Il 73% si
dice preoccupato per inceneritori e discariche di rifiuti
Poco meno di metà della popolazione (45%) nel 2012
ha dichiarato di interessarsi alle tematiche ambientali. Lo rileva
l'Istat sottolineando che nell'ambito di questo sottoinsieme 85
cittadini su 100 lo fanno seguendo programmi televisivi e radiofonici,
54 su 100 leggendo i giornali. Sono poco frequenti le modalità di
partecipazione attiva: tra i cittadini che si interessano, assistono a
conferenze su temi ambientali cinque su 100; aderiscono ad iniziative
delle associazioni ambientaliste tre su 100 e si iscrivono alle
associazioni due su 100. I cittadini ritengono che la salvaguardia
ambientale debba essere assicurata soprattutto dai cittadini stessi e
dalle istituzioni, entrambi indicati da circa il 70% delle persone.
Minore rilevanza viene attribuita al contributo delle imprese (30%
circa). A distanza di quasi 15 anni, si attenua la percezione da parte
dei cittadini del rischio ambientale a livello locale: l'incidenza di
individui che esprimono timori per la vicinanza all'abitazione di
impianti potenzialmente nocivi è in leggero calo rispetto al 1998 per
tutti i tipi di impianto (ad eccezione dei ripetitori radio-TV e
telefonici).Secondo
l'istituto di statistica, il 73% dei cittadini indica inceneritori e
discariche di rifiuti come impianti la cui prossimità all'abitazione
desta preoccupazione; poco più del 40% indica industrie petrolifere e/o
petrolchimiche e industrie chimiche e/o farmaceutiche. Le
preoccupazioni della popolazione si indirizzano soprattutto verso
l'inquinamento atmosferico (indicato dal 52% dei cittadini), la
produzione e lo smaltimento dei rifiuti e i cambiamenti climatici
(entrambi 47%), l'inquinamento delle acque (38%). Rispetto al 1998, la
propensione della popolazione ad adottare comportamenti attenti
all'ambiente cresce solo lievemente, ad eccezione della quota di
individui attenti al risparmio di acqua (dal 54% al 68%). I cittadini
che risiedono nelle ripartizioni settentrionali (nel Nord-Est in
particolare) hanno piu' frequentemente comportamenti attenti
all'ambiente, e si interessano maggiormente alle tematiche ambientali. Al crescere del titolo di studio,
prosegue Istat, aumenta la quota di individui che si interessano
all'ambiente e che, nel farlo, praticano modalita' attive di
partecipazione, che esprimono preoccupazione per i problemi ambientali e
che hanno comportamenti più attenti. Nel 2012 sono 14,2 su cento le
famiglie che dichiarano di non effettuare la raccolta differenziata per
nessuna tipologia di rifiuto (nel 1998 erano 36,6) mentre, tra quante
dichiarano di effettuarla, il numero medio di tipologie di rifiuti
raccolti aumenta da circa 2,7 a 4,9. Permangono forti divari
territoriali nel contributo delle famiglie alla raccolta differenziata,
con una partecipazione superiore alla media nella ripartizione
nord-orientale (in particolare Trentino-Alto Adige, provincia autonoma
di Trento e Veneto) e inferiore in quella meridionale (soprattutto in
Calabria e Sicilia).
(ilVelino/AGV
NEWS)
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