Oltre
il 65% degli imballaggi viene avviato a riciclo, il 43% degli scarti
urbani ancora smaltito in discarica
L'industria del riciclo rifiuti, nonostante l'impatto della crisi dei
mercati internazionali e dei consumi, continua a crescere (nel 2012 +2%
vs 2011 nel tasso di riciclo imballaggi) e a sostenere settori
industriali (siderurgia, tessile, mobili, carta, vetro) strategici per
il nostro Paese. Occorre però promuovere il riciclo dei rifiuti
attraverso misure omogenee sull'intero territorio nazionale e ridurre
significativamente l'attuale percentuale di smaltimento in discarica
(43% dei rifiuti urbani), adeguando il quadro normativo a quanto
previsto in sede europea (Direttiva quadro 98/2008/CE) con la reale
applicazione della priorità del riciclo di materia rispetto ad altre
forme di gestione. Sono queste le principali indicazioni emerse dalla
presentazione dello studio annuale "L'Italia del Riciclo", il Rapporto
promosso da Fise Unire (l'Associazione di Confindustria che rappresenta
le aziende del recupero rifiuti) e dalla Fondazione per lo Sviluppo
Sostenibile, tenutasi stamane nel corso di un convegno in settimana a
Roma presso la Sala Conferenze di Piazza Montecitorio. Nel 2012,
nonostante la drastica riduzione dei consumi delle famiglie e della
produzione industriale (-6,3%), il riciclo degli imballaggi ha
registrato una crescita complessiva (+0,5% in termini assoluti e +2% vs
2011 nel rapporto riciclo/immesso a consumo) che attesta la capacita' di
tenuta del settore, sia pur tra le mille difficoltà dell'attuale
congiuntura: 7,546 milioni di tonnellate contro le 7,511 del 2011 e le
7,346 del 2010.
Oltre il 65%
degli imballaggi viene avviato a riciclo, il 43% degli scarti urbani
ancora smaltito in discarica L'incremento appare evidente in tutte le
filiere con punte d'eccellenza nei comparti tradizionali, quali carta
(84%), acciaio (75%) e vetro (71%) ed è ancora più significativo in
quanto in molti di questi settori è avvenuto a fronte di una decisa
contrazione dell'immesso a consumo. Evidenziano un deciso sviluppo anche
filiere del recupero diverse da quelle relative agli imballaggi, quali
il tessile (+20% vs 2010 con 96.700 tonnellate di raccolta
differenziata) e la frazione organica (4,5 milioni di tonnellate
recuperate). Tra i risultati positivi spicca anche il primato europeo
del nostro Paese per il reimpiego dei materiali ottenuti dalla
demolizione dei veicoli a fine vita e il secondo posto per il loro
riciclo. Nonostante questi dati incoraggianti, l'Italia sconta ancora
oggi un grave ritardo rispetto alle altre nazioni Ue: il Belpaese
conferisce in discarica circa il 43% dei rifiuti urbani, in diverse
Regioni anche oltre l'80%, a fronte di altri Paesi europei (Austria,
Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia) che, dopo aver
portato il riciclo a livelli molto elevati e destinato una quota
significativa al recupero energetico, hanno superato il ricorso allo
smaltimento in discarica.
Oltre
il 65% degli imballaggi viene avviato a riciclo, il 43% degli scarti
urbani ancora smaltito in discarica Lo studio evidenzia come ancora
molta strada resti da percorrere per la piena attuazione di una
"societa' del riciclo" e come gli attuali pur buoni livelli e capacita'
di riciclo abbiano margini di miglioramento, soprattutto in alcuni
comparti quali il riciclaggio della gomma, dei rifiuti elettronici,
della frazione tessile e degli inerti da costruzione e demolizione. Per
raggiungere obiettivi più ambiziosi il settore necessita di regole
chiare e applicabili e soprattutto di condizioni omogenee e ragionevoli
tempi di rilascio delle autorizzazioni ambientali. E' necessario,
affermano le Associazioni promotrici del Rapporto, che il Governo
sostenga una seria politica di supporto allo sviluppo del riciclo dei
rifiuti che lo renda effettivamente competitivo in tutte le filiere, sia
sull'uso di materie prime vergini, sia sul recupero energetico; tale
risultato si può centrare prevedendo idonei strumenti economici, quando
necessari, valorizzando l'utilizzo di impianti di recupero di
prossimita' (ove possibile), disincentivando lo smaltimento in discarica
rendendolo piu' costoso e promuovendo al contempo la qualificazione
delle aziende del settore e dei prodotti ottenuti con materiali
riciclati.
Oltre il 65% degli
imballaggi viene avviato a riciclo, il 43% degli scarti urbani ancora
smaltito in discarica "Nonostante i difficili anni di crisi ha
evidenziato Corrado Scapino, Presidente di Unire, il settore del
recupero rifiuti si conferma un sistema dinamico, almeno per quanto
riguarda le imprese e gli organismi di gestione che lo coordinano, che
ha mostrato nel tempo una buona capacità di adattamento e
riorganizzazione in vista del raggiungimento di nuovi obiettivi.
Purtroppo, continuiamo a riscontrare il mancato rispetto della gerarchia
di gestione dei rifiuti, che vede il riciclo prioritario rispetto ad
altre forme di gestione, e che deve realizzarsi attraverso atti,
regolamentazioni, strumenti ed iniziative concrete, sia a livello
centrale che locale. In tale ottica, occorre in primis attivare nuove
leve per stimolare il mercato dei materiali riciclati, anche attraverso
politiche di green public procurement che in Italia, a differenza di
altri Paesi, stentano a decollare". "Il Rapporto annuale l'Italia del
Riciclo, giunto alla sua quarta edizione, è ormai diventato un
appuntamento di tutte le filiere per fare il punto non solo di settore,
ma dell'intero comparto", ha affermato Edo Ronchi, Presidente della
Fondazione per lo Sviluppo sostenibile. Anche il riciclo ha risentito
della crisi che nel 2012 ha colpito, e continua anche quest'anno a
colpire, il Paese: le imprese del riciclo piu' forti hanno reagito bene
alla crisi, ma non poche di quelle piccole e meno robuste hanno chiuso.
Ma questo Rapporto fa intravedere anche i potenziali di sviluppo del
riciclo, in vari settori: potenziali che potrebbero contribuire alla
ripresa economica del Paese se si riuscissero a superare le barriere
(normative, gestionali, di mercato, nonche' relative alla disponibilita'
del credito) che ostacolano lo sviluppo di quello che è un settore
strategico per una green economy".
(ilVelino/AGV NEWS)
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