Regione
Galletti: tutelarlo protegge paese da dissesto idrogeologico
La
crisi non frena il consumo di suolo. Lo
dimostrano i dati presentati oggi dall'
Ispra durante il convegno '
Il
consumo di suolo in Italia', oggi a Roma. In 3 anni divorata un'area
come tre capoluoghi di Regione. Non accenna a diminuire anche nel 2012
la superficie di territorio consumato: "ricoperti negli ultimi 3 anni
altri 720 km quadrati, 0,3 punti percentuali in più rispetto al 2009,
un'area pari alla somma dei comuni di Milano, Firenze, Bologna, Napoli e
Palermo. In termini assoluti si è passati da poco più di 21.000 km
quadrati del 2009 ai quasi 22.000 km quadrati del 2012, mentre in
percentuale è ormai perso irreversibilmente il 7,3% del nostro
territorio". Il ministro Galletti "Difendere il suolo dalle
aggressioni indiscriminat spiega il
ministro dell'Ambiente Gian Luca
Galletti significa tutelare non solo una risorsa economica strategica,
ma anche proteggere il Paese dalla minaccia del dissesto idrogeologico
che, proprio a causa dell'uso dissennato del territorio, spesso ha
conseguenze gravissime, soprattutto in termini di perdita di vite
umane". Per questo il Rapporto dell'Ispra, "assume particolare rilievo: è la dimostrazione che in Italia esiste un sistema pubblico in grado di
assicurare elevati standard di qualità nel monitoraggio dell'ambiente e
di rendere disponibile una base informativa utile alla valutazione del
fenomeno"
Continua il rapporto dell'Ispra: Non
rallenta la velocità con cui si perde terreno. La perdita di suolo
"continua a procedere al ritmo di 8 m quadri al secondo". Ma non è solo
colpa dell'edilizia, spiega l'Ispra, si consuma suolo, a discapito
delle aree naturali e agricole, anche costruendo infrastrutture che
"insieme agli edifici ricoprono quasi l'80% del territorio artificiale".
Forti impatti sui cambiamenti climatici. La cementificazione "ha
comportato dal 2009 al 2012 l'immissione in atmosfera di 21 milioni di
tonnellate di CO2 per un costo complessivo stimato intorno ai 130
milioni di euro". A livello regionale "Lombardia e Veneto, con oltre
il 10% mantengono il primato nazionale della copertura artificiale,
mentre Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia si collocano
tutte tra l'8 e il 10%". I comuni piu' cementificati "Rimangono Napoli
(62,1%), Milano (61,7%), Torino (54,8%), Pescara (53,4%), Monza
(48,6%), Bergamo (46,4%) e Brescia (44,5%)".
(DIRE)
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