Pronta richiesta di oltre un miliardo di danni a Edison
Nuove
prove scientifiche, i test isotopici, dimostrano la tracciabilità dei
veleni della megadiscarica Montedison di Bussi sul Tirino confluiti nei
pozzi della Val Pescara. Lo mostrerà domani in aula l'Avvocatura dello
Stato al processo in Assise a Chieti. Secondo i test gli inquinanti
finiscono ancora nel fiume Pescara.
Sebbene i 700 mila abitanti
della Val Pescara non bevano più dal 2007 l'acqua dei pozzi inquinati
dalla discarica, le sostanze inquinanti continuano a finire nel fiume
Pescara con grave danno per l'ambiente. L'Avvocatura dello Stato
utilizzerà 200 slide e spiegherà in aula come i nuovi test effettuati
dall'organo dello Stato dimostrano al 99,9% che ad inquinare la Val
Pescara è stata proprio la Montedison, con valori che superano di
migliaia di volte i limiti di legge.L'Avvocatura dello Stato ha annunciato che chiederà agli imputati alla sbarra per la mega discarica di Bussi sul Tirino danni per oltre un miliardo di euro. A quanto si è appreso è pronta anche una citazione in giudizio per Edison, erede della Montedison, in fase civile dopo l'eventuale esito di condanna del processo in Assise a Chieti.
''Lo Stato è al processo di Bussi sul Tirino per chiedere soldi per Bussi e per l'Abruzzo, non per portare denaro alla cassa del ministero o a Roma''. Lo spiega chiaramente l'Avvocatura dello Stato nel commentare le richieste di danno che verranno illustrate il 10 ottobre alla ripresa del processo in Assise a Chieti. Le provvisionali serviranno per permettere al territorio di riparare i danni decennali della mega discarica di veleni industriali della Montedison, oggi Edison, che ha inquinato i pozzi di captazione dell'acquedotto della Val Pescara e che ancora oggi continua a spargere veleni nel terreno e ad avvelenare le falde sotterranee.
Una parte della consistente richiesta di danni servirà anche, a quanto trapelato, a ''risarcire il grave danno di immagine arrecato all'Abruzzo e alla salute dei cittadini abruzzesi''. A quanto si è appreso non è da escludere una ulteriore richiesta risarcitoria proprio a favore della Regione Abruzzo. Domani alla ripresa del processo, benchè a porte chiuse, si farà vedere anche il presidente della Regione Luciano D'Alfonso. La Regione Abruzzo è parte civile nel processo contro i dirigenti della Montedison.
La richiesta di oltre un miliardo di euro di danni che verrà illustrata in aula dall'Avvocatura dello Stato alla ripresa del processo per la megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino non basterà a bonificare l'intero danno ambientale, ma solo "a riparare o arginare una situazione di eccezionale gravità".
ANSA
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