03/12/13
Rifiuti: Hera, futuro green economy è in filiera riciclo
In Europa valore aggiunto oltre 7 miliardi con 174mila addetti
Trasformare i rifiuti da problema a risorsa. Per premiare gli sforzi di cittadini e amministratori pubblici nella raccolta differenziata è fondamentale dotarsi di una filiera del riciclo che permetta di re-immettere sul mercato le materie prime seconde, cioè "rigenerate". E' questa la direzione nella quale si sta muovendo l'Europa scommettendo sul recupero come settore chiave della green economy. I dati sono sintetizzati nell'ultimo Dossier Hera dedicato alle filiere del recupero (da oggi on line su www.gruppohera.it/dossier). Nel 2009, in Europa, il valore aggiunto prodotto dalle oltre 18mila imprese attive è stato di oltre 7 miliardi, con oltre 174mila addetti. E ad oggi, le cifre sono sicuramente piu' alte visti gli investimenti fatti da molti paesi, Germania in testa. Secondo una stima di Remedia no dei principali sistemi collettivi italiani per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche il potenziamento del recupero delle materie seconde potrebbe portare alla creazione in Europa fino a 2,8 milioni di nuovi posti di lavoro. Un mercato, quello delle materie prime seconde, che ha ormai una dimensione globale. L'export mondiale dei principali materiali, stando ai dati del rapporto promosso da Fise-Unire, ha raggiunto fatturati da 90 miliardi, mettendo in commercio oltre 200 milioni di tonnellate. Con una domanda concentrata nei paesi delle economie emergenti (soprattutto Brics e Asia in generale con la Cina capofila) ed un'offerta in quelli occidentali (Europa e Usa, principalmente). Ed è proprio grazie all'export che è possibile sostenere gli alti livelli di raccolta. Vantaggi economici che si sommano a quelli per l' ambiente: in Europa, la propensione al riciclo dei rifiuti urbani tra il 2001 e il 2010 ha infatti ridotto del 56% le emissioni di gas serra. Ma si può fare di piu': se infatti la media del riciclo in Europa e' (dati 2010) del 42%, nei singoli Paesi si passa dal 33% dei rifiuti raccolti in maniera differenziati avviato effettivamente al recupero in Italia, al 70% dell'Austria e al 62% di Belgio e Germania. E anche nel nostro Paese la situazione è variabile: nel 2012 sul territorio gestito da Hera in Emilia-Romagna, ad esempio, il 93,5% di quanto raccolto con la differenziata è stato recuperato; nel primo semestre del 2013, la raccolta differenziata ha raggiunto il 53,7% del totale. Sulla filiera del riciclo, dalla multiutility sono stati investiti 50 milioni. Tra le principali linee di intervento la selezione a lettori ottici dei rifiuti differenziati 'secchi'; e i biodigestori anaerobici.
(ANSA).
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