“La risposta del Governo alla nostra interrogazione sull’impatto
ambientale del rigassificatore di Porto Viro e il monitoraggio da parte
di Ispra non fuga i dubbi che abbiamo sollevato riguardo agli effetti
negativi dell’impianto su le attività di pesca tra Porto Garibaldi e
Cesenatico”. Lo dicono i deputati Alessandro Bratti e Tiziano Arlotti in
commissione Ambiente.

“I dati rassicuranti
snocciolati da Ispra che riguardano l’area veneta non sono sufficienti a
fugare i dubbi di eventuali effetti sulle zone a sud del
rigassificatore aggiungono che è in sede di revisione
dell’Autorizzazione ambientale integrata e che quindi dovrà essere
dotato di tutte le tecnologie possibili per evitare inquinamento”. Manca
inoltre, continuano i democratici, “un’informazione puntuale e costante
delle analisi e delle ricerche che sono effettuate. Non è inoltre
chiaro quale è il ruolo dell’
Ispra e delle
Arpa: se sono soggetto che
fa ricerca per conto della ditta o se sono gli organismi che devono
svolgere i controlli di natura fiscale per far rispettare le
prescrizioni delle autorizzazioni”.
La
pesca,
concludono Bratti e Arlotti, “è un’attività economica fondamentale per le popolazioni delle aree costiere e tra l’altro compatibile con la delicatezza ambientale del Parco del Delta del Po”.
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