Il
Professore in campo: "Vado a votare perchè la democrazia è a rischio,
il bipolarismo va difeso"
Alla
vigilia delle primarie per la segreteria Pd, il sindaco di Firenze
Matteo Renzi avvisa l'esecutivo guidato da Enrico Letta che sulla
riforma elettorale deve lasciare spazio al Parlamento: "Che c'entra il
governo?". La riforma rimarca il sindaco di Firenze parlando col
Corriere della Sera "la fa il Parlamento partendo da una proposta che
farà il Pd". Quanto alle condizioni poste dal nuovo centrodestra, Renzi
dice no a ogni diritto di veto, ricordando che Angelino Alfano "ha
trenta deputati". Ma l'avvertimento vale anche per ampi settori del Pd:
"Capisco che nei gruppi parlamentari ci sia chi non vuole rispondere
alla mia linea, quello che non e' possibile per nessuno di loro e' e'
non rispondere alla linea decisa dagli elettori del Pd". Dunque "se alle
primarie decidiamo l'abolizione del Senato, il bipolarismo e il
maggioritario perche' vince il candidato che propone queste cose i
gruppi non possono mettersi di traverso". Lo stesso vale per la riforma
elettorale: a farla saranno gli elettori Pd scegliendo il loro
candidato.
Il Professore in campo: "Vado a
votare perchè la democrazia è a rischio, il bipolarismo va difeso"
"Quindi le primarie sono fondamentali per il futuro del Pd ma anche per
il futuro istituzionale di questo Paese", insiste Renzi. Mentre il
governo deve pensare "a semplificare le regole sul lavoro e contro la
burocrazia". Renzi risponde a Massimo D'Alema, che gli rimprovera una
leadership di tipo berlusconiano, bollando il suo come "l'ennesimo
accostamento superficiale privo di profondita' politica". Assicura poi
che non ci saranno problemi tra il Pd futuro e Giorgio Napolitano "sono
certo che lui, nella sua funzione istituzionale, avra' altrettanto
rispetto per il Pd" di quello manifestatogli dallo stesso Renzi, ammette
che essere portato al ballottaggio per la segreteria, come auspicano i
suoi avversari nel Pd, sarebbe "una mezza sconfitta" e rimprovera a chi
lo contrasta di fare "di tutto per evitare che il Pd cambi verso. E se
arrivo io, si cambia davvero".
Rispetto all'annuncio di Romano Prodi, che
tornando sui suoi passi ha deciso di partecipare al voto, Renzi
commenta: "Sono felice. Penso voterà per me o Civati. Io la penso come
lui: il bipolarismo va preservato". Ha lasciato il segno tra i democratici
la notizia che il Professore, padre nobile del Pd, ha scelto di andare a
votare alle primarie. Non solo da Renzi e Giuseppe Civati ma anche da
Gianni Cuperlo, sulla carta il principale competitor del sindaco di
Firenze, l'annuncio è stato accolto positivamente. Anche se tra i
sostenitori di Cuperlo c'è chi teme che la mossa di Prodi favorisca
Renzi. Il Professore ribadisce in un'intervista al Mattino: "Sono stato
obbligato a ripensare decisioni prese prima della sentenza della Corte
costituzionale. La democrazia è a rischio, il bipolarismo va difeso. Ma
serve anche riconciliazione e un Pd più forte". Per Prodi la lezione
di Nelson Mandela "può valere anche per sanare i nostri conflitti".
(ilVelino/AGV NEWS)
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