29/09/14
Primarie, anche Ferrara sceglie Bonaccini
Il segretario regionale Pd sarà il candidato successore di Errani. A Ferrara Balzani fermo al 29%Alla fine è un risultato che accontenta tutti: settanta a trenta (per la precisione 70,67 a 29,33) di Stefano Bonaccini contro Roberto Balzani piace ovviamente ai sostenitori del primo perché ha vinto e non di misura, ma non dispiace ai supporters del secondo perché, seppur sconfitto in partenza, la sconfitta non ha proporzioni imbarazzanti. E ancor meno li ha a livello regionale, visto che se si considera l’Emilia Romagna nel complesso il segretario regionale si è fermato a un 60,93%, mentre lo sfidante si è proiettato addirittura verso un 39,07.
In via Frizzi, sede della segretaria provinciale Pd, si è finito di lavorare piuttosto presto: intorno alle 22 i dirigenti del partito stavano già chiudendo le porte. Del resto, scrutinare 3,904 schede non è stato particolarmente lungo, anche se nessuno vuole fare confronti con le primarie del passato per parlare quindi affluenza in calo (i confronti non sarebbero in effetti omogenei, visto che sono le prime primarie regionali).
Luigi Vitellio, bonacciniano capogruppo in Comune e segretario organizzativo, ormai in strada parla di “pieno mandato per Stefano a guidarci e a vincere le regionali. Ha dimostrato di essere un ottimo candidato, ora tutti insieme dobbiamo vincere le secondarie”, vale a dire le elezioni vere e proprie, quelle del 23 novembre.
Il segretario provinciale del Pd Paolo Calcano
All’ultimo piano di via Frizzi, dopo le discussioni dei giorni scorsi la balzaniana Ilaria Baraldi e il bonacciniano Paolo Calvano scherzano: “fai dichiarazioni concilianti” le dice lui. Lei ci sta. “Come tutto il partito penso si debba essere un po’ delusi per questa bassa affluenza – premette –, ma il risultato di Balzani è stato ottimo, soprattutto considerando che 22 erano i consiglieri regionali schierati con Bonaccini e solo due con Balzani, così come erano a favore del segretarioregionale tutti i parlamentari e molti esponenti romani. Insomma, il nostro 30% è assolutamente ragguardevole: ce lo siamo guadagnato e ora continueremo a dare il nostro contributo al partito. A questo punto la voce di Balzani è una voce importante”.
Chiude il segretario provinciale (ormai proiettato come successore proprio di Bonaccini), anche lui conciliante. “Ferrara l’ha sostenuto in modo chiaro in una competizione aperta, da domani è necessario che ci dedichiamo alle elezioni vere e proprie. Dimostriamo comunque di continuare a essere l’unico partito che fa scegliere liberamente i candidati alle cariche monocratiche, ed è una strada che funziona a prescindere dal fatto che vada a votare una persona in più o una in meno”. L’ultimo tassello verso il 23 novembre sarà l’assemblea provinciale che, entro una settimana, sceglierà definitivamente i quattro candidati, due uomini e due donne.
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