Valorizzare e tutelare attraverso la green economy i piccoli
comuni per creare nuovi posti di lavoro e rilanciare al tempo stesso
questi preziosi ma fragili territori.
Di questo si parlerà alla tavola
rotonda 'Piccoli comuni futuro green', organizzata da Legambiente per
domani alle 15 a Roma presso la sala conferenze del Dipartimento per gli
Affari Regionali, le Autonomie e lo sport. L'incontro vedrà esperti
del settore fare il punto sui piccoli comuni, parlare delle esperienze
green nelle isole e nell'Appennino e definire, infine, una piattaforma
di punti comuni su lavoro e aree interne per rilanciare queste aree.
L'evento apre la settimana di appuntamenti di 'Voler Bene all'Italia',
la festa nazionale della Piccola Grande Italia del 1 giugno promossa
dall'associazione ambientalista insieme a un vasto comitato promotore e
che quest'anno compie dieci anni. Alla tavola rotonda di 'Piccoli
Comuni, futuro green' prenderanno parte, tra gli altri, Maria Carmela
Lanzetta, ministro degli Affari regionali, Giuliano Poletti, ministro
del Lavoro, Vittorio Cogliati Dezza presidente di Legambiente e Ermete
Realacci, presidente commissione Ambiente della Camera. "In Italia sono
5.698 i piccoli comuni con meno di 5mila abitanti, ospitano oltre 10
milioni di persone, producono il 93% dei prodotti a marchio certificato
(Dop e Igp), investono sulle fonti rinnovabili e producono energia
pulita", ricorda Legambiente.
Anche se sono custodi
di gran parte dei tesori, delle identita' e delle tradizioni italiche, i
Piccoli comuni rischiano però di 'scomparire' a causa del cosiddetto
disagio insediativo, cioè dello spopolamento e dell'impoverimento di
vaste aree, soprattutto pedemontane, montane e insulari. Come e' emerso
dal rapporto Unioncamere e Legambiente "si tratta di un disagio dettato
non dalla geografia ma dalla mancanza di collegamento e reti
indispensabili ormai a governare lo sviluppo dei territori. I comuni del
disagio insediativo sono nel 95% dei casi territori con meno di 10 mila
abitanti (2.666 municipi, il 32,9% del totale dei comuni italiani, poco
densamente abitati, costituiti da case sparse, con alto numero di case
vuote (36% contro il 21% nazionale); sono comuni in cui si manifesta
piu' chiaramente una grave crisi demografica, con grave calo della
popolazione attiva (15-64 anni, -8,8%) e giovanile. E ora di cambiare
passo e investire sui piccoli comuni, luoghi strategici dove la green
economy unita alla bellezza di questi territori possono fare la
differenza".
(DIRE)
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