’annuncio di un prossimo intervento nel 2015 annunciato dal
vicepresidente della Commissione Frans Timmermans non convince.
“La gestione dei rifiuti comporta una serie di importanti ricadute per il sistema Paese”, dice Alessandro Marangoni, AD di Althesys, commentando la decisione presa oggi dall’Europa. "Con questa scelta si perde una grande occasione di rilancio dell’economia grazie ad una strategia virtuosa e ragionata: il raggiungimento degli obiettivi previsti per il 2030 dalle revisioni delle direttive UE (70% di riciclo totale) avrebbe comportato benefici potenziali netti per l'Italia fino a 15 miliardi di euro circa”. Per capirci una somma superiore a quanto vale la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, fortemente voluta dal premier Matteo Renzi, stimata attorno ai 10 miliardi di euro.
Tra le varie misure previste dal pacchetto cancellato oggi, c’era l’aumento della quota di riciclo dei rifiuti pari al 50% nel 2020 e al 70% nel 2030. Anche per prepararsi a questa sfida nell’ultimo triennio i 70 top player del settore rifiuti avevano speso più di 1 miliardo di euro soprattutto per ammodernare gli impianti, in particolare quelli del Nord-Est del Paese. “Attendiamo di vedere quali saranno le misure che verranno proposte il prossimo anno”.
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