Ordini, Università: in 18 sottoscrivono la proposta unitaria
Limitare
la corsa al consumo di suolo, aumentare inclusione sociale e
sostenibilità, generare processi economici virtuosi legati alla
rigenerazione della città. Con queste finalità si è costituito il
''Patto per un programma regionale di strategie e politiche di
Rigenerazione urbana sostenibile'', un tavolo di lavoro e di discussione
costituito spontaneamente da 18 soggetti istituzionali: categorie
economiche, ordini professionali, costruttori, ambientalisti e
sindacati. Il ''Patto'' si propone di diventare interlocutore della
Regione Veneto e dei Comuni su un programma organico di riforma delle
politiche di governo del territorio, tenendo in maggiore considerazione
gli aspetti ambientali, di coesione sociale, di competitività del
territorio veneto. I promotori sono: Ance Veneto, Confindustria Servizi
Innovativi e Tecnologici, Federazione Ordini Architetti del Veneto,
Federazione Ordine degli Ingegneri del Veneto, Federazione Ordini
Dottori Agronomi del Veneto, Feneal Uil, Fillea Cigl, Filca Cisl,
Istituto Nazionale di Bioarchitettura, Istituto Nazionale di
Urbanistica, Legambiente, Ordine Geologi del Veneto, Ordine Psicologi
Consiglio Regionale Veneto, Unioncamere Veneto, Università degli Studi
di Padova, Università Iuav di Venezia, Consorzio di Bonifica
Bacchiglione, Gruppi di Azione Locale (Gal) del Veneto. "La città -
sostengono unitariamente gli aderenti - è il luogo privilegiato per
vivere, lavorare, divertirsi e conseguentemente investire. A differenza
di ferrovie e autostrade, ogni euro di denaro pubblico investito nella
città ne attrae quattro dal mercato privato". La presentazione pubblica
del nuovo coordinamento avverrà mercoledì 3 dicembre nel corso di un
convegno che si svolgerà a partire dalle 9,30 nell'aula magna Galileo
Galilei dell'Università di Padova.Appello alla Regione Veneto. Il ''Patto'' chiederà alla Regione Veneto di svolgere, di concerto con le altre regioni, un ruolo attivo nella Conferenza Stato-Regioni affinché il governo provveda quanto prima all'approvazione di una organica legge di programmazione finalizzata a superare l'attuale impianto frammentario e settoriale delle politiche urbane. La Regione, dal canto suo, è chiamata a supportare i propositi di riforma anche con una legge regionale di indirizzo. Tra le soluzioni individuate dal coordinamento anche la costituzione di un Comitato Interministeriale per le politiche urbane, cabina di regia in grado di tradurre in provvedimenti operativi i programmi pluriennali e le linee di indirizzo di volta in volta definite. Il comitato potrà essere affiancato da un'Agenzia Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile per la selezione a livello nazionale e regionale dei siti in cui intervenire. Essenziale sarà poi la definizione di nuovi strumenti finanziari in grado di attirare gli investimenti privati (fondo di rotazione, raccolte obbligazionarie di scopo, fondo di solidarietà per la realizzazione di alloggi sociali, forme di micro-credito) e un chiaro indirizzo nell'impiego dei fondi strutturali europei verso politiche di riqualificazione urbana. La programmazione dei fondi europei e nazionali per il periodo 2014-2020 rappresenta, infatti, una straordinaria occasione per rilanciare le politiche urbane. Per usare bene i fondi è però indispensabile definire una strategia nazionale sulle città, in grado di sostenere un salto di qualità verso le più innovative esperienze europee in materia, spiegano i sottoscrittori.
(AdnKronos)
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