25/11/14

Le guardie per l’ambiente denunciano: «Ancora rifiuti abbandonati, gli ultimi su via San Cristoforo»


«Potrebbe essere un’idea l’individuazione di un numero verde gratuito comunale da diffondere al massimo per poter segnalare, non l’abbandono in quanto tale ma per segnalare chi sta commettendo queste azioni criminose» dicono le guardieAncora rifiuti abbandonati. Tanti. Siamo appena fuori le “mura” di Corato. Buste, bottiglie di plastica, carte, frigoriferi, calotte di lampioni e l’immancabile amianto in lastre. Tutto abbandonato comodamente lungo la strada esterna San Cristoforo che si collega alla sp 234 e alla sp 238.

«Abbiamo segnalato i rifiuti all’apposito servizio comunale - denunciano le guardie per l’ambiente - il quale, in verità si è sempre mostrato attento e sensibile alla problematica pur con le oggettive difficoltà che rinvengono di volta in volta rispetto alla tipologia del materiale abbandonato (l’amianto, per esempio, segue una procedura di messa in sicurezza lunga e complicata) e dei relativi costi di bonifica sottratti ad altre finalità sociali.
La recrudescenza sembra, però, aver avuto un’impennata in conseguenza della ben nota emergenza relativa al calmierato conferimento dei rifiuti speciali urbani alla discarica di Trani. Rifiuti abbandonati per le strade di campagna non sono mai un buon segno per una qualunque città».

La vigilanza mira a individuare i responsabili e intervenire con le sanzioni previste dalla legge (da trecento euro a tremila euro).

«I responsabili - secondo le guardie - in qualche caso non risultano neanche essere di Corato (e non per questo giustificati o giustificabili meno o più). Se dagli elementi in nostro possesso dovessimo scoprire una specie di “nomadismo” del rifiuto, agiremmo incrementando le forze ed attivandoci sinergicamente per poter “beccare” immediatamente gli autori del gesto per coglierli sul fatto e sanzionarli adeguatamente».

«Potrebbe essere un’idea - concludono le guardie - l’individuazione di un numero verde gratuito comunale da diffondere al massimo per poter segnalare, non l’abbandono in quanto tale (servizio che già viene espletato) ma per segnalare chi sta commettendo queste azioni criminose in danno dell’ambiente. Sarebbe uno strumento utile per far collaborare attivamente i cittadini, i maggiori danneggiati dal fenomeno».

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