Si è svolta a Modena la conferenza pubblica di Riprendiamoci
il Pianeta e Coltivar Condividendo per dire NO agli Ogm, in favore di
un’agricoltura sostenibile e responsabile verso la vita.
Ieri
sera, alla sala conferenze Giacomo Ulivi di Modena, Massimo Rodolfi,
presidente dell’associazione RIP e Tiziano Fantinel di Coltivar
Condividendo, hanno trattato un tema urgente, scegliere un’agricoltura
familiare e biosostenibile.
La centralità dei valori umani e
l’importanza di preservare la vita, così potremmo riassumere una bella
serata in cui si è fatta chiarezza sulla reale possibilità di costruire
un mondo libero dagli OGM, i relatori hanno parlato per circa due ore
davanti ad una platea attenta e animata da vivo interesse sui temi
trattati.
Una forte denuncia contro le multinazionali della
morte, e una tirata d’orecchie verso chi ancora non è sensibile verso il
rispetto e la cura del pianeta, in questi ultimi tempi si parla molto
di intolleranze alimentari, senza però indagare veramente le cause che
hanno prodotto un aumento esponenziale di casi di celiachia e di tumori.
Massimo
Rodolfi ha le idee chiare in merito “siamo intollerante ai veleni, a
ciò che non è naturale, alla devastazione che abbiamo prodotto ovunque
nel mondo, nei ritmi biologici della vita della natura, dei nostri e
dell’ambiente in cui viviamo, ci stanno preparando una cassa da morto in
cui stiamo stretti”.
Il presidente dell’Associazione RIP ha
parlato anche di complottismo e di multinazionali, affermando che al di
la delle etichette date con disprezzo a chi cerca di difendere la vita
come valore primario, è innegabile che ci sia un disegno e i risultati
sono sotto gli occhi di tutti, “stiamo distruggendo il pianeta e i
mandanti sono le multinazionali e il nuovo ordine mondiale” ovvero
quelle 85 persone che posseggono il 90% delle ricchezze mondiali.
Tiziano
Fantinel, ha iniziato il suo intervento parlando dell’esperienza di
Coltivar Condividendo e sottolineando l’importanza dello spirito che ha
fatto nascere questo gruppo informale totalmente auto finanziato: la
volontà di alcune persone di fare cose concrete, “mettere le mani nella
terra e produrci il cibo” dice Fantinel che ha denunciato l’agricoltura
intensiva che “ha rovinato il territorio”.
L’azione di recupero
delle semente antiche di Coltivar Condividendo in pochi anni ha raccolto
40 varietà di fagioli, 20 di mais, 40 di cereali e molte piante, ma non
solo, recuperare le semenze antiche significa anche riappropriarsi
delle conoscenze legate all’agricoltura, contattando persone ma anche
quegli scienziati usciti dal giro delle multinazionali.
Questi
semi sono sostanzialmente illegali perchè la Comunità Europea, che porta
avanti una politica orientata ad avere il avere massimo profitto e la
massima resa, senza badare agli effetti collaterali, dice che non
esistono, infatti, non essendo omogenei, non rientrano nei criteri di
legge, il fatto è che, dice Fantinel “non lo sono perchè la loro
naturalità li rende unici” il seme cambia e si adatta in base al clima e
al territorio in cui viene coltivato, per questo prosegue “rischi di
essere un terrorista”.
I semi naturali sono unici, “contengono la
vita”, prosegue Fantinel, che denuncia la Monsanto come multinazionale
che sta accumulando biodiversità per impadronirsene in favore di una
agricoltura intensiva, basata come già sta avvenendo, sulla monocultura,
e sulla massificazione degli OGM come modello, anche se, e i dati della
FAO, dicono chiaramente che l’agricoltura familiare produce il 72% del
cibo a livello mondiale mentre l’agricoltura intensiva, nonostante
intercetti l’80% dei finanziamenti, produce meno cibo e di scarsa
qualità.
Solo emancipandosi da un modello di agricoltura
devastante perché distruttivo verso la biodiversità, possiamo tornare ad
un livello qualitativo che garantisca la salute, non solo dell’ambiente
ma anche delle persone.
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