Domani
udienza preliminare,pende decisione rimessione processo
Il ministero dell'Ambiente sara'
"molto rigoroso" sulla costituzione di parte civile del dicastero nel
procedimento penale per l'inquinamento ambientale provocato dall'Ilva.
Lo ha ribadito lo stesso ministro, Gian Luca Galletti, ai cronisti che
gli chiedevano, a latere di un appuntamento alla Fiera del Levante di
Bari, se il ministero andrà fino in fondo su questa linea. Galletti lo
ha detto alla vigilia della ripresa, domani nella palestra del comando
provinciale dei vigili del fuoco di Taranto, dell'udienza preliminare di
quel procedimento.Si tratterà comunque, dopo la prima udienza del 19
giugno scorso, di un appuntamento interlocutorio, perchè dinanzi alla
Cassazione pende una istanza di rimessione del processo, con conseguente
trasferimento a Potenza, presentata da una quindicina di imputati. La
Suprema Corte trattera' la questione nell'udienza del 7 ottobre. Proprio
sulla base di questa istanza, a giugno il gup Vilma Gilli sospese
l'udienza aggiornandola al 16 settembre. L'udienza di domani potrebbe
fare qualche passo in avanti sul piano tecnico, ad esempio proprio con
il deposito delle richieste di costituzione di parte civile, che
interessa direttamente due ministeri, quelli dell'Ambiente e della
Salute, indicati dalla Procura di Taranto tra le 286 parti offese.
L'aggiornamento dell'udienza sarà poi obbligatorio ad una data
successiva al 7 ottobre, in attesa della decisione della Cassazione.
Galletti ha anche ribadito oggi la valenza del piano di risanamento
dell'Ilva."Abbiamo approvato alcuni mesi fa ha sottolineato un
piano ambientale molto ambizioso. Lo dico con molta chiarezza: quel
piano ambientale non e' un problema per l'Ilva ma è parte della
soluzione del problema. Chiunque investira' in Ilva sa che la
realizzazione di quel piano ambientale è indispensabile". Ed ha
confermato, il ministro dell'Ambiente, che per l'Ilva non mancano
prospettive nuove e che c'è l'interesse di nuovi investitori. "Il
commissario Gnudi sta lavorando su questo ha detto in proposito e so
che ci sono aziende interessate all'Ilva". Quanto all'udienza
preliminare di domani, alla sbarra ci sono 52 imputati (formalmente 53,
ma l'ex patron dell'Ilva, Emilio Riva, è morto il 30 aprile scorso),
per l'esattezza 49 persone e tre societa', ovvero Ilva spa, Riva Fire
(la holding del gruppo che controlla Ilva) e Riva Forni Elettrici. Tutti
gli imputati sono in stato di liberta' ad eccezione di Fabio Riva,
all'epoca dei fatti contestati vice presidente di Riva Fire, attualmente
in liberta' su cauzione a Londra e destinatario di due ordinanze di
custodia cautelare in carcere, la prima per il procedimento di Taranto e
la seconda emessa dal gip del tribunale di Milano per un'altra vicenda
giudiziaria. Tra gli imputati non ci sono solo i vertici Ilva ma anche
politici, tra i quali il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola,
accusato di concussione aggravata, amministratori, funzionari regionali e
del ministero dell'Ambiente. In tutto sono invece 286 le persone offese
indicate dalla Procura nella richiesta di rinvio a giudizio, tra le
quali i ministeri dell'Ambiente e della Salute, il Comune e la Provincia
di Taranto e la Regione Puglia. Lo scenario penale della vicenda Ilva,
che tiene banco a Taranto da almeno quattro anni, si ripresenta 72 ore
dopo la visita nel capoluogo ionico del premier Matteo Renzi, che in
citta' sabato scorso ha incontrato imprenditori, sindacati e lavoratori.
Visita contestata dalle associazioni ambientaliste, che ritengono ormai
chiuso il ciclo della siderurgia a Taranto.
(di Paolo
Melchiorre) (ANSA)
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