10/05/14

Rinnovabili: Free e Agrinsieme, governo non ostacoli settore

Rinnovabili: Free e Agrinsieme, governo non ostacoli settore

"Chiediamo al Parlamento e al Governo di rivedere radicalmente le misure restrittive sul settore delle
fonti di energia rinnovabili del 'decreto competitivita". La richiesta arriva dal Coordinamento Free (che raggruppa oltre 30 associazioni del mondo delle rinnovabili e dell'efficenza energetica) e Agrinsieme (coordinamento delle sigle agricole)."Il provvedimento spiegano Free e Agrinsieme in una nota congiunta oltre a riproporre per l'ennesima volta la inaccettabile prassi dei provvedimenti retroattivi, compromette l'attività di produzione energetica connessa al mondo agricolo e zootecnico, con ripercussioni economiche e occupazionali inaccettabili".
Le imprese agricole italiane, ricordano Free e Agrinsieme, "si sono fidate di un contratto siglato con
lo Stato e hanno investito in modo convinto sulla green economy. Più di 1.200 MW di biogas e biomasse installati nel solo settore agricolo, almeno 2.700 MW di impianti fotovoltaici
installati in agricoltura. Un investimento di circa 6,8 milioni ogni MW installato per gli impianti a biogas e biomasse (quasi 8 miliardi complessivi); circa 13 miliardi nel settore del fotovoltaico agricolo. Nel solo settore del biogas spiegano gli addetti impiegati stabilmente sono più di 10 mila, senza contare l'indotto generato nel settore industriale e della meccanica agraria". La tassazione su base imponibile del 25% (cinque volte l'imposta precedente!) già a partire dal periodo d'imposta 2014 è contestata da Free e Agrinsieme perche' "penalizza e pregiudica la sopravvivenza delle iniziative in essere sul fotovoltaico, sulle biomasse e sul biogas mettendo a serio rischio l'intero comparto della green economy in Italia. Inoltre il rischio è quello di vanificare le prospettive future di sviluppo di energia termica da biomasse e del biometano da parte delle imprese agricole".


"Le misure inoltre non tengono conto dello stretto legame tra produzione di energia e imprese
agricole prosegue la nota che a fini energetici utilizzano sottoprodotti, residui e rifiuti, con benefici anche per l'ambiente. Oltretutto si tratta di un provvedimento di poco successivo a quello denominato 'Destinazione Italia', che ha eliminato i prezzi minimi garantiti sulla vendita dell'energia
e ha introdotto la rimodulazione al ribasso degli incentivi. Questo assurdo nuovo ostacolo allo sviluppo delle rinnovabili in Italia concludono Free e Agrinsieme si sta decidendo
proprio all'indomani degli ultimi dati allarmanti sui cambiamenti climatici forniti dalla rete internazionale di esperti del clima, l'Ipcc, e proprio mentre l'Unione Europea, dopo aver fissato precisi obiettivi per le rinnovabili da raggiungere entro il 2020, sta gia' programmando i nuovi
obiettivi al 2030, convinta che questa sia l'unica strada percorribile per contrastare i cambiamenti climatici".

(AGI) 

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