23/03/14

Sociale/Camera: Inquinamento, avviato esame normativa comunitaria

Avviato il 18 marzo in commissione Ambiente della Camera l'esame di un pacchetto presentato nel dicembre del 2013 dalla Commissione europea per rafforzare gli strumenti a disposizione per migliorare la qualita' dell'aria.


Il pacchetto è costituito da una proposta di decisione sull'emendamento al protocollo del 1999 in materia di acidificazione; una comunicazione recante il programma europeo per la qualità dell'aria; una proposta di direttiva per la limitazione delle emissioni originate da impianti di combustione medi e una proposta di direttiva per la riduzione delle emissioni nazionali di alcune sostanze inquinanti. Il relatore Alessandro Bratti (Pd), ha citato alcuni dati riportati nel documento di lavoro che accompagna il pacchetto, che quantificano in oltre 400 mila unità all'anno il numero dei decessi attribuiti all'inquinamento atmosferico e nel 62% la superficie dei Paesi dell'UE esposta all'eutrofizzazione.
I costi esterni in termini di impatto sulla salute vengono stimati tra 330 e 940 miliardi di euro. I danni economici diretti comprendono 15 miliardi di euro per le giornate lavorative perse, 4 miliardi di euro di spese sanitarie, 3 miliardi di euro di perdite di resa delle colture e 1 miliardo di euro di danni agli edifici.?Quanto alla qualità dell'aria in Italia, nel recente Annuario dei dati ambientali 2012 dell'ISPRA (diffuso lo scorso luglio) viene sottolineato che la qualità dell'aria, seppur migliorata, resta un'emergenza per gli elevati livelli di alcuni inquinanti. La Commissione europea - ha spiegato il relatore non manca di richiamare alcuni progressi registrati tra il 1990 e il 2010, con particolare riguardo alla riduzione del fenomeno delle piogge acide nell'UE (acidificazione), tuttavia, continuano a registrarsi ritardi e inadempimenti nell'applicazione della normativa, per cui un terzo della ''zone di gestione della qualità dell'aria'' dell'UE supera i limiti fissati per il particolato (PM10) e un quarto quelli per il biossido di azoto (NO2). I fattori di maggiore criticita' sono individuati nei veicoli diesel; nella combustione di carburanti solidi domestici, specie nelle zone in cui non si verifica una efficace dispersione; nello scarso coordinamento tra l'azione nazionale e locale e alla carenza di capacità a livello regionale e locale; nel settore agricolo, responsabile del 90% delle emissioni di ammoniaca e principale fattore di eutrofizzazione. L'obiettivo strategico di lungo termine è raggiungere livelli di qualità dell'aria che non comportino impatti negativi significativi, nè rischi per la salute umana e l'ambiente. Secondo il relatore si tratta di un pacchetto estremamente importante che si propone obiettivi ambiziosi, che per essere realizzati richiedono politiche coerenti da parte delle autorita' competenti dei vari livelli di governo dei diversi Paesi membri e che potranno risultare tanto piu' realistici se saranno condivisi a livello internazionale con i maggiori paesi inquinanti. Per questo ha suggerito di avviare un breve ciclo di audizioni per acquisire dati ed elementi di valutazione accurati.

(ASCA)

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