14/06/14

Emilia Romagna: Via libera al Decreto una risposta concreta ai cittadini


Il via libera all'unanimità al decreto per le aree terremotate e alluvionate dell'Emilia Romagna dimostra che è possibile collaborare per fare il bene del Paese e dare le risposte che i cittadini aspettano.

Il decreto affronta questioni che aspettavano una soluzione da molti anni. Per le aree terremotate è previsto lo slittamento di un anno del pagamento dei mutui per le imprese e lo stanziamento di 210 milioni di euro per la sistemazione idraulica del territorio. Sono state introdotte anche semplificazioni e agevolazioni per i privati nelle aree terremotate e la possibilità di defiscalizzare le donazioni ai Comuni per eventi calamitosi. E' stato rifinanziato con 100 milioni il Fondo nazionale per le emergenze, coprendo così tutte le calamità che ad oggi hanno avuto la dichiarazione di stato di emergenza in almeno otto regione.

Dl terremoto. Bratti (Pd), via libera è una bella pagina di collaborazione tra i gruppi parlamentari
Se la politica abbandona sterili contrapposizioni dà risposte concrete al Paese

“L’approvazione all’unanimità del decreto per le aree terremotate e alluvionate dell’Emilia Romagna è la dimostrazione che quando la politica mette da parte sterili contrapposizioni ideologiche diventa possibile fare il bene del Paese”. Lo dice Alessandro Bratti, deputati del Pd in commissione Ambiente e relatore del decreto per le aree colpite dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali in Emilia Romagna.
“Il provvedimento  prosegue Bratti , approvato all’unanimità grazie al lavoro fatto in commissione da tutti i gruppi, risponde ad alcune questione che aspettavano da anni una soluzione. Per le aree terremotate la cosa più importante è lo slittamento di un anno dei pagamento dei mutui per le imprese; inoltre è stato previsto lo stanziamento di 210milioni di euro per la sistemazione idraulica delle aree e maggiori poteri al commissario straordinario dell’Emilia Romagna anche per l’alluvione. Sono state introdotte anche semplificazioni e agevolazioni per i privati nelle aree terremotate. Oltre a queste specifiche novità per le aree dell’Emilia Romagna, il decreto prevede anche novità a livello nazionale: la possibilità di defiscalizzare le donazioni ai Comuni per eventi calamitosi (5 milioni di euro di copertura); il rifinanziamento del Fondo nazionale per le emergenze di 100milioni, coprendo così tutte le calamità che ad oggi hanno avuto la dichiarazione di stato di emergenza in almeno otto regione; 6milioni di euro per la manutenzione delle reti di monitoraggio che consentono di dare il primo stato di allarme sui territori in presenza di eventi eccezionali”.

Dichiarazioni di voto 12-06-2014
Misure urgenti in favore delle popolazioni dell'Emilia-Romagna colpite dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio 2014
Dichiarazioni di voto finale Raffaella Mariani
A. C. 2365-A

Signor Presidente, signora sottosegretario, il provvedimento che abbiamo contribuito a modificare riguarda in primis la predisposizione di ulteriori misure a favore delle popolazioni dell'Emilia Romagna colpite dal terremoto del 2012 e dalle successive calamità naturali, ma anche misure utili a garantire l'operatività del Fondo per le emergenze nazionali per il 2014.

Noi del gruppo del Partito Democratico attribuiamo un significato molto forte al lavoro compiuto dal Governo e dal Parlamento, sia sul piano dei contenuti, che del metodo. Si sono, infatti, definite ulteriori condizioni, cioè le norme necessarie a dare continuità alla ricostruzione post-sisma, a definire interventi e risorse, 210 milioni di euro per i danni causati dalle successive calamità con l'obiettivo di permettere al commissario delegato dal Governo, il presidente Errani, il coordinamento di tutti gli interventi necessari alla ricostruzione ed alla ripresa economica dei territori in tempi certi ed inequivocabili, ed inoltre ad attuare interventi di messa in sicurezza idraulica, di ripristino delle infrastrutture danneggiate dall'alluvione del 2014 e dalle trombe d'aria che si sono succedute.

