''La dura condanna di Fabio Riva e di altri nel processo in corso a Milano sulla presunta truffa allo Stato da parte di Riva Fire, riporta agli onori della cronaca una vicenda, quella dell'Ilva di Taranto, che da tempo merita il massimo dell'attenzione sia da porta dell'opinione pubblica, che da parte delle istituzioni e della politica.
Per altro sull'Ilva siamo in una situazione di pericoloso stallo. E siamo molto distanti dalla piena applicazione di provvedimenti approvati dal Parlamento, che prevedevano azioni parallele sul fronte del risanamento ambientale dell'Ilva e della continuita' produttiva dell'impianto''. Lo afferma il deputato del Pd Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente Territorio e Lavori pubblici della Camera, dopo la sentenza di Milano. ''Non è pensabile ribadisce alcuna soluzione di innovazione e futuro produttivo per l'Ilva se vengono disattesi gli impegni sul risanamento ambientale, condizione necessaria per dare futuro all'impianto: simul stabunt, simul cadent. Per il risanamento dell'Ilva servono inoltre responsabilità e risorse certe disponibili subito, che possono essere reperite, come previsto dalla legge attualmente in vigore la numero 6/2014 sulle emergenze industriali e ambientali, dai beni degli azionisti e quindi innanzitutto della famiglia Riva. Il provvedimento varato da ultimo dal Governo e attualmente all'esame del Senato appare assolutamente insufficiente, proprio per questo mi auguro che sia adeguatamente rafforzato dal Parlamento''.
(ASCA)
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