Troppo importanti per essere buttati via. Ma anche troppo
importanti per non essere valorizzati. Ecolight, consorzio nazionale per
la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
(Raee), delle pile e degli accumulatori esausti, si schiera al fianco
delle aziende.
Forte delle oltre 1.500 imprese che lo compongono,
Ecolight ha dato vita ad una campagna di sensibilizzazione nei confronti
delle imprese per la gestione dei loro rifiuti. "Le aziende hanno la
responsabilità della gestione dei loro rifiuti. Dalle imprese però
può arrivare non solamente un importante segnale per incrementare la
corretta gestione dei rifiuti, ma anche un significativo contributo per
il miglioramento del nostro ambiente premette il direttore generale del
consorzio Giancarlo Dezio troppo spesso i rifiuti professionali,
ovvero quelli prodotti da attività economiche, seguono percorsi non
corretti mettendo a rischio sia l'ambiente, sia la stessa impresa". Ieri è partita la campagna di sensibilizzazione su Radio24 del consorzio
dedicata alle aziende. Un'iniziativa alla quale si affianca la 'Guida
rifiuti' curata per Ecolight da Paolo Pipere esperto di Diritto
dell'ambiente, di Politiche ambientali pubbliche e di Gestione
ambientale d'impresa che spiega il complesso ambito dei rifiuti
professionali.
L'obiettivo di Ecolight non è solamente
non sottovalutare il problema dei rifiuti, ma anche potenziare i
sistemi di raccolta al fine di garantire una corretta gestione sia sotto
il profilo operativo, sia documentale. Il servizio 'Fai Spazio' che
Ecolight ha attivato (faispazio.ecolight.it) garantisce una corretta
gestione del rifiuto professionale e una perfetta tracciabilità dello
stesso. "Siamo in grado di indicare dove è stato portato il rifiuto e
cosa ne è stato fatto: quanta parte è stata inviata a smaltimento e
quanta invece è stata sottoposta ad un trattamento per il suo
recupero", prosegue il direttore generale del consorzio Giancarlo Dezio.
Non certo ultimo, "assicuriamo tutte le procedure necessarie per il
decespitamento dei beni aziendali", conclude Dezio.
(DIRE)
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