"Provato nesso tra emissioni e aumento patologie popolazione"
"Soddisfazione
per la sentenza" del tribunale di Rovigo, che ha condannato in primo
grado di giudizio i vertici Enel sul funzionamento della centrale
termoelettrica di Porto Tolle, è stata espressa dalle associazioni
ambientaliste Greenpeace, Legambiente e Wwf.
I giudici,
dicono Greenpeace, Legambiente e Wwf in una nota, hanno "riconosciuto
ciò che denunciamo da anni, ossia che la centrale di Porto Tolle ha
continuato a funzionare in mancanza delle autorizzazioni
ambientali, causando gravi danni alla salute della popolazione residente
e all`ambiente. Ora il nesso tra le emissioni di quella centrale e
l'aumento di patologie nella
popolazione locale appare provato,
come pure l'impatto sul fragile ecosistema del Delta del Po che ospita
l'impianto; ed Enel sarà chiamata a rifondere danni per 3,6 miliardi di
euro".
31/03/14
Enel Porto Tolle, ambientalisti: bene sentenza, ora basta carbone
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Alessandro Bratti
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19:33
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Corriere - Onu: il mondo non è preparato al clima che cambia
Acidificazione degli oceani, biodiversità a rischio. Spostamenti di
popolazioni e conflitti a causa di diminuzione raccolti, alluvioni e
sviluppo di malattie
La parola «rischio» viene usata in media 5,5 volte a pagina in un rapporto di 49 pagine. Se nel rapporto precedente del 2007 il livello di rischio più elevato era segnalato in rosso (alto), ora si è aggiunto un colore: il porpora (rischio elevatissimo). Se il mondo non avesse ancora sufficientemente chiaro il baratro verso cui sta correndo (anzi, accelerando) lo ricorda il nuovo rapporto scientifico dell’Onu. Se non siamo in grado di tagliare le emissioni di gas serra, i cambiamenti climatici, che sono già in atto in tutto il pianeta, causeranno una serie di problemi che saranno amplificati dal fatto che il mondo non è preparato ad affrontarli. «Solo decisioni rapide e coraggiose potranno evitare la catastrofe», ha commentato il segretario di Stato americano, John Kerry.Ipcc
Il rapporto dell’Ipcc
(Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici), l’organismo dell’Onu che analizza il riscaldamento globale, ha reso noto lunedì 31 marzo a Yokohama lo studio (Summary for Policymakers) del Quinto rapporto sul clima, i cui dati complessivi erano stati diffusi a Stoccolma alla fine dello scorso settembre. L’Ipcc però non vede tutto negativo: ricorda che ci sono opportunità di risposta adeguata, anche se difficili da gestire se il riscaldamento dovesse arrivare a livelli molto alti.
La parola «rischio» viene usata in media 5,5 volte a pagina in un rapporto di 49 pagine. Se nel rapporto precedente del 2007 il livello di rischio più elevato era segnalato in rosso (alto), ora si è aggiunto un colore: il porpora (rischio elevatissimo). Se il mondo non avesse ancora sufficientemente chiaro il baratro verso cui sta correndo (anzi, accelerando) lo ricorda il nuovo rapporto scientifico dell’Onu. Se non siamo in grado di tagliare le emissioni di gas serra, i cambiamenti climatici, che sono già in atto in tutto il pianeta, causeranno una serie di problemi che saranno amplificati dal fatto che il mondo non è preparato ad affrontarli. «Solo decisioni rapide e coraggiose potranno evitare la catastrofe», ha commentato il segretario di Stato americano, John Kerry.Ipcc
Il rapporto dell’Ipcc
(Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici), l’organismo dell’Onu che analizza il riscaldamento globale, ha reso noto lunedì 31 marzo a Yokohama lo studio (Summary for Policymakers) del Quinto rapporto sul clima, i cui dati complessivi erano stati diffusi a Stoccolma alla fine dello scorso settembre. L’Ipcc però non vede tutto negativo: ricorda che ci sono opportunità di risposta adeguata, anche se difficili da gestire se il riscaldamento dovesse arrivare a livelli molto alti.
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Alessandro Bratti
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Rifiuti. Decreto Raee pubblicato in GU, in vigore dal 12 aprile ReMedia: bene innovazioni, in 5 anni arrivare a 16 kg/ab all'anno
Il decreto che recepisce la direttiva europea Raee (2012/19/Eu), approvato lo scorso 14 marzo dal Consiglio dei ministri, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ed entrerà in vigore dal prossimo 12 Aprile.
Lo comunica ReMedia, fra i principali Sistemi collettivi italiani no-profit per la gestione eco-sostenibile dei Raee, dei rifiuti da impianti fotovoltaici e delle pile e accumulatori esausti, esprimendo grande soddisfazione per la pubblicazione. "Il lavoro svolto in questi mesi per recepire la direttiva europea sui Raee ha portato importanti innovazioni che mirano al miglioramento complessivo del Sistema commenta Danilo Bonato, direttore generale di ReMedia in soli 5 anni dovremo crescere da 4 kg annui di Raee raccolti per abitante ad almeno 16 kg e il modello 'all actors' (che nella gestione dei Raee affianca ai sistemi collettivi dei produttori gli operatori accreditati del settore, ndr) offre l'opportunità al canale informale di contribuire al raggiungimento di questo impegnativo traguardo. In tale percorso sarà pero' determinante la capacità di controllare la qualià del trattamento, il rispetto degli standard e il raggiungimento dei target di recupero per garantire una gestione trasparente ed efficace dei rifiuti tecnologici".
(DIRE)