31/01/14
Nucleare, Orlando dà via libera ai criteri per il deposito unico
Torniamo a parlare di nucleare in Italia e più precisamente di rifiuti radioattivi dato che il ministro dell’ambiente Andrea Orlando ha da poco dato via libera alla pubblicazione dei criteri per l’individuazione delle aree in cui creare il deposito nazionale per tale genere di rifiuti pericolosi.
Okay dal ministro Andrea Orlando alla pubblicazione dei criteri redatti dall’Ispra per l’individuazione del luogo dove far sorgere il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. La pubblicazione di tali criteri risponde a necessità di “trasparenza e informazione del pubblico”. La guida tecnica dell’Ispra rappresenta un primo, fondamentale passo verso la realizzazione del grande deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari, deposito che, ammette Orlando, ha tempi di creazione non certo brevi. Come ha spiegato il ministro La creazione del deposito unico deve essere realizzato con i più elevati standard di sicurezza e nel sito più idoneo [...] [con] la giusta rilevanza alla tutela della salute e dell’ambiente; pur consapevoli del fatto che i tempi tecnici non saranno comunque brevissimi.
Il ministro dell’ambiente ha inoltre sottolineato nella sua audizione nelle commissioni Ambiente e Industria riunite al Senato, che l’articolo 4 comporterà modifiche tali da permettere l’adeguamento del dlgs 31/2010, che verte sui sistemi di stoccaggio dei rifiuti nucleari, con tutto quanto ciò possa comportare in termini, in primo luogo, di sicurezza. È iniziato quindi l’iter per la definizione del luogo dove verrà costruito il deposito nazionale unico per questo tipo particolarmente pericoloso di rifiuti, un luogo che, una volta definito, non è difficile prevedere che avrà un seguito di polemiche e proteste da parte dei cittadini della zona.
Il ministro Andrea Orlando ci ha tenuto a precisare che
L’intento del governo è di evitare oneri indebiti alle prossime generazioni che possono derivare da una gestione poco efficiente o poco sicura dei rifiuti e del combustibile nucleare.
Pubblicato da
Alessandro Bratti
alle
12:54
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