28/12/14

Agenzia Onu per l’Ambiente: «Sì alla crescita ma è alto il costo per le emissioni»



L'America Latina è cresciuta a tassi molti sostenuti per un decennio; Brasile, Argentina e altri Paesi della regione hanno inanellato record simili a quelli cinesi. Poi, negli ultimi due anni, la frenata del Pil è stata forte. In alcuni casi un vero e proprio hard landing.

Quello attuale, secondo gli economisti, è il momento di riprogrammare la ripartenza, ma anche di ponderare le conseguenze ambientali dello sviluppo. I dati dell'ultimo rapporto del programma dell'Onu per l'ambiente (Gap emissions report 2014) sono allarmanti: uno degli economisti che ha lavorato al rapporto, Simone Lucatello, spiega al Sole-24Ore che la domanda energetica della regione latinoamericana dovrebbe cescere a una media del 3% all'anno con una tendenza all'aumento delle emissioni in un intervallo tra il 6 e il 10% nei prossimi 30 anni se non verranno attuate forti politiche di riduzione di gas serra nell'immediato. Gli scenari dello studio prevedono poi che la regione, giá vittima di convulsioni climatiche, potrebbe rilevare cambiamenti compresi tra 1 a 4 gradi centigradi la propria temperatura nel 2050, con gravi conseguenze per l'agricoltura e le zone costiere a causa dell'aumento della siccitá da un lato e dalle precipitazioni piovose intense dall'altro (uragani).

Inoltre la crescita economica dei paesi latinaomericani puó avere forti ripercussioni sul clima del pianeta se non viene accompagnata da politiche ambientali sostenibili. A Lima, durante la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, é stato raggiunto un accordo globale sulla riduzione delle emissioni serra; tuttavia, la regione latinoamericana presenta dati preoccupanti sull'aumento di emissioni proveniente dai processi di crescita industriale e dalla deforestazione. Per questo è urgente che l'America Latina viri verso modelli di economia verde che siano ambientalmente compatibili con la conservazione del patrimonio naturale della regione. ).

La regione assiste ancora a gravi disastri ambientali dovuti ai modelli di crescita estrattivi, a esempio in Messico (con il fracking – fratturazione idraulica per l'estrazione dei gas naturali) o in Colombia, Venezuela, Cile, dove il settore delle miniere e´ancora poco regolato. Altri paesi come il Brasile, Ecuador e la Costa Rica, stanno provando a de-carbonizzare la propria economia con progetti interessanti che però necessitano di fonti di finanziamento esterni.

di Roberto Da Rin

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