(DIRE)
05/12/13
Mare. Clima, Orlando: effetti mutamenti su mediterraneo, agire
Fenomeni già in corso e documentati, grave rischio su pesca
"Dobbiamo prepararci già oggi al cambiamento del clima. Nel
Mediterraneo, davanti alle nostre coste, alcuni fenomeni sono già in
corso e documentati, come ad esempio quello della progressiva
acidificazione delle acque. Per evitare che gli effetti di tali fenomeni
(non solo la riduzione del pH ma anche altri, possibili, quali
l'incremento della temperatura o la diminuzione dell'ossigeno) abbiano
conseguenze irreversibili su un mare vulnerabile come il Mediterraneo
un bacino semi chiuso, poco profondo e sulle attività economiche che
si svolgono al suo interno, c'è bisogno di agire fin da ora, senza
tentennamenti". Lo dice Andrea Orlando, ministro dell'Ambiente, nel suo
intervento all'incontro Federpesca e Federazione del mare 'European
strategy for Blue growth. Conditions for a Blue economy in the
Mediterranean', oggi a Roma, alla presenza di Maria Damanaki,
commissario europeo per la Pesca e gli affari marittimi. "Le previsioni
suggeriscono un incremento dei flussi turistici rileva Orlando ma è
solamente uno degli aspetti, il più confortante, di questo scenario
globale pronosticato dalla scienza". Per gli altri settori "le attese
non sono per nulla rassicuranti avverte il ministro per la pesca, ad
esempio, diversi studi suggeriscono che l'incremento della temperatura
potrebbe determinare una riduzione della produttivita' di molte popolazione.Per non parlare "del possibile innalzamento dei mari
prosegue Andrea Orlando, ministro dell'Ambiente- ho letto ipotesi, forse
catastrofiste, di un innalzamento medio di 20 metri fra alcuni decenni:
uno scenario che oggi ci è difficile immaginare, ma con cui dovranno
forse confrontarsi i nostri figli e i nostri nipoti". Sono questioni
"enormi, e le politiche per il mare non possono che essere assunte in un
orizzonte più ampio: come immaginiamo il nostro Paese da qui ai
prossimi cinquant'anni conclude Orlando- un tempo lungo, che per la
politica non esiste. Ma non esisterà piu' la politica se non torniamo a
pensare i tempi lunghi, a darci pensieri lunghi, avrebbe detto
qualcuno".
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Pubblicato da
Alessandro Bratti
alle
19:00
Etichette:
Ambiente,
Clima e Cambiamenti climatici,
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