Nelle Marche
10% scuole in aree a elevato rischio idrogeologico
"Queste piogge hanno riproposto situazioni e criticità già note per
la loro ricorrenza". Così il Consigliere nazionale dei Geologi (Cng)
Piero Farabollini ha commentato le "bombe d'acqua" abbattutesi ieri
sulle Marche, e in particolare a Senigallia a testimonianza, ha detto,
del "disprezzo e violazione di ogni norma di pianificazione del
territorio". Un'emergenza che non riguarda solo le Marche, dove comunque
il 10% delle scuole ha sede in aree "a elevato rischio idrogeologico".
Qual è la causa? "Il territorio marchigiano ha proseguito Farabollini ha dovuto subire piu' volte, con sempre maggior frequenza, eventi
disastrosi legati a precipitazioni meteoriche considerate anomale, le
cosiddette 'bombe d'acqua', ma che di anomalo hanno solamente il fatto
che si ripropongono con tempi di ritorno molto più brevi rispetto al
passato, e non certo per la quantità di pioggia caduta. Con
l'aggravante degli scarsi interventi riguardo la pianificazione e
programmazione territoriale: fossi ostruiti, alvei dei fiumi
completamente pieni, alberi caduti, fossi demaniali in condizioni
pietose, fogne otturate da detriti. Inoltre per le strade erba alta 1
metro e mezzo, fossi di banchina inesistenti, tratti di scarpata a
rischio frana. Alla fragilità naturale del territorio, si sono sommati :
urbanizzazione selvaggia, scellerato consumo del suolo, disboscamenti
senza programmazione, quartieri costruiti negli alvei, disprezzo e
violazione di ogni norma di pianificazione". "Sono 6 milioni gli
italiani, secondo i dati del Rapporto Cresme-Cng, che vivono in aree
potenzialmente a elevato rischio idrogeologico, e ciononostante vengono
tagliati drasticamente i fondi per il rischio idrogeologico" ha concluso
Farabollini.
(ANSA)
Nessun commento:
Posta un commento