Ok a proposta manca: "scelta di sobrietà ed efficienza"
L'assemblea degli azionisti di Hera, riunitisi oggi a Bologna, ha approvato una riduzione dei compensi fissi destinati ai 14 componenti del Consiglio di amministrazione: si passa da 50.000 a 40.000 euro. La proposta è passata con l'83,6% dei voti favorevoli, il 15,75% di contrari ed uno 0,6% di astenuti. La proposta è stata avanzata da Daniele Manca, primo cittadino di Imola e presidente del patto di sindacato della multiutility. Proseguendo nel trend che ha già visto "una progressiva riduzione dei compensi", dichiara Manca, questa proposta si inserisce in una fase in cui "il nostro sistema puo' dare un contributo di sobrieta'", tenendo conto della gia' approvata riduzione del numero di componenti il board. Una scelta di "sobrietà ed efficienza", ribadisce Manca, che conferma una "governance di qualita'" all'interno della multiutility. Ai 50.000 euro di compensi fissi, ad oggi, si aggiungono 25.000 euro per la partecipazione a comitati: materia di competenza del Cda (al pari dei compensi di presidente e amministratore delegato) che, alla prossima riunione, dovrebbe operare anche in questo caso un taglio di 5.000 euro. Compensi fissi e compensi per la partecipazione a comitati non comprendono il rimborso delle spese fisse affrontate nell'esercizio della funzione di consigliere, ad esempio il rimborso del carburante. La riduzione dei compensi non soddisfa Vittorio Balestrazzi, piccolo socio della multiutility, ex consigliere comunale del M5s ed aspirante sindaco di Modena con una lista civica: la sua proposta e' di equiparare i compensi del Cda ai gettoni di presenza che spettano ai consiglieri comunali della città più grande servita da Hera, cioè Bologna. Per Andrea Caselli, portavoce dei comitati Acqua bene comune che stamattina ha partecipato alla manifestazione contro la partecipazione di Hera ad un progetto di centrale a carbone in Calabria, i compensi del Cda andavano "almeno dimezzati".
(DIRE)
Nessun commento:
Posta un commento