lo afferma Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commentando l'avvio dell'esame della legge sui piccoli comuni di cui è primo firmatario. "La legge spiega nasce per difendere le identità custodite dai nostri centri minori, ma non necessariamente le entità amministrative che li rappresentano. Non è dunque contraria a priori alle unioni se queste garantiscono servizi di qualità per i cittadini e razionalizzazione dei costi per i contribuenti"."Fra le misure previste dal disegno di legge che propone Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali prosegue Realacci l'introduzione di agevolazioni sull'affitto nei nostri centri minori, la promozione della cablatura e della banda larga, garantire la presenza e la qualità di servizi indispensabili come sanità, trasporti, istruzione, servizi postali, il recupero dei centri storici e la tutela del patrimonio ambientale. I comuni potranno poi promuovere i prodotti tipici locali e indicare anche nella cartellonistica stradale le produzioni tipiche. Prevista anche la riforma del sistema di governo di queste aree e per l'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ambientali. Il sottosegretario all'Economia, Legnini, intervenendo nel corso della seduta ha inoltre proposto di incrociare l'esame della legge sui Piccoli Comuni anche con il dibattito sull'allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità interno".
(9Colonne)
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