07/06/14
Ispra, su deposito nucleare possibili auto-candidature Dg La Porta, ora tutto in trasparenza e democrazia
Il deposito nazionale nucleare stavolta potrebbe non fare paura. "Non escluderei che alcune zone possano candidarsi, e lo dico non perchè ho la località giusta in testa ma perchè questa volta c'è un approccio trasparente, con il massimo di informazioni e di coinvolgimento" di tutti i soggetti interessati.
A parlare è il direttore generale dell'Ispra, Stefano La Porta, interpellato all'indomani della pubblicazione della Guida Tecnica con i criteri che indicano le zone non idonee per il deposito in cui stipare circa 90mila metri cubi di rifiuti radioattivi da smaltire.
Stavolta è diversa dal 2003, quando la protesta di Scanzano Jonica, in Basilicata, individuata da Governo per costruire un deposito interrato costrinse l'Esecutivo a rinunciare. "Una delle maggiori criticità di allora ricorda La Porta è che l'operazione fu fatta senza coinvolgimento e senza informare. Non posso escludere fenomeni di eventuali contrarietà anche ora ha aggiunto ma l'approccio è diverso, più democratico, e la gestione di tutto il processo seria, efficiente e trasparente, quindi è auspicabile un consenso". La realizzazione del deposito "ha vantaggi dal punto di vista economico e sociale" per il territorio in cui sarà costruito che avrà un indennizzo, tipo 'canone d'affitto', per l'occupazione del suolo, e un'area, quella del Parco tecnologico in cui sarà collocato con eccellenze scientifiche. La Guida "è stata consegnata al governo e alla Sogin", la società di Stato che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari ("la prima dismissione risale a circa 30 anni fa") e si candida a costruire il deposito a gestire i rifiuti "e ora il processo può partire. La legge spiega La Porta - prevede sette mesi per la proposta della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee da parte di Sogin. Dopo questo documento preliminare ci saranno approfondimenti e dall'autorizzazione finale ci vorranno 7-8 anni per la realizzazione del deposito, stando all'esperienza internazionale visto che non ne abbiamo sul territorio nazionale e occorre scegliere il luogo e verificare le infrastrutture".
Nonostante la rigidità dei criteri di esclusione e quindi della riduzione delle aree potenzialmente idonee, "più di qualche zona c'è" replica il Dg dell'Ispra che ai tecnici che hanno stilato la Guida ha chiesto di avere "la testa sgombra da un'idea di localizzazione altrimenti sarebbe stato inappropriato". La Porta usa una metafora calcistica ("faccio l'arbitro") e dice che pubblicando la Guida ha messo "la palla al centro" ora Tocca a Sogin tirare e dare il via alla partita.
ANSA
Pubblicato da
Alessandro Bratti
alle
13:47
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