La Cassazione li condannò a tre anni e sei mesi, per loro standing
ovation al Congresso del sindacato autonomo di Polizia. Pansa:
'Comportamento offensivo'. Alfano: 'Gesto gravissimo'
Circa
cinque minuti di applausi e delegati in piedi alla sessione pomeridiana
del Congresso nazionale del Sap, il sindacato autonomo di Polizia, per
tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del
18enne Federico Aldrovandi durante un controllo il 25 settembre del 2005
a Ferrara: Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani.
I tre
agenti presenti al congresso del Sa, sono stati condannati dalla Corte
di Cassazione il 21 giugno del 2012 per eccesso colposo in omicidio
colposo a tre anni e sei mesi, tre anni dei quali coperti dall'indulto.
Oltre ai tre poliziotti presenti al congresso riminese, nel caso
Aldrovandi era coinvolta anche un'altra poliziotta, Monica Segatto. I
quattro hanno trascorso alcuni mesi in carcere.
"E' terrificante, mi si rivolta lo stomaco" ha detto a caldo Patrizia Moretti, madre di Federico. "Cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli? E' estremamente pericoloso".
Matteo Renzi le ha telefonato per esprimerle solidarietà per "l'indegna vicenda" accaduta al congresso del Sap. Alla solidarietà del premier si sono associati i vicesegretari del Pd, Deborah Serracchiani e Lorenzo Guerini, che hanno espresso totale vicinanza alla signora Patrizia.
Il capo dello polizia Alessandro Pansa esprime "vicinanza e solidarietà" alla madre di Federico Aldrovandi "non riconoscendosi in alcun modo in comportamenti che trova gravemente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell'operato delle donne e degli uomini della polizia".
Per il ministro dell'Interno, Alfano, "Gli applausi sono un gesto gravissimo e inaccettabile che offende la memoria di un ragazzo che non c'è più e rinnova il dolore della sua famiglia. Applausi che danneggiano la polizia e il suo prestigio".
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