08/06/14

“Promuovere una rete di sorveglianza ambientale”

La richiesta degli scienziati e dei ricercatori internazionali all’Unione europea dopo il convegno di Modena sul monitoraggio dei rischi a tutela della salute pubblica

Sfruttare il semestre italiano di presidenza dell’Unione europea per promuovere una rete internazionale di sorveglianza ambientale al servizio della sanità pubblica dei diversi Paesi. E’ la richiesta avanzata al governo italiano, dopo il convegno di Modena delle scorse settimane sul monitoraggio dei rischi ambientali, da parte di ricercatori, scienziati e funzionari delle più importanti istituzioni che a livello mondiale operano nel campo della tutela della salute e dell’ambiente.

Il documento che hanno sottoscritto si intitola “Why Environmental and Public Health Tracking: The Modena Position Paper for the Italian Presidency of the EU Council for a Better Environment and Health” ed è stato redatto proprio in occasione dell’appuntamento modenese promosso dalla Rete città sane, dall’Oms, dall’Arpa, in collaborazione con Ausl, Comune di Modena e numerosi altri partners nazionali e internazionali. L’iniziativa aveva appunto l’obiettivo di tenere a battesimo Inphet (International Network on Public Health & Environmental Tracking), una rete internazionale sui sistemi di sorveglianza e allerta ambientale finalizzata al consolidamento dei sistemi di controllo sui fattori nocivi per l’ambiente e la salute in ognuno dei Paesi partecipanti (informazioni: www.epiprev.it/inphet/home).

Il documento è stato sottoscritto da: Lina Balluz, Centers for Disease Control and Prevention (Usa); Kees de Hoogh, Swiss Tropical and Public health Institute (Svizzera); Tony Fletcher, Public Health England (Gra Bretagna); Paolo Lauriola, Arpa Emilia-Romagna (Italia); Giovanni Leonardi, Public Health England (Gran Bretagna); Sylvia Medina, Institut de Veille Sanitarie (Francia); Lisbeth Knudsen, Department of Public Health (Danimarca); Jan Semenza, European Centre for Disease Prevention and Control (Svezia);  Brigit Staatsen, National Institute for Public Health and Environment (Olanda).

Al governo italiano viene chiesto, in particolare, di promuovere la messa in opera e l’attività di questa rete partendo dall’istituzione di un gruppo di lavoro dell’Unione europea e di sostenere la ricerca e l’azione di monitoraggio delle condizioni ambientali e dei conseguenti rischi per la salute

Una volta realizzata, secondo i promotori Inphet fornirà una conoscenza continua e sistematica dello stato dell’ambiente e delle sue conseguenze sulla salute a chi deve prendere decisioni di salute pubblica.

All’appuntamento modenese aveva partecipato anche Sandro Gozi, sottosegretario con delega alle Politiche europee e al coordinamento delle attività inerenti il semestre di presidenza italiana del Consiglio della Ue, che aveva sottolineato come “la difesa dell’ambiente e la conseguente tutela della salute non devono essere considerate un costo bensì costituire un contributo alla riduzione dei costi e quindi rappresentare non solo un fattore di maggiore giustizia sociale e di riconoscimento dei diritti di cittadinanza, ma anche uno strumento al servizio di un’Europa più competitiva”.

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