07/12/13

Renzi: primarie decideranno anche l. elettorale. Bene Prodi

Il Professore in campo: "Vado a votare perchè la democrazia è a rischio, il bipolarismo va difeso" 

Alla vigilia delle primarie per la segreteria Pd, il sindaco di Firenze Matteo Renzi avvisa l'esecutivo guidato da Enrico Letta che sulla riforma elettorale deve lasciare spazio al Parlamento: "Che c'entra il governo?". La riforma  rimarca il sindaco di Firenze parlando col Corriere della Sera  "la fa il Parlamento partendo da una proposta che farà il Pd". Quanto alle condizioni poste dal nuovo centrodestra, Renzi dice no a ogni diritto di veto, ricordando che Angelino Alfano "ha trenta deputati". Ma l'avvertimento vale anche per ampi settori del Pd: "Capisco che nei gruppi parlamentari ci sia chi non vuole rispondere alla mia linea, quello che non e' possibile per nessuno di loro e' e' non rispondere alla linea decisa dagli elettori del Pd". Dunque "se alle primarie decidiamo l'abolizione del Senato, il bipolarismo e il maggioritario perche' vince il candidato che propone queste cose i gruppi non possono mettersi di traverso". Lo stesso vale per la riforma elettorale: a farla saranno gli elettori Pd scegliendo il loro candidato.

Il Professore in campo: "Vado a votare perchè la democrazia è a rischio, il bipolarismo va difeso" "Quindi le primarie sono fondamentali per il futuro del Pd ma anche per il futuro istituzionale di questo Paese", insiste Renzi. Mentre il governo deve pensare "a semplificare le regole sul lavoro e contro la burocrazia". Renzi risponde a Massimo D'Alema, che gli rimprovera una leadership di tipo berlusconiano, bollando il suo come "l'ennesimo accostamento superficiale privo di profondita' politica". Assicura poi che non ci saranno problemi tra il Pd futuro e Giorgio Napolitano "sono certo che lui, nella sua funzione istituzionale, avra' altrettanto rispetto per il Pd" di quello manifestatogli dallo stesso Renzi, ammette che essere portato al ballottaggio per la segreteria, come auspicano i suoi avversari nel Pd, sarebbe "una mezza sconfitta" e rimprovera a chi lo contrasta di fare "di tutto per evitare che il Pd cambi verso. E se arrivo io, si cambia davvero".

Rispetto all'annuncio di Romano Prodi, che  tornando sui suoi passi  ha deciso di partecipare al voto, Renzi commenta: "Sono felice. Penso voterà per me o Civati. Io la penso come lui: il bipolarismo va preservato". Ha lasciato il segno tra i democratici la notizia che il Professore, padre nobile del Pd, ha scelto di andare a votare alle primarie. Non solo da Renzi e Giuseppe Civati ma anche da Gianni Cuperlo, sulla carta il principale competitor del sindaco di Firenze, l'annuncio è stato accolto positivamente. Anche se tra i sostenitori di Cuperlo c'è chi teme che la mossa di Prodi favorisca Renzi. Il Professore ribadisce in un'intervista al Mattino: "Sono stato obbligato a ripensare decisioni prese prima della sentenza della Corte costituzionale. La democrazia è a rischio, il bipolarismo va difeso. Ma serve anche riconciliazione e un Pd più forte". Per Prodi la lezione di Nelson Mandela "può valere anche per sanare i nostri conflitti".

(ilVelino/AGV NEWS) 

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