24/09/14

Ambiente, Galletti: due miliardi contro dissesto suolo


"Per troppo tempo abbiamo ignorato i cambiamenti climatici.

Ne abbiamo parlato come se fossero problemi di altri, non nostri, e che comunque avrebbero interessato i nostri nipoti. E invece ci rendiamo conto che è un tema essenziale e non riguarda ne i nostri nipoti ne i nostri figli: riguarda noi. E quindi dobbiamo agire". Lo afferma in una intervista al Quotidiano nazionale il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, da New York dove partecipa al summit Onu sul clima. E commenta: "Penso che incontri come quello che si sta tenendo a New York in questi giorni, quello di Lima, che ci sarà a dicembre, e poi quello di Parigi a fine 2015, che dovrebbe essere l'occasione in cui tutti i paesi del mondo siglano un impegno per combattere i cambiamenti climatici, siano il segno della nuova consapevolezza.

Noi europei siamo in prima fila e dobbiamo convincere anche gli altri paesi, soprattutto quelli delle economie emergenti, che bisogna agire tutti assieme, con responsabilità comuni ma differenziate, per ridurre le emissioni, che la scienza ci dice sono uno dei maggiori responsabili dei cambiamenti climatici", "noi stiamo agendo con convinzione per un accordo giuridicamente vincolante, perché solo così potrà funzionare. Il tema è troppo importante perché lo si lasci al volontariato". E parla degli interventi sul fronte italiano: "In questi mesi stiamo elaborando le linee guida del piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. E poi ci sono gli interventi di emergenza e di prevenzione che stiamo facendo contro il dissesto idrogeologico. Abbiamo costituito un coordinamento tra la Presidenza e tutti i ministeri interessati e abbiamo sbloccato i fondi che già c'erano ma che la burocrazia impediva che fossero spesi. Questo ci ha permesso di avere più di 2 miliardi di risorse che stiamo impegnando. I primi cantieri sono già aperti. Ma le opere che stiamo facendo adesso sono opere ancora emergenziali. Vogliamo approvare un piano nazionale di prevenzione che verrà finanziato con i fondi europei di coesione 2014-2020: e parliamo di miliardi di euro".

(9Colonne)

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