"Il settore dell'auto elettrica è promettente sia sotto il profilo energetico-ambientale che sotto quello industriale e va incoraggiato.

I segnali che provengono dal mercato e gli orientamenti europei indicano condizioni favorevoli alla graduale creazione di un mercato di grandi dimensioni. I vincoli strutturali di finanza pubblica non rendono probabili massicce forme di incentivazione finanziaria, anche se occorrerà tener conto dei 'ritorni sociali' della mobilità sostenibile". È quanto si legge nel documento del ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, depositato nelle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera in occasione di un'indagine sulla green economy. Per il ministro "fra le possibili leve da prendere in considerazione" c'è "un più intenso utilizzo del 'green procurement' e la rimozione di barriere che consentano la creazione di favorevoli condizioni normative". Nella relazione del ministro si legge che una sostituzione del 10% dei veicoli del parco con veicoli elettrici porterebbe i seguenti vantaggi: abbattimento annuo di quasi 8 milioni di tonnellate di CO2 (1,5-2% delle emissioni globali pari al 20 % della quantità ancora da abbattere per soddisfare gli impegni presi dall'Italia con l'Unione Europea al 2020); significativo miglioramento della qualità dell'aria delle aree urbane metropolitane con una riduzione annua di circa 2000 tonnellate di Pm10, 70.000 tonnellate di Nox e 10.000 tonnellate di benzene (le cosiddette polveri sottili); riduzione annua di circa 5 milioni di Megatep (stante l'attuale mix energetico) nell'importazione di idrocarburi, pari al 10% delle importazioni annue.
(Public Policy)
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