05/04/14

Riprendiamoci il Pianeta e Coltivar Condividendo per un mondo sostenibile

Si è svolta a Modena la conferenza pubblica di Riprendiamoci il Pianeta e Coltivar Condividendo per dire NO agli Ogm, in favore di un’agricoltura sostenibile e responsabile verso la vita.

Ieri sera, alla sala conferenze Giacomo Ulivi di Modena, Massimo Rodolfi, presidente dell’associazione RIP e Tiziano Fantinel di Coltivar Condividendo, hanno trattato un tema urgente, scegliere un’agricoltura familiare e biosostenibile.

La centralità dei valori umani e l’importanza di preservare la vita, così potremmo riassumere una bella serata in cui si è fatta chiarezza sulla reale possibilità di costruire un mondo libero dagli OGM, i relatori hanno parlato per circa due ore davanti ad una platea attenta e animata da vivo interesse sui temi trattati.

Una forte denuncia contro le multinazionali della morte, e una tirata d’orecchie verso chi ancora non è sensibile verso il rispetto e la cura del pianeta, in questi ultimi tempi si parla molto di intolleranze alimentari, senza però indagare veramente le cause che hanno prodotto un aumento esponenziale di casi di celiachia e di tumori.
Massimo Rodolfi ha le idee chiare in merito “siamo intollerante ai veleni, a ciò che non è naturale, alla devastazione che abbiamo prodotto ovunque nel mondo, nei ritmi biologici della vita della natura, dei nostri e dell’ambiente in cui viviamo, ci stanno preparando una cassa da morto in cui stiamo stretti”.

Il presidente dell’Associazione RIP ha parlato anche di complottismo e di multinazionali, affermando che al di la delle etichette date con disprezzo a chi cerca di difendere la vita come valore primario, è innegabile che ci sia un disegno e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, “stiamo distruggendo il pianeta e i mandanti sono le multinazionali e il nuovo ordine mondiale” ovvero quelle 85 persone che posseggono il 90% delle ricchezze mondiali.

Tiziano Fantinel, ha iniziato il suo intervento parlando dell’esperienza di Coltivar Condividendo e sottolineando l’importanza dello spirito che ha fatto nascere questo gruppo informale totalmente auto finanziato: la volontà di alcune persone di fare cose concrete, “mettere le mani nella terra e produrci il cibo” dice Fantinel che ha denunciato l’agricoltura intensiva che “ha rovinato il territorio”.

L’azione di recupero delle semente antiche di Coltivar Condividendo in pochi anni ha raccolto 40 varietà di fagioli, 20 di mais, 40 di cereali e molte piante, ma non solo, recuperare le semenze antiche significa anche riappropriarsi delle conoscenze legate all’agricoltura, contattando persone ma anche quegli scienziati usciti dal giro delle multinazionali.

Questi semi sono sostanzialmente illegali perchè la Comunità Europea, che porta avanti una politica orientata ad avere il avere massimo profitto e la massima resa, senza badare agli effetti collaterali, dice che non esistono, infatti, non essendo omogenei, non rientrano nei criteri di legge, il fatto è che, dice Fantinel “non lo sono perchè la loro naturalità li rende unici” il seme cambia e si adatta in base al clima e al territorio in cui viene coltivato, per questo prosegue “rischi di essere un terrorista”.

I semi naturali sono unici, “contengono la vita”, prosegue Fantinel, che denuncia la Monsanto come multinazionale che sta accumulando biodiversità per impadronirsene in favore di una agricoltura intensiva, basata come già sta avvenendo, sulla monocultura, e sulla massificazione degli OGM come modello, anche se, e i dati della FAO, dicono chiaramente che l’agricoltura familiare produce il 72% del cibo a livello mondiale mentre l’agricoltura intensiva, nonostante intercetti l’80% dei finanziamenti, produce meno cibo e di scarsa qualità.

Solo emancipandosi da un modello di agricoltura devastante perché distruttivo verso la biodiversità, possiamo tornare ad un livello qualitativo che garantisca la salute, non solo dell’ambiente ma anche delle persone.

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