Dalla collaborazione dimostrata anche dai gruppi di opposizione è risultata evidente la volontà di rispondere molto responsabilmente alla domanda di attenzione e di ancora maggiore efficacia che ci è stata posta con grande dignità delle istituzioni locali colpite, dalle migliaia e migliaia perché questi sono i numeri di cittadini e di imprese danneggiate in ciò che di più prezioso possedevano.

A due anni dal primo disastroso evento sismico che ha colpito l'Emilia Romagna, possiamo affermare che davvero i risultati sono sotto gli occhi di tutti e che in Parlamento non vi sono dubbi circa l'evoluzione positiva del faticoso, ma molto netto, percorso di ricostruzione, nel rispetto dei tempi previsti e nell'efficienza della macchina commissariale, impegnata a fronteggiare, insieme agli effetti delle calamità ripetute, anche l'opprimente mole di adempimenti burocratici. Molti i bisogni, tante le richieste legittime di imprese e cittadini: non sempre si è trattato di individuare risorse, ma anche di affrontare adempimenti, come scadenze fiscali, slittamenti o sospensioni di procedure amministrative, rapporti con il sistema bancario, disciplina in materia di infortuni.

Chi ha vissuto gli effetti di un disastro naturale sul proprio territorio conosce molto bene la domanda rivolta alle istituzioni: vicinanza, chiarezza, certezza degli investimenti e dei tempi, trasparenza ed equità tra cittadini ed istituzioni di territori diversi. Aiutare le comunità a ritrovare fiducia e speranza nella ripresa è il nostro assillo e lo vogliamo per tutte le aree colpite del nostro Paese.

Proprio a questo proposito, è stato molto importante il rifinanziamento del Fondo per le emergenze nazionali, all'articolo 2, che definisce l'operatività e le risorse – 100 milioni per il 2014 – utili alla copertura delle ultime emergenze, che la Protezione civile ha già riconosciuto e per le quali occorreva dare un segnale tangibile e rapido. Molte regioni rilevano oggi un segnale positivo: Toscana, Veneto, Puglia, Liguria, Marche, cito soltanto Senigallia ed Osimo, che vedranno risarciti i primi progetti di ricostruzione. Ed anche un importante rifinanziamento del sistema di allertamento nazionale per il rischio meteo e per l'allertamento idrogeologico: un netto segnale, un tassello in più al sistema di prevenzione.

Colleghi, poter condividere con tutti i gruppi la concreta ricostituzione di un Fondo che, seppur costituito nel 1992 con la legge n. 225, era stato messo in secondo piano oltre che dalle evidenti e ridotte capacità finanziarie dello Stato, da egoismi localistici e da disomogenee scelte dei Governi che si sono succeduti, aiuterà tutti noi nella ricerca di regole comuni più semplici, trasparenti ed incontestabili, che vorremmo presto condividere con il Governo riguardo ad una legge quadro di riordino della Protezione civile. Occorre, ma penso ne siamo tutti convinti, che vi siano risorse... Occorre, ma penso ne siamo tutti convinti, che vi siano risorse, norme, attenzioni uguali per tutti cittadini del nostro fragile Paese. Di fatto, un riordino della normativa di emergenza sarà un segnale molto chiaro per tutto il Paese. Molte volte, in quest'Aula, cittadini di regioni differenti hanno richiesto un'attenzione particolare in questa direzione.

A partire da grandi tragedie, ci è capitato di sentire una forte sintonia con i cittadini, laddove abbiamo saputo dimostrare loro onestamente i nostri limiti, ma anche il nostro impegno responsabile e la caparbietà di voler essere al loro fianco. Così è accaduto per l'Emilia Romagna; ci auguriamo che in questa direzione vada anche la ricostruzione di territori duramente colpiti: penso a L'Aquila, penso alla Sardegna, penso alle regioni che ancora devono vedere positivamente un segnale di speranza.

Abbiamo fatto un piccolo passo, ne dobbiamo fare ancora altri, ma facciamo e facciamoli rapidamente: questo è l'appello che mi sento di rivolgere oggi a quest'Aula. Anche nel ribadire convintamente il nostro voto positivo a questo provvedimento e nel ringraziare tutti coloro, a partire dal relatore Bratti, che hanno voluto con determinazione confrontarsi con il Governo, mi auguro che saremo presto in grado di dare quel segnale definitivo che i cittadini attendono nel nostro Paese.

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