Su un totale di 345 chilometri di costa ligure, da Marinella di Sarzana, al confine con la Toscana, a Ventimiglia, al confine con la Francia, sono 218 chilometri, cioè il 63% del totale, quelli modificati inesorabilmente da interventi edilizi negli ultimi due decenni, cancellando ben 4 chilometri.
E il boom del cemento non accenna a diminuire con il rischio di far scomparire per sempre le bellezze naturali della regione. E' la denuncia di Legambiente, che, nell'ambito della campagna della Goletta Verde, ha presentato il dossier 'La costa ligure, da Marinella di Sarzana a Ventimiglia: l'aggressione del cemento e i cambiamenti del paesaggio'
Legambiente lancia la proposta di bloccare le espansioni degli strumenti edilizi attualmente vigenti e fissare un vincolo di inedificabilita' assoluta per tutte le aree costiere ancora non edificate di almeno un chilometro dal mare. Lo studio dell'associazione ambientalista ha analizzato la costa ligure in un arco di tempo che va dal 1988 al 2011. Grazie alla sovrapposizioni di foto satellitari, è stato possibile osservare l'evoluzione dell'occupazione della costa nei 23 anni presi in esame. Legambiente ricorda che negli anni Ottanta erano in vigore i vincoli della legge 431/1985, la 'Galasso', e sottolinea che "malgrado questi vincoli paesaggistici sono stati cancellati 4.000 metri di paesaggi costieri liguri in gran parte a favore di nuove seconde case, ville e palazzi, per l'espansione di alcuni agglomerati lungo la costa, e per attività turistiche. Rispetto ad altre Regioni sono rilevanti le aree occupate da attivita' portuali".In particolare, dal dossier emerge che 58,2 sono i chilometri occupati da infrastrutture portuali e industriali; 72 chilometri sono stati trasformati in tessuto urbano denso (La Spezia, Genova, Savona, Imperia, Sanremo); l'edificazione diffusa e meno densa occupa 88,4 chilometri e continua il processo di saldatura delle aree ancora libere. I tratti di costa ancora 'integri' sono complessivamente lunghi 126,4 chilometri, (12,4 km di suoli con usi agricoli e 114 km naturali) ed è su questi che, secondo Legambiente, bisogna porre grande attenzione. "La prospettiva che dobbiamo scongiurare dice Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria è che altra costa, anno dopo anno, venga cancellata dal cemento. Soprattutto a ponente, da Genova al confine con la Francia, i piccoli centri, senza una chiara scelta di salvaguardia, rischiano di veder scomparire tratti ancora liberi, cancellando aree agricole, boschi, macchia mediterranea importantissime anche per il ruolo ambientale e climatico che svolgono. Ragionamento analogo vale per le aree a Levante, da Genova a la Spezia, straordinario patrimonio di natura e storia per la Liguria. Ci appelliamo anche ai Comuni affinche' si evitino ulteriori variazioni ai Piani Urbanistici e in tutta la Liguria si metta in campo un piano di tutela della costa, agendo in maniera coordinata e sinergica".
(AGI)
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