Per portare differenziata al 75%; si valuta pure tariffa puntuale
Prove di dialogo tra Pd e Movimento 5 stelle,
ma anche tra Reggio Emilia e Parma, sulla raccolta differenziata dei
rifiuti. Sono andate in scena ieri, nella riunione della commissione
Territorio e Ambiente che si è tenuta nel municipio di Reggio. Alla
seduta infatti, su proposta dell'assessore comunale all'Ambiente Mirko
Tutino, è intervenuto anche il suo omologo di Parma Gabriele Folli, che
ha spiegato il percorso seguito oltre l'Enza sui rifiuti illustrandone i
risultati. A due anni dall'insiediamento dell'amministrazione grillina
di Federico Pizzarotti la città ducale si appresta infatti a chiudere
il 2014 con una media di raccolta differenziata del 68% circa, dopo il
picco del 70% raggiunto in alcune zone lo scorso maggio. Entro la
prossima estate inoltre, entrerà in vigore la cosiddetta tariffa
puntuale, che commisura i costi sostenuti dalle famiglie ai rifiuti
conferiti. Tutte esperienze -oltre a quelle di Pociglio e Cadelbosco
illustrate dai sindaci Giammaria Manghi e Tania Tellini- a cui Reggio
guarda con interesse, in vista di una prossima rivoluzione del proprio
sistema di raccolta. E' stato infatti proprio Tutino, nella precedente
riunione dell'organo consiliare a "rottamare"l'attuale sistema di
raccolta reggiano (differenziato per zone), legando la "riforma"
all'aumento dei costi di smaltimento. In particolare a Reggio i costi
del sistema di gestione dei rifiuti sono saliti dal 2013 al 2014,
passando da 27,2 a 28,4 milioni. In media ogni reggiano paga per il
servizio 154 euro. La raccolta differenziata nella citta' del Tricolore
infine si attesta sul 60%.
I tecnici di Iren, presenti all'incontro,
hanno illustrato una proposta di massima di riordino del sistema che
prevederebbe, spostando le varie voci di spesa, un equilibrio generale
del servizio. Nello specifico, secondo le stime, con il nuovo sistema si
avrebbero maggiori costi per il trattamento dei rifiuti -imposto dalle
normative di settore- per 2,4 milioni, e di raccolta per 550 mila euro
circa. Spese compensate da una riduzione dei costi di smaltimento
(grazie alla più efficace raccolta differenziata) di 1,7 milioni a cui
aggiungere i ricavi dei materiali portati a riciclo per 1,2 milioni.
Capitolo a parte quella della tariffa puntuale, spiegato da Folli, che
prevede di introdurre una terza componente nella tariffa dei rifuti
oltre a quella fissa (legata alla superficie dell'immobile) e variabile
(connessa al numero di componenti familiari). In pratica, attraverso
bidoncini e sacchi dotati di microchip, si prevede di istitutire una
soglia minima di conferimenti, superata la quale i cittadini pagheranno
di piu'. "Abbiamo convocato quest'incontro- spiega Tutino- con
l'obiettivo di studiare le esperienze vicine a noi e importare le buone
pratiche nel nostro progetto di estensione del porta a porta su tutta la
citta' e superare il 75%, introdurre la tariffa puntuale e investire
sull'informazione ai cittadini". Ogni esperienza, per l'assessore, "ha
punti di forza e di debolezza, non si deve mai smettere di studiare.
Mettendo sul tavolo i dati, senza ipocrisie e senza barriere di parte".
(DIRE)
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