Lo ha detto il generale Sergio Costa, capo del corpo forestale di Napoli
e provincia. "I rifiuti 'tombati' e gli sversamenti si estende oltre i
confini della regione Campania e talvolta al di fuori dei confini
nazionali"
"La
Terra dei Fuochi non e' solo quella si vede in tv e non e' pensabile
che il fenomeno degli sversamenti abusivi riguardi solo le provincie di
Napoli e Caserta. Come Corpo Forestale abbiamo elaborato un metodo
investigativo unico a livello mondiale che ci permette di individuare i
rifiuti 'tombati' nel terreno; un metodo che ci sta rivelando come
questi sversamenti occulti non riguardino piu' solo le provincie
campane, ormai tristemente note, ma si estenda anche oltre i confini
della regione Campania. E talvolta al di fuori dei confini nazionali".
Lo ha detto il generale Sergio Costa, capo del corpo forestale di Napoli
e provincia, intervenuto al dibattito organizzato presso la sede
napoletana dell'Ordine dei Medici.
Tra le idee avanzate la costituzione di un network "e di un vero e proprio database integrato su base regionale o provinciale di dati ambientali e sanitari per orientare e programmare i controlli e gli interventi preventivi nei soggetti sani e nel territorio".
"Un compito al quale ci sentiamo chiamati come enti ausiliari dello Stato - ha spiegato il presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, Bruno Zuccarelli qui non si tratta di voler essere i primi della classe e non ci sono primogeniture. Desideriamo fare la nostra parte per quelle che sono le nostre competenze, senza alcuna invasione di campo e sempre nell'interesse dei cittadini. Quello del rapporto tra ambiente e salute è un tema trasversale, che non interessa solo i medici ma che coinvolge molte altre competenze e responsabilita"'.
In Italia si producono ogni anno circa 140 milioni di tonnellate di rifiuti industriali. Questo pero' è il dato in chiaro. Esiste poi una quantità di rifiuti pericolosi 'non dichiarati' (circa un 20% in piu'), perchè scarti di lavorazioni effettuate in regime di evasione fiscale e contributiva. E' evidente che questi rifiuti non possono essere gestiti in chiaro, con tutte le garanzie del caso. Ed è proprio questa quota 'grigia' che finisce poi per essere intombata nel terreno o sversata nelle campagne. Un problema solo campano? A quanto pare no, o almeno non più. "Se proviamo a ragionare come farebbe una mente criminale risponde il generale Costa un territorio sul quale si sono accesi i riflettori dell'opinione pubblica e sono stati intensificati i controlli non è più semplice da "gestire". Meglio spostarsi. Ecco perchè il livello d'attenzione dev'essere alto per evitare che in regioni "camomilla" (dove tendenzialmente non ci si aspetta attivita' criminali di questo genere) possano diventare zone di intombamento di rifiuti pericolosi o nocivi".
L'attività del Corpo Forestale prosegue: nei giorni scorsi un importante sequestro a San Vito (Ercolano) dove sono stati trovati, a non più di un metro e mezzo di profondità, 40 fusti da 100 litri di sostanze molto pericolose. Fusti sepolti assieme a grandi quantità di amianto e scarti di lavorazioni di pelletteria.
Attività investigativa che puo' trovare un sponda determinate nel lavoro dei medici. Per Maria Triassi, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica della Federico II "i sanitari possono fare molto. Gli strumenti epidemiologici che possono chiarire il rapporto tra ambiente e salute devono essere fortemente rinnovati. I sistemi di sorveglianza integrati sono cruciali. Mettere assieme dati ambientali, sanitari e sulla salute umana ci consentirebbe di costruire una mappatura del rischio oncologico e del rischio di malattie cronico degenerative, in relazione ai fattori ambientali. La prevenzione è importante e si deve agire sugli stili di vita, ma è importante anche la sorveglianza della salute del nostro ambientale. Non dimentichiamo mai molti dei problemi di oggi sono legati a quello che avvenuto nel corso degli anni".
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