01/03/14
Terra fuochi:Legambiente, in 2 anni circa 6000 roghi tossiciIl treno verde a Caserta: troppe ritardi nelle bonifiche
Nessuna attività di bonifica svolta per il 74% dei 2000 siti contaminati situati sul Litorale Domitio Flegreo e nell'Agro Aversano, mentre solo per lo 0,2% sono stati svolti o sono in corso gli interventi di bonifica.
Lo denuncia il dossier di Legambiente ''Le bonifiche in Italia: chimera o realtà?'', presentato oggi a Caserta nel convegno 'La bonifica dell'ex-Sin (Sito di interesse nazionale) Litorale Domitio Flegreo e Agro Aversano: dalla Terra dei fuochi alla Terra felix'. L'appuntamento rientra nel programma del Treno Verde 2014 di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, lo storico convoglio ambientalista che fino a lunedì 3 marzo sarà in sosta al binario 6 della stazione centrale di Caserta. La ''Terra dei fuochi'' è parte del sito inquinato più vasto denominato Litorale Domitio Flegreo e Agro Aversano; fu uno dei primi 15 Sin con 77 comuni delle province di Napoli (28) e Caserta (49) per una superficie complessiva di circa 1.800 Km quadrati, pari a oltre il 13% del territorio regionale - inseriti nel programma nazionale di bonifica nel 1998 ed è diventato lo scorso anno in modo del tutto incomprensibile un Sir, ovvero un sito di interesse regionale, grazie al decreto del Ministero dell'ambiente dell'11 gennaio 2013 che lo ha declassificato con il benestare della Regione Campania. Contro questo decreto Legambiente ha presentato ricorso al Tar del Lazio.
''Sconcertanti'' per Legambiente sono anche i dati relativi al fenomeno Ecomafie,causa principale dell'inquinamento ambientale, che non rivelano alcun decremento rispetto al 1994, anno in cui per la prima volta furono denunciati da Legambiente gli interessi della criminalità nel traffico e nello smaltimento dei rifiuti urbani e tossici, spesso proveniente dal Nord-Italia come hanno accertato numerose inchieste giudiziarie: tra il 2012 e il 2013 ci sono stati oltre 6.000 roghi tossici, sono circa 2.000 i siti potenzialmente contaminati individuati dall'Arpa, 33 le inchieste per criminalita' organizzata e traffico di rifiuti dal 2001 ad oggi. In ventidue anni sono stati smaltiti nella Terra dei Fuochi, si legge nel dossier, tra la provincia di Napoli e di Caserta, circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. Un vero e proprio disastro ambientale realizzato "scientificamente" dalla camorra dei rifiuti. E ora i clan guardano con appetito alle bonifiche. ''Sulle bonifiche serve elevare ai massimi livelli la rete dei controlli per evitare che al danno ambientale e sanitario si aggiunga la beffa che chi ha inquinato, e cioè le ecomafie con le loro societa' di comodo, entrino nel ricco business delle bonifiche ambientali commenta Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania i segnali inquietanti ci sono già tutti e la strategia criminale è chiara. Ora serve mettere in campo una strategia di contrasto che attivi i sensori di tutti gli investigatori attivi contro le ecomafie ma anche di tutte le stazioni appaltanti di opere di risanamento ambientale delle regioni a tradizionale presenza mafiosa ma anche del centro-nord Italia''. ''Questa drammatica vertenza e' entrata finalmente anche nell'agenda della politica nazionale con la recente approvazione in via definitiva di un decreto ad hoc dichiara Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente il testo poteva essere migliorato cosa che, invece, non è stata fatta. Per rendere più efficace e concreta la procedura di risarcimento e risanamento del danno ambientale si poteva istituire un Superfund nazionale su modello di quello americano, istituito nel 1980 e finanziato dalle industrie produttrici di rifiuti speciali e pericolosi. Restano, inoltre, forti perplessità sull'utilizzo per le bonifiche di quegli stessi fondi comunitari destinati allo sviluppo della Campania''.(ANSA)
Pubblicato da
Alessandro Bratti
alle
22:02
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