07/06/14
Ilva: Ronchi, mia permanenza dipende da piano ambientale
Le decisioni per l'Ilva dovrebbero riguardare solo la nomina del commissario, previsto dalla legge
89 del 3 agosto 2013 che nasce dal decreto legge 61 del 4 giugno 2013, quello che appunto commissariò l'Ilva con la scelta di Enrico Bondi.
Non sarebbe in discussione, invece, l'incarico del sub commissario Edo Ronchi, ex ministro dell'Ambiente, al quale il Governo avrebbe chiesto di rimanere. L'incarico di Ronchi non è ancora scaduto in quanto è stato nominato il 15 giugno 2013 con decreto dell'allora ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando. "Vedo remota, per ora, la possibilità di una mia permanenza all'Ilva", dichiara Ronchi. "Prima devo verificare e accertare il contesto operativo, capire se ci sono i soldi e quanti per il piano ambientale, vedere insomma che agibilita' e fattibilità concreta ha il risanamento dell'azienda"
Per Ronchi, quindi, il piano ambientale è prioritario essendosi direttamente interessato alla sua stesura. Piano tra l'altro ufficiale dopo la registrazione della Corte dei Conti poco più di un mese fa e
la sua pubblicazione sulla "Gazzetta Ufficiale". "Ma voglio anche vedere aggiunge Ronchi chi sarà il commissario. Io, in quest'anno, ho lavorato con Enrico Bondi e certo non posso dire che via un commissario, va bene anche un altro. Dipende, dipende da tante cose, ecco perchè il fatto che io rimanga all'Ilva non è affatto scontato". Il piano ambientale è uno dei due assi del risanamento e
rilancio dell'azienda, l'altro è invece il piano industriale. Ma mentre il piano ambientale è stato approvato dal Governo (metà marzo), quello industriale, a cui ha direttamente lavorato Bondi, no ed è assai difficile, cambiando ora il commissario, che sia approvato. Anche perchè quel piano, che
prevede un impegno finanziario complessivo di 4 miliardi sino al 2020, è contestato dalle banche esposte con l'Ilva, dall'advisor Roland Berger, incaricato dalla stesse banche di fare un'analisi del piano, dalla famiglia Riva, che resta proprietaria dell'Ilva anche in presenza del commissariamento,
e da Federacciai, la federazione delle industrie di settore.
Previsioni ritenute troppo ottimistiche in relazione a ricavi e dati di andamento economico dell'Ilva nei prossimi anni, ma anche la scelta di puntare, nella produzione, nel preridotto di ferro in
alternativa all'agglomerato di minerali e alle cokerie, ritenuta diseconomica da Claudio Riva: queste le maggiori contestazioni mosse al piano industriale di Bondi. Il piano ambientale, invece, riguarda i lavori di bonifica all'interno dello stabilimento prescritti dall'Aia dell'ottobre 2012 e ne rimodula i tempi di attuazione. Il termine di tutti i lavori è adesso collocato nell'estate del 2016. Un miliardo e 800 milioni sono stimati i soli lavori Aia. Un grande cantiere, questo, gií avviato, con circa 500 milioni di interventi tra assegnati e impegnati, la copertura dei nastri trasportatori e degli edifici in corso e l'affidamento dei progetti per la copertura dei parchi minerali.
(AGI)
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