Collegio deciderà sulla sua incostituzionalità
La prima sezione collegiale del Tribunale di Roma il prossimo 1 ottobre si pronuncerà sulla richiesta del pm, Alberto Galanti, a procedere con l'immediato cautelare, il cosiddetto processo breve, in merito al procedimento sul sistemarifiuti nel Lazio che vede alla sbarra una serie di imputati tra cui il patron della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni.
"Non direi che ci sia una volontà di procrastinare il giudizio- spiega l'avvocato Assumma, difensore di Cerroni, come si legge in una nota- quanto una serie di passaggi che richiedono tempi lunghi. É l'incertezza a guidare la giustizia qui. Questo è un collegio provvisorio, anche se in Italia provvisorio spesso diventa definitivo". Il collegio, al momento, ha un presidente pro tempore, dopo la scomparsa di Piero De Crescenzo, titolare del maxiprocesso airifiuti, e la nomina deve arrivare dal Csm, che a sua volta oggi non è operativo perchè mancano due membri di nomina politica. Il rischio, secondo l'avvocato Assumma, è che lo stesso grado di giudizio potrebbe essere celebrato due volte: "Se dovesse costituirsi un nuovo collegio il processo dovra' ripetersi dall'assunzione delle prove. La legge dice chiaramente che chi formula il giudizio deve avere assistito alla raccolta delle prove, quindi i tempi raddoppierebbero. Con l'esclusione inoltre dell'unico caso di pretesa corruzione - il coinvolgimento del dirigente Arpa, Ermolli- la posizione di Cerroni si alleggerisce di responsabilità morali e non solo".
(DIRE)
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