Una
diminuzione della soggiacenza e liquefazione dei terreni. Sono alcuni
degli effetti provocati dal sisma 2012 in Emilia-Romagna e presi in
esame dall'annuario dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e
la ricerca ambientale, presentato oggi a Roma.
Dall'analisi dei dati,
recita una nota, risulta evidente l'innalzamento dei livelli delle falde
(diminuzione della soggiacenza) subito dopo gli eventi sismici
principali del 20 e del 29 maggio. Gli innalzamenti massimi del livello
si sono verificati con il primo evento sismico del 20 maggio, dove sono
stati registrati aumenti di circa 160 centimetri a Mirandola, 60 a
Terzana di Bondeno e 20 a Pilastri di Bondeno. In concomitanza con le
principali scosse sismiche del 20 e 29 maggio 2012, inoltre, sono stati
osservati numerosi fenomeni che hanno interessato anche le falde
freatiche superficiali e i terreni nei quali si è, in diversi casi,
innescato il fenomeno della liquefazione delle sabbie. Sono stati
censiti almeno 700 casi di liquefazione dei terreni in un'area di circa
500 chilometri quadrati che hanno interessato prevalentemente Mirabello,
San Carlo e Sant'Agostino nel ferrarese e San Felice, Cavezzo e
Concordia sulla Secchia nel modenese. La liquefazione delle sabbie
contenute nel terreno si e' manifestata in superficie con la comparsa di
vulcanetti di sabbia mista a fango, fuoruscita di acqua e sabbia dai
pozzi domestici superficiali, fratturazioni e dislocazioni superficiali,
oltre a locali depressioni del suolo.
(DIRE)
